La mobilità sostenibile in Italia compie un passo decisivo verso il futuro e porta con sé un’importante impronta brianzola. Sapio, azienda leader nella produzione di gas industriali con sede a Monza, gioca un ruolo chiave nella realizzazione del primo treno a idrogeno italiano e del relativo impianto di rifornimento e manutenzione a Rovato, in provincia di Brescia. Un progetto innovativo che apre nuove prospettive nel settore ferroviario e segna un punto di svolta nella transizione energetica del trasporto pubblico.
L’innovazione prende forma: il treno a idrogeno in Lombardia
Il primo dei 14 treni alimentati a idrogeno costruito da Alstom, acquistati grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia, è arrivato a Rovato lo scorso 23 gennaio ed è attualmente in fase di test. Il servizio commerciale sulla linea Brescia-Iseo-Edolo è previsto per il primo semestre del 2026.
Alla cerimonia di presentazione hanno partecipato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, gli assessori Franco Lucente (Trasporti e Mobilità sostenibile) e Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche). Presenti anche il sottogretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alessandro Morelli, il presidente di Ferrovienord Milano Andrea Gibelli, il consigliere delegato di FNM Fulvio Caradonna, il presidente di FNM Pier Antonio Rossetti, l’amministratore delegato di Trenord Andrea Severini, il presidente di Alstom Michele Viale e il presidente di Sapio Alberto Dossi.
“Questa è una giornata molto importante – ha dichiarato il presidente Fontana – che conferma la vocazione della Lombardia ad essere terra di primati e di eccellenze, sia per quanto riguarda la prima Hydrogen Valley, sia per la messa in funzione del primo treno alimentato interamente ad idrogeno. Il percorso di modernizzazione nei trasporti e nelle infrastrutture prosegue all’insegna della sostenibilità. Oggi tocchiamo con mano un nuovo servizio offerto ai cittadini che contribuisce a migliorare l’efficienza del trasporto ferroviario, in un’area in cui inizia un serio percorso di decarbonizzazione”.
Sapio, il cuore della transizione energetica ferroviaria
Al centro di questa rivoluzione c’è Sapio, realtà storica della Brianza e protagonista della filiera dell’idrogeno. L’azienda fornisce il combustibile che alimenterà i nuovi convogli, confermando la propria leadership nel settore dell’idrogeno verde. Il suo coinvolgimento è fondamentale per garantire un approvvigionamento sicuro ed efficiente, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO₂ e alla decarbonizzazione del trasporto ferroviario.
“Produciamo idrogeno da oltre 100 anni e oggi possiamo dire che con il nostro impegno e la nostra esperienza stiamo contribuendo alla realizzazione di un’infrastruttura che utilizza le tecnologie più avanzate, pulite e rinnovabili -ha sottolineato il Presidente del Gruppo Sapio Alberto Dossi.- Siamo convinti che questo treno non sia solo un mezzo di trasporto, ma un simbolo di un futuro che conferma come l’energia pulita e sostenibile sarà la norma e dove la collaborazione tra pubblico e privato porterà ad affrontare in modo più produttivo le sfide ambientali dei prossimi anni”.
Alberto Dossi, presidente del Gruppo Sapio
H2iseO e l’ambizione della Hydrogen Valley italiana
L’introduzione del treno a idrogeno si inserisce nel più ampio progetto H2iseO, promosso da FNM, Ferrovienord e Trenord, che mira a trasformare la Valcamonica nella prima Hydrogen Valley italiana. Il piano prevede la sostituzione dell’intera flotta diesel con 14 treni a idrogeno, la costruzione di tre impianti di produzione di idrogeno rinnovabile senza emissioni di CO₂ a Iseo, Edolo e Brescia e la realizzazione di quattro impianti di rifornimento, tra cui quello di Rovato, fondamentale per la manutenzione e il rifornimento dei treni durante il servizio. Infine ci sarà anche un adeguamento tecnico e infrastrutturale delle stazioni interessate dal servizio dei nuovi treni.
Il treno ad idrogeno
I nuovi treni Coradia Stream H™ basati sulla piattaforma dei treni regionali Coradia Stream ™M, utilizzano l’idrogeno per generare elettricità, evitando l’emissione diretta di CO, e mantenendo il comfort della variante elettrica. Questi treni, con una capacità di 240 posti a sedere e un’autonomia superiore a 600 km, introducono innovazioni nella conversione dell’energia pulita, nei sistemi di stoccaggio energetico, e nella gestione intelligente dell’energia. L’energia è generata nella carrozza intermedia, la “power car”, dove l’idrogeno immagazzinato si combina con l’ossigeno dell’aria esterna nelle celle a combustibile (fuel cells) generando energia elettrica. Le batterie agli ioni di litio ad alte prestazioni accumulano l’energia, che è utilizzata durante l’accelerazione per supportare le celle a combustibile. I treni sono creati e prodotti negli stabilimenti Alstom in Italia, coinvolgendo il sito di Savigliano per lo sviluppo, la certificazione, la produzione e il collaudo, il sito di Vado Ligure (SV) per l’allestimento della “power car” in cui è installata la parte tecnologicamente innovativa legata all’idrogeno, il sito di Sesto San Giovanni (MI) per i componenti e il sito di Bologna per lo sviluppo del sistema di segnalamento. Il progetto è finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU tramite il programma di finanziamento IPCEI Idrogeno 1.
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