Nel 2024, il mercato italiano dell’Agricoltura 4.0 ha segnato per la prima volta un rallentamento: -8% rispetto al 2023, assestandosi a 2,3 miliardi di euro, con un calo in particolare degli investimenti in macchinari (29% del totale del mercato) e attrezzature (26,5% del totale), mentre continua la crescita delle soluzioni software come FMIS (Farm Management Information System, 13,5 % del totale), Decision Support System (DSS, 9,5% del totale), sistemi di monitoraggio e mappatura dei suoli (9% del totale) e delle colture (9% del totale) che, tuttavia, non compensano il calo degli investimenti legati all’hardware. Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia, presentata il 13 febbraio durante il convegno “Smart agrifood: è tempo di una nuova consapevolezza!”.
Il contesto macroeconomico non ha impedito la nascita di nuove startup, l’espansione verso nuovi ambiti applicativi e le sperimentazioni sulle tecnologie più innovative, in particolare quelle legate all’intelligenza artificiale e machine learning.
L’AI nell’AgriFood
Le tecnologie di intelligenza artificiale sono tra quelle a cui il settore guarda con maggiore interesse. È cresciuto il numero di startup che offrono soluzioni abilitate da intelligenza artificiale e machine learning (+22%), così come il numero di soluzioni di Agricoltura 4.0 presenti sul mercato italiano basate su tali tecnologie (circa 1/3 del totale delle nuove soluzioni proposte sul mercato nel 2024).
Nel settore primario, l’AI viene sfruttata per la gestione delle attività in campo, la protezione delle colture e il controllo dei fattori di produzione (come agrofarmaci e acqua). Nella trasformazione, l’AI trova applicazione soprattutto nel monitorare e gestire la sostenibilità e la qualità dei prodotti. Tra le applicazioni più interessanti, vi è la protezione delle produzioni di qualità, come le DOP e le IGP.
In Italia, l’84% delle aziende agricole utilizzatrici di soluzioni 4.0 hanno goduto degli incentivi statali
Il rallentamento del mercato di Agricoltura 4.0 è causato dalla flessione dei redditi agricoli, dagli investimenti già realizzati negli scorsi anni, ma anche della riduzione degli incentivi pubblici. In Italia, infatti, l’84% delle aziende agricole utilizzatrici di soluzioni 4.0 ha già usufruito di almeno un incentivo e gli stessi provider tecnologici (81%) ritengono che le agevolazioni pubbliche negli ultimi anni siano state un fattore chiave per la crescita.
“Il cambiamento climatico rimane in cima alle principali preoccupazioni degli stakeholder del settore agroalimentare italiano, seguito dalla volatilità dei prezzi, dalla bassa redditività dell’agricoltura e dallo stato dei suoli e della biodiversità – afferma Chiara Corbo, direttrice dell’Osservatorio Smart AgriFood.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link