LAVORO
L’azienda fa riferimento ai difficili scenari del mercato per giustificare la misure che non dovrebbe coinvolgere il nuovo investimento chiamato WSiC
La paventata crisi di StMicroelectronics si traduce all’improvviso in cassa integrazione per i dipendenti. La StM in Italia chiederà la cassa integrazione guadagni ordinaria per il sito di Catania, eccetto il nuovo investimento chiamato WSiC, per circa una settimana in marzo e circa una settimana in aprile. Saranno coinvolti un massimo di 2.500 dipendenti su un totale di 5.400 dipendenti a Catania. E’ quanto si apprende da fonti qualificate.
La riduzione temporanea non è correlata al programma globale annunciato da Stm per ridisegnare la base manifatturiera, accelerando la capacità produttiva del silicio e del carburo di silici ridimensionando la struttura di costo globale.
Le due settimane scatterebbero, secondo quanto si è appreso, dal 15 marzo e dal 27 aprile prossimi.Lo scenario di riferimento di Stm, come comunicato dalla multinazionale a fine gennaio, resta difficile nel primo trimestre 2025: continuando a far fronte ad un ritardo nella ripresa e ad una correzione delle scorte nel settore Industrial e ad un rallentamento nell’Automotive, entrambi in particolare in Europa.
Per gestire proattivamente la situazione, come si è soliti fare in un’industria «ciclica» come quella dei semiconduttori, spiegano fonti del dossier, si interviene riducendo fra l’altro i livelli di attività in tutte le strutture manifatturiere globalmente. Le misure varate includono riduzioni temporanee dei livelli di produzione, così come chiusure selettive delle fabbriche dai 5 ai 19 giorni come durata, a seconda dei siti, soprattutto nel primo trimestre.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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