Gelateria a Siegen, assolti gli imputati
L’operazione „Eureka“, una delle più massicce operazioni internazionali anti-mafia del 3 maggio 2023, aveva identificato la gelateria “Al Teatro”, nel centro di Siegen, come base logistica e strategica della ’ndrangheta in Germania, e in particolare in Nordreno-Westfalia.
La polizia l’aveva scoperta quasi per caso grazie a intercettazioni che stavano tenendo d’occhio il boss calabrese Salvatore G. (presumibilmente Salvatore Giorgi, come riporta la stampa italiana), che nel corso di una conversazione telefonica parla di una gelateria di sua proprietà in Germania, a Siegen, in cui aveva investito 400.000 euro.
In seguito a pedinamenti, e verifiche dei movimenti finanziari, forze dell’ordine scoprono che Salvatore Giorgi è spesso in Germania e usa la gelateria di Siegen per incontrare spacciatori e fare affari. A gestirla per conto dei can calabresi sono due Fratelli: Antonio e Francesco M., imparentati ai clan della faida di San Luca, e il barista Antonio G., cognato di Francesco. Tutti e tre imputati e tutti e tre assolti dal tribunale di Dortmund. Le accuse erano appunto di riciclaggio di denaro sporco derivante dal traffico di droga e appartenenza a un’associazionne criminale, collegata alla mafia calabrese, la ‘ndrangheta.
Mancanza di prove
I giudici di Dortmund hanno sottolineato la pericolosità della ‘ndrangheta ma hanno assolto tutti e tre gli uomini per insufficienza di prove. Oggi (10.2.25) come ha spiegato a Cosmo Italiano il tribunale di Dortmund, scadeva l’ultimo giorno in cui fare ricorso. Non è chiaro se la procura intenda o meno intraprendere questa strada – non è del tutto escluso.
In caso non ci siano ulteriori sviluppi e la sentenza diventasse giuridicamente vincolante, ai tre uomini potrebbe anche spettare un risarcimento – così scrive la FAZ.
Nel frattempo la gelateria di Siegen «Al Teatro » ha cambiato proprietari e nome, sfruttando anche la pubblicità – se così si può definire, dell’inchiesta di mafia, e oggi si chiama «Eisdielerei», con un gioco di parole, traffico di gelato.
I fermi in Germania di „Eureka“
In totale in Germania, sono stati 25 gli arresti seguiti all’operazione internazionale antimafia „Eureka“, in alcuni casi gli uomini sono stati estradati e verranno processati in Italia. Tra questi, anche quattro uomini sempre collegati a Salvatore Giorgi, che in Baviera avrebbero riciclato denaro, proveniente sempre dal traffico di droga, attraverso concessionarie di auto e aziende che gestivano parcheggi di alcuni centri commerciali.
La banda “tedesca”
Un altro processo di mafia è iniziato il 3 febbraio. Gli imputati che nelle prossime udienze verranno sentiti nell’aula bunker di Düsseldorf sono cinque uomini e tre donne tra i 36 e i 64 anni, tutti nati in Nordreno-Westfalia. Le accuse sono associazione a delinquere e traffico di droga. Oggi la notizia: la maggior parte degli imputati vuole dichiararsi colpevole, in questo modo è possibile uno sconto di pena.
Il processo cercherà di far luce su una storia di criminalità che vede al centro un uomo e una donna tedeschi che per anni hanno operato come corrieri di droga, fingendo di essere una normale coppia tedesca di mezza età che va in vacanza in Italia. Ma nascondendo chili e chili di cocaina nell’auto truccata, in cui c’era un doppio fondo.
Così facendo insieme agli altri uomini della banda, i due trasportavano per la ‘ndrangheta la cocaina sudamericana che arrivava nei porti del nord Europa (Anversa, Rotterdam) in Italia. La procura avrebbe identificato almeno 50 viaggi per un totale di 900 chili di droga. A capo della banda un tedesco di 64 anni, che avrebbe incassato dai clan calabresi oltre 2 milioni di euro.
La banda aveva scelto come base logistica un’idilliaca area di laghetti artificiali dedicati alla pesca, che si chiamava «Il paradiso della pesca » a Breckerfeld in Nordreno-Westfalia.
Maxi-processo ancora aperto
Resta invece aperto il cosiddetto “maxi-processo”, che si sta tenendo sempre nell’aula bunker di Düsseldorf, e seguito dalla procura di Duisburg. Si tratta di uno dei più grandi processi di mafia in Germania con 14 imputati, entrato ormai nel quinto anno. Ancora lontani tuttavia da una sentenza. Le accuse sono traffico di cocaina e appartenenza e sostegno della ‘ndrangheta calabrese.
Nel 2023, la polizia tedesca aveva ipotizzato ci fossero almeno 117 sospetti membri della ‘ndrangheta solo in Nordreno-Westfalia. Secondo invece il BKA – che definisce la ‘ndrangheta come “il gruppo mafioso attualmente più rilevante in Germania”, ci sarebbero più di 500 membri della ‘ndrangheta in tutto il Paese.
Documentari sulla mafia in Germania
Due documentari tedeschi raccontano la mafia in Germania. “Jagd auf die Mafia – Die ‘Ndrangheta in Deutschland”, caccia alla mafia, la ‚ndrangheta in Germania, sull‘operazione antimafia più imponente d’Europa, “Eureka”, il 3 maggio 2023.
“Die Mafiamorde von Duisburg”, la strage di Duisburg, in uscita il 4 aprile, ripercorre il brutale epilogo della faida di San Luca, in cui nella città tedesca il 15 agosto 2007 morirono 6 persone. L’autore Peter Jeschke ci racconta le ricerche per la preparazione del documentario.
Il gioco da tavolo sulla mafia
Due squadre si sfidano per il controllo mafioso della Sicilia. È l’obiettivo di un gioco da tavolo intitolato “La Famiglia – The Great Mafia War” prodotto da Boardgame Atelier, e si basa sulla guerra di mafia siciliana degli anni Ottanta. Costruendo laboratori di droga o con l’uso di armi, i giocatori prendono il controllo territoriale.
Il gioco ha suscitato l’indignazione di Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. Alessandro Di Leo, politico regionale di Forza Italia, ha chiesto di vietarne la vendita. Ai nostri microfoni Laura Garavini, politica italiana in Germania, ex senatrice, da sempre impegnata nella lotta alla mafia dice: “Si tende spesso a dare un’interpretazione favolistica della mafia. Lo abbiamo visto in tanti film, in nomi per ristoranti. È un problema molto diffuso al di fuori dell’Italia. E anche in Germania c’è questo tipo di approccio.”
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