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I dati di dicembre 2024 confermano i buoni propostiti del programma governativo a sostegno delle imprese, sono soprattutto le PMI a rispondere all’appello.
Il futuro dell’industria italiana passa per la Nuova Sabatini. Il programma governativo, nato per sostenere gli investimenti delle imprese, si è rivelato un volano fondamentale per la ripresa economica. I dati più recenti confermano il trend positivo, con un numero sempre crescente di aziende che aderiscono all’iniziativa. Secondo il report di dicembre 2024, infatti, le imprese italiane hanno risposto positivamente agli incentivi governativi, investendo miliardi di euro in innovazione e modernizzazione.
Dicembre 2024, un volano per gli investimenti delle PMI
L’andamento delle prenotazioni cumulative dal gennaio 2024 mostra una crescita costante. A dicembre 2024, infatti, il contributo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) è salito ed ha superato quota 4,7 miliardi di euro. Il governo ha già manifestato l’intenzione di proseguire su questa strada, consapevole dell’importanza di sostenere gli investimenti delle imprese, in particolare delle quelle piccole e medie.
Sia le prenotazioni, ovvero le richieste di finanziamento, sia i finanziamenti effettivamente deliberati hanno registrato un picco a dicembre, almeno secondo le stime. Il totale dei finanziamenti deliberati nel corso dell’anno ha sfiorato i 58 miliardi di euro. La forte domanda di finanziamenti agevolati dimostra come le aziende italiane stiano investendo in innovazione e modernizzazione. È probabile che anche nel 2025 la Nuova Sabatini continuerà a giocare un ruolo nel sostenere gli investimenti delle imprese italiane.
Boom di richieste, soprattutto dal Nord
Nel corso del 2024, 308.484 imprese hanno presentato domanda per accedere ai benefici della Nuova Sabatini, richiedendo complessivamente oltre 56 miliardi di euro. A guidare la classifica delle imprese beneficiarie sono le piccole imprese, che hanno presentato il maggior numero di domande e hanno richiesto la quota più elevata di finanziamenti. L’analisi dei dati mostra anche un’efficiente attuazione dell’incentivo: la quasi totalità dei finanziamenti richiesti è stata deliberata dalle banche e dagli intermediari finanziari, mentre una quota rilevante dei contributi è stata già erogata alle imprese.
Il report di dicembre 2024, elaborato al 1° gennaio 2025, rivela come le microimprese siano state le più attive nel presentare domande di finanziamento, rappresentando il 45% del totale. Seguono le piccole imprese con il 40% e, infine, le medie imprese con il 15%. Nonostante le microimprese abbiano presentato il maggior numero di domande, le medie aziende sono quelle che hanno ottenuto i finanziamenti più consistenti, pari a 16.254.151.265 euro. Le piccole imprese si posizionano al secondo posto con 24.640.637.889 euro, mentre le microimprese, pur essendo le più numerose, hanno ottenuto un finanziamento complessivo di 15.262.646.049 euro.
Il Nord-Ovest si conferma l’area più dinamica, con ben il 36% delle domande totali. Seguono il Nord-Est con il 34% e il Centro Italia con il 17%. Il Sud e le Isole, pur registrando una crescita, si attestano al 13% del totale. La regione più ricca d’Italia si conferma anche la più dinamica in termini di investimenti agevolati. Con un importo complessivo che supera di gran lunga quello delle altre regioni, la Lombardia dimostra una vivacità imprenditoriale e una capacità di cogliere le opportunità offerte dagli incentivi statali. Anche Emilia-Romagna, Lazio e Veneto si posizionano ai vertici della classifica, confermando il trend di crescita degli investimenti nelle regioni del Centro-Nord. Al contrario, le regioni del Sud Italia faticano a raggiungere gli stessi livelli di investimento. Campania, Puglia e Sicilia, pur registrando un certo dinamismo, rimangono ancora indietro rispetto al Nord.
Investimenti, l’industria manifatturiera è trainante
L’agevolazione governativa, che sostiene l’acquisto di macchinari e attrezzature, ha visto un’adesione particolarmente forte dell‘industria manifatturiera, che ha concentrato la fetta più consistente dei finanziamenti, sia bancari che di leasing. Seguono a distanza costruzioni e altri servizi. Il comparto edile, seppur in misura minore rispetto all’industria, ha comunque beneficiato degli incentivi, investendo in nuove tecnologie e attrezzature per aumentare l’efficienza e la qualità delle costruzioni. Gli “altri servizi”, categoria molto ampia che comprende settori come il turismo, il commercio e i servizi alle imprese, hanno anch’essi mostrato una buona dinamica, indicando una volontà di investire in innovazione e digitalizzazione. Agricoltura, pesca, energia e commercio sono i settori che, secondo i dati, hanno usufruito in misura minore dei finanziamenti.
A spiccare è l’andamento dei finanziamenti per gli investimenti green, che hanno registrato una crescita costante e sostenuta per tutto l’anno. Anche gli investimenti per l’Industria 4.0 hanno mostrato un trend positivo, seppur con un andamento leggermente più oscillante rispetto a quelli green. I dati del report sulla Nuova Sabatini offrono un quadro positivo sull’economia italiana, che dimostra una forte capacità di reazione e di adattamento ai cambiamenti in corso.
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