Alla BIT turismo rigenerativo e ‘restanza’, buona la risposta. Il Governatore: “Il Parco del Matese si farà, ma a certe condizioni”

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“Il Molise torna alla BIT di Milano con un’offerta turistica a 360 gradi, dalla montagna alla costa, puntando sulla sua natura incontaminata e sulle eccellenze enogastronomiche”. Così il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, ha presentato la partecipazione della regione alla Borsa Internazionale del Turismo, tra entusiasmo e grandi aspettative.

Il concetto chiave? Accoglienza. “Chi viene in Molise non è un semplice turista, ma un amico da coccolare e accompagnare alla scoperta della nostra regione. Questa è la chiave della nostra offerta turistica”, ha ribadito Roberti.

Un’idea che sembra funzionare, visto il grande afflusso registrato nello stand molisano sin dall’apertura della fiera secondo i rappresentanti istituzionali presenti. “C’è tanta attenzione e curiosità intorno al Molise, e questo ci inorgoglisce perché è esattamente ciò che volevamo: valorizzare le peculiarità della nostra terra, un luogo autentico che non punta sul turismo di massa, ma su un turismo lento e rigenerativo”, ha dichiarato Fabio Cofelice, consigliere delegato al Turismo.

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Oggi, durante il talk “Turismo naturalistico nelle aree interne dei Piccoli Borghi”, nella seconda giornata della BIT 2025 a Milano Fiera Rho, è stato affrontato anche il tema del Parco del Matese. “L’istituzione del Parco Nazionale del Matese deve essere un’opportunità per il territorio, senza diventare un vincolo insostenibile per chi vive e lavora nell’area”. Questo il messaggio del presidente della Regione Molise, Francesco Roberti. “Dobbiamo istituire il Parco del Matese – ha dichiarato Roberti – ma dobbiamo farlo, sicuramente, consentendo agli agricoltori di poter continuare a svolgere la propria attività, così come l’istituzione del Parco non deve compromettere la vita dei cittadini che risiedono in quell’area”. Il presidente ha sottolineato come sia necessario bilanciare la tutela dell’ambiente con le necessità economiche delle comunità locali, affinché il Parco rappresenti una risorsa di sviluppo e non un limite.

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“In questo percorso, bilanciando tutte le esigenze in campo, dobbiamo sfruttare le potenzialità, soprattutto economiche, che derivano dall’istituzione del Parco, in modo che a trarne vantaggio siano le stesse aree interne” ha aggiunto Roberti, evidenziando la necessità di un approccio che valorizzi le peculiarità del territorio senza imporre restrizioni eccessive.

“La costituzione del Parco del Matese – ha proseguito il Presidente – deve consentire che esso possa essere vissuto, sempre in perfetta armonia con l’ambiente e con la valorizzazione di tutte le peculiarità che esso offre. Diversamente, un’area con troppe restrizioni finirebbe per non raggiungere lo scopo della sua istituzione”.

L’inaugurazione di ieri ha focalizzato un’attenzione per il Molise anche con la visita del ministro del Turismo, Daniela Santanchè, che ha suonato la Campana del Giubileo all’interno dello stand e ha risposto all’invito di visitare la regione: “Invitatemi e io vengo“.

Il territorio sta puntando forte sul turismo delle radici, fenomeno in crescita e particolarmente significativo per il Molise, regione di forte emigrazione storica. Il tutto in uno spazio espositivo che vuole essere un’esperienza immersiva. Curato dall’agenzia Semiotic Lab, lo stand vuole catturare i visitatori con immagini potenti, giochi di specchi e proiezioni in alta definizione, per raccontare la bellezza e l’autenticità della regione.

La sostenibilità è un tema centrale, così come il concetto di “restanza”: rimanere e valorizzare il territorio come scelta di vita e di turismo. “Abbiamo voluto creare uno spazio innovativo che offra una visione inedita del Molise”, ha spiegato Emanuela De Notariis, descrivendo il concept dello stand. La forma ottagonale dello spazio espositivo non è casuale: rappresenta la rinascita e la sinergia tra passato e futuro.

Nei giorni di fiera, il Molise prova a mettere in mostra tutto il meglio di sé: dalle tradizioni ai sapori, fino alle esibizioni artistiche. Ad accogliere i visitatori c’è stata la musica di Piero Ricci con l’Ecletnica Orchestra, mentre le degustazioni quotidiane hanno portato sulla tavola le eccellenze regionali, come la Tintilia e il tartufo. Immancabili le maschere zoomorfe del Carnevale dell’alto Molise e la presentazione della brochure su Termoli realizzata dagli studenti del Liceo Artistico della città, con i celebri fumetti di Jacovitti.

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Ma la BIT non è solo vetrina: è anche occasione di confronto e programmazione. Nella giornata inaugurale si è tenuta la conferenza “Una terra salutare nel paesaggio e nel cibo con condimento di storia, tradizioni e biodiversità”, con interventi del presidente Roberti e di Cofelice. Lunedì il focus si è spostato sul turismo naturalistico nei borghi, con ospiti come Antonino La Spina, presidente nazionale Unpli, e Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente. La chiusura della fiera, invece, è dedicata al progetto “Spiaggia Abile”, con i quattro comuni della costa molisana impegnati a rendere le spiagge accessibili alle persone con disabilità.

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La partecipazione alla BIT è anche un’opportunità per la nostra regione di affacciarsi su mercati turistici internazionali e attrarre nuovi flussi. “Dalla Bit ci aspettiamo l’internazionalizzazione delle nostre imprese turistiche, che sono pronte al salto di qualità”, ha dichiarato Cofelice. Un obiettivo condiviso anche dal commissario dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, Remo Di Giandomenico: “Sono gli imprenditori locali i veri ambasciatori del Molise. Il nostro compito è supportarli con tutti i mezzi possibili”.

Certo, al di là dell’entusiasmo della BIT e delle belle parole sull’accoglienza, la realtà del turismo molisano è fatta anche di contraddizioni. Se il messaggio lanciato a Milano è quello di un visitatore accolto come un amico, la quotidianità racconta spesso un’altra storia.

L’ospitalità però non è solo uno slogan, ma deve essere un impegno concreto da parte degli operatori del settore, che dovrebbero essere i primi a incarnare questo spirito. Eppure, in molte aree, soprattutto nelle località turistiche più frequentate come Termoli, l’accoglienza resta un concetto altalenante, con servizi talvolta carenti e una mentalità ancora distante da quella delle grandi destinazioni turistiche. Il lavoro da fare per trasformare l’idea di un turismo caloroso e accogliente in una realtà diffusa e consolidata è ancora tanto.

 





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