Venezia esempio implementazione tecnologia negli spazi artistici

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Venezia, un angolo di meraviglie

Venezia, che da sempre rappresenta un crocevia di innovazione e tradizione, sta emergendo negli ultimi anni come esempio globale nell’implementazione di tecnologie negli spazi artistici. Malgrado il suo patrimonio culturale inestimabile, celebrato persino nella categoria slot di moltissimi portali di gioco online, la città sulla laguna si è infatti dovuta gradualmente confrontare con le sfide del mondo moderno, complice anche il turismo di massa che la interessa da qualche decennio. 

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E infatti, proprio a Venezia, la tecnologia non si oppone all’arte ma, anzi, questi due elementi sembrano riuscire a fondersi insieme per valorizzare ed innovare un patrimonio unico al mondo. Da questo punto di vista, insomma, il capoluogo veneto può realmente considerarsi un modello da seguire per il resto del mondo? Ecco alcuni ambiti in cui la città impiega sapientemente le nuove tecnologie a disposizione. 

La tecnologia per preservare 

Quando si parla di fragilità in riferimento a Venezia, lo si fa principalmente a causa della sua esposizione diretta all’acqua della laguna, che porta con sé alti tassi di umidità e il pericolo di allagamenti stagionali. Viene da sé che uno dei primissimi ambiti in cui la tecnologia ha avuto un impatto determinante a Venezia è quello della cura e della conservazione degli edifici storici e delle opere d’arte. 

Aldilà del suggestivo progetto “ARCHiVE”, realizzato con l’obiettivo di custodire una copia digitale della città in caso di malaugurata estinzione, la città ha dotato molteplici strutture di sensori digitali e dispositivi legati all’Internet of Things. Questi strumenti permettono di monitorare in tempo reale i parametri ambientali, rilevare possibili minacce e intervenire con rapidità per prevenire al massimo i danni. 

La tecnologia per stupire 

Biennale di Venezia
Biennale di Venezia

Anche la Biennale di Venezia, negli ultimi anni, si è servita della tecnologia come veicolo di espressione. Durante la rassegna, infatti, sono state presentate numerose mostre che sfruttano la realtà virtuale, la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale al fine di offrire ai visitatori esperienze coinvolgenti e  immersive. Un esempio particolarmente rilevante è la realizzazione della sezione “Venice Immersive”.

Si tratta, nello specifico, di una sezione del festival completamente dedicata ai media immersivi, i quali comprendono prodotti cinematografici a 360°, installazioni e mondi virtuali prodotti su VRChat. Per l’81esima edizione della Biennale, Venice Immersive si svolge presso l’Isola del Lazzaretto Vecchio, rinominata per l’occasione in “Venice Immersive Island”. 

La tecnologia per garantire accessibilità 

Se finora si è parlato della tecnologia come strumento di innovazione, Venezia ha saputo servirsene anche per rendere la fruizione delle proprie bellezze accessibile a tutti, in modo decisamente democratico. Molti musei e opere della città sulla laguna sono stati, infatti, completamente digitalizzati, visitabili dunque anche da chi non può permettersi di raggiungere Venezia fisicamente. 

Lo scopo, chiaramente, è quello di promuovere la cultura come un bene universale, aperta a chiunque ne intenda fruire. Ecco perché negli ultimi anni si è investito anche sulla diffusione di tecnologie inclusive per il turismo e su percorsi virtuali accessibili. Se, in principio, queste idee avrebbero fatto storcere il naso ai più, c’è da dire che questa “democratizzazione della cultura” non ha per nulla snaturato il valore storico e culturale del posto.

Un modello da seguire per il mondo 

Venezia, insomma, ha saputo realmente trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e il rispetto della tradizione culturale. Da questo punto di vista, la città è certamente un esempio per tutto il resto del mondo, dimostrando che un utilizzo lungimirante e sensibile della tecnologia può trasformare la fruizione culturale senza sminuire o snaturare l’arte che custodisce.  

Pur paradossale che sia, l’antichissima città ha dimostrato di sapersi adattare in modo audace alle sfide del presente, senza in alcun modo tradire il proprio passato. Questo può rendere sicuramente orgoglio all’Italia tutta, il fatto che il capoluogo veneto abbia saputo reinventare il proprio patrimonio artistico lanciando al resto del mondo la sfida dell’innovazione. 

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