La circolare n. 33 del 2024 dell’INPS stabilisce le nuove direttive per l’Assegno Unico e Universale (AUU) per il 2025, con soglie riviste in base all’aggiornamento dell’indice ISTAT
In allegato, l’istituto ha fornito una documentazione completa contenente le tabelle aggiornate, con la suddivisione degli importi dell’assegno e delle maggiorazioni applicabili in relazione alle differenti fasce ISEE del nucleo familiare. È opportuno sottolineare che, considerato il momento di pubblicazione del comunicato ISTAT, il pagamento dell’AUU per i mesi di gennaio e febbraio 2025 è stato previsto secondo i valori relativi al 2024; solo a partire da marzo 2025 verranno applicate le tariffe aggiornate, con l’erogazione contestuale di eventuali conguagli relativi agli importi già anticipati.
Disposizioni generali sull’Assegno Unico Universale
L’assegno, introdotto con il D.Lgs. n. 230/2021, rappresenta un sostegno economico universale rivolto a tutte le famiglie con figli, in sostituzione delle misure precedentemente in vigore (assegni familiari, detrazioni, bonus, ecc.). In particolare, il beneficio spetta:
- per ogni figlio minorenne a carico, con decorrenza dal settimo mese di gravidanza per i nuovi nati;
- per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, in caso di: a) frequenza di percorsi di formazione scolastica, professionale o universitaria; b) svolgimento di attività lavorativa o tirocinio, con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui; c) iscrizione ai centri per l’impiego in qualità di disoccupato in cerca attiva di lavoro; d) partecipazione al servizio civile universale;
- per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
L’assegno unico si configura come misura universale, in quanto destinato a tutte le famiglie con figli, prevedendo importi decrescenti al crescere del reddito familiare. Nello specifico, si prevede:
- una quota base minima per le famiglie con ISEE superiore a 40.000 euro, inizialmente fissata a 50 euro per un figlio;
- una quota variabile, progressivamente modulata in funzione dell’ISEE, con la soglia per il trattamento massimo, nel 2022, fissata a 15.000 euro.
- annualmente, sia l’importo dell’assegno che le soglie ISEE sono rivalutati sulla base dell’indice ISTAT;
- l’assegno non concorre alla formazione del reddito complessivo del nucleo familiare.
Procedura per il rinnovo dell’Assegno Unico 2025
Le domande possono essere presentate tramite il portale INPS oppure presso i patronati. Dal 2023, coloro che già percepiscono il beneficio non sono tenuti a rinnovare la domanda annualmente, a meno che non subiscano variazioni nei requisiti, come:
- l’incremento del numero di figli;
- il raggiungimento dell’età limite (22 anni) che comporta l’esclusione;
- modifiche dell’ISEE dovute a variazioni di reddito o patrimonio familiare.
Con riferimento agli importi dell’assegno unico per il 2024, per le famiglie con un ISEE fino a 17.090,61 euro, l’importo dell’assegno per i figli minori era di 199,4 euro al mese, mentre per i figli tra i 18 e i 20 anni era previsto un importo di 96,9 euro.
Inoltre, varie erano le maggiorazioni: per i figli successivi al secondo, l’importo era di 96,9 euro, mentre per i figli non autosufficienti l’assegno saliva a 119,6 euro.
In caso di figlio con disabilità grave, l’importo era di 108,2 euro e per quelli con disabilità media, 96,9 euro. L’assegno per i figli disabili a carico di età superiore ai 21 anni era di 96,9 euro, con una maggiorazione di 22,8 euro per le madri di età inferiore a 21 anni e un bonus di 34,1 euro per il secondo percettore di reddito.
Per le famiglie il cui ISEE varia da 27.231,05 a 27.344,98 euro, l’assegno per i figli minori è stato ridotto a 148,1 euro, mentre per i figli tra 18 e 20 anni l’importo era di 72,2 euro. Le maggiorazioni erano simili, con un’assegnazione di 119,6 euro per i figli non autosufficienti e 108,2 euro per quelli con disabilità grave. Anche in questo caso, erano previsti importi per i disabili e per le madri giovani.
In caso di ISEE compreso tra 37.599,35 e 37.713,28 euro, l’importo per i figli minori scendeva a 96,2 euro e per i ragazzi tra i 18 e i 20 anni era di 47,4 euro.
Diversi sono gli importi per l’Assegno Unico Universale 2025.
La circolare n. 33 sottolinea la conferma del meccanismo di neutralizzazione dell’ISEE, affinché l’importo dell’AUU non incida sul valore dell’indicatore stesso.
Tra le principali maggiorazioni previste per il 2025 si evidenziano:
- l’incremento destinato ai figli con disabilità;
- il bonus per madri con età inferiore a 21 anni;
- l’incremento riservato al secondo percettore di reddito;
- la maggiorazione per i figli successivi al secondo.
Si confermano, altresì, specifiche maggiorazioni temporanee, quali:
- il supplemento del 50% per i figli di età inferiore a un anno;
- l’incremento del 50% per i nuclei con almeno tre figli aventi ISEE al di sotto della soglia massima;
- una maggiorazione forfettaria pari a 150 euro per le famiglie con quattro o più figli.
Pertanto, per l’anno 2025 le famiglie con un ISEE fino a 17.227,33 euro potranno ricevere 201 euro per ogni figlio minorenne e 97,70 euro per i figli tra 18 e 20 anni. Aggiuntivi 34,40 euro saranno disponibili per chi ha un secondo percettore di reddito e 120,60 euro per i figli con disabilità grave. Le famiglie monogenitoriali riceveranno un’ulteriore maggiorazione di 30 euro.
Per coloro che rientrano nella fascia di ISEE da 18.375,83 a 18.490,67 euro, l’assegno per i figli minori sarà di 194,60 euro, con 94,70 euro per i ragazzi tra 18 e 20 anni. Le maggiorazioni rimangono, con un importo di 109,10 euro per i figli disabili e 28 euro per le madri di età inferiore a 21 anni.
Le famiglie con un ISEE da 25.037,07 a 25.151,91 euro riceveranno 161,40 euro per i figli minori e 78,50 euro per i maggiorenni. Allo stesso modo, per chi si trova nella fascia da 33.191,34 a 33.306,18 euro, l’assegno sarà di 120,60 euro per i minori e 59,10 euro per i ragazzi tra i 18 e i 20 anni.
Infine, per i nuclei con un ISEE compreso tra 43.183,19 e 43.298,04 euro, gli importi scenderanno a 70,70 euro per i figli minori e 35,10 euro per i maggiorenni. Le madri di età inferiore a 21 anni riceveranno una maggiorazione di 10 euro, mentre i bonus per i figli disabili e il secondo percettore di reddito variano a seconda delle condizioni familiari.
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