Il piano criminale di Trump e Netanyahu per Gaza: la pulizia etnica dal volto ‘umano’

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


www.kulturjam.it è un quotidiano online indipendente completamente autofinanziato. Il nostro lavoro di informazione viene costantemente boicottato dagli algoritmi dei social. Per seguirci senza censure, oltre alla ricerca diretta sul nostro sito, iscrivetevi al nostro canale Telegram o alla newsletter settimanale.

La proposta di Donald Trump e Benjamin Netanyahu di “risolvere” la questione palestinese con un trasferimento forzato della popolazione di Gaza ha riportato alla ribalta un’idea tanto vecchia quanto inquietante: svuotare la Striscia dai suoi abitanti per trasformarla in un nuovo territorio sotto il controllo di Israele.

Il piano di Trump e Netanyahu per Gaza: un’espulsione forzata mascherata da emergenza umanitaria

Secondo le dichiarazioni rilasciate da Trump e Netanyahu nel loro incontro alla Casa Bianca, “i palestinesi devono lasciare Gaza e vivere in altri Paesi in pace”.  Il presidente Usa nella conferenza con Netanyahu ha poi aggiunto: “I palestinesi devono andare in Giordania ed Egitto e mi aspetto che questi due Paesi li accolgano a braccia aperte”. Nessuna alternativa è prevista.

La proposta prevede un controllo statunitense a lungo termine sulla Striscia, con l’obiettivo di trasformarla in una destinazione di lusso del Medio Oriente, implicitamente destinata all’insediamento israeliano.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Questa retorica non è nuova. Da tempo, il governo israeliano ha reso praticamente impossibile la vita dei palestinesi di Gaza, attraverso blocchi economici, bombardamenti incessanti e distruzione sistematica delle infrastrutture. Lo scopo sembra chiaro: rendere Gaza inabitabile e forzare gli abitanti alla fuga.

Il sostegno incondizionato degli Stati Uniti

La strategia di Netanyahu non potrebbe realizzarsi senza il sostegno di Washington. Già prima dell’incontro ufficiale, Trump aveva annunciato l’appoggio alla proposta di trasferimento forzato della popolazione di Gaza.

Questo concetto, che secondo il quotidiano Haaretz rientra da tempo nella narrazione politica israeliana, viene ora riproposto in chiave “umanitaria”, con l’obiettivo di giustificarlo agli occhi dell’opinione pubblica internazionale.

L’idea di Trump è semplice quanto cinica: devastare Gaza con bombardamenti incessanti, distruggere ogni forma di vita civile, quindi presentare l’esodo forzato come “l’unica soluzione per evitare ulteriori sofferenze”. Un piano che ribalta il concetto di aiuto umanitario, trasformandolo in uno strumento di espulsione su larga scala: siamo alla pulizia etnica dal volto “umano”.

Gaza come esperimento, la Cisgiordania come obiettivo finale

Ma il piano di Netanyahu non si ferma a Gaza. Le stesse tecniche di devastazione sono già in atto in Cisgiordania, in particolare a Jenin, dove le forze israeliane hanno recentemente demolito decine di edifici e creato corridoi per frammentare il territorio e rendere la resistenza impossibile.

Il Wall Street Journal ha definito queste operazioni una “tattica della torta”, una frammentazione studiata per annientare la popolazione palestinese e costringerla all’esilio.

In altre parole, ciò che sta avvenendo a Gaza potrebbe essere solo un preludio a una più vasta operazione di annessione della Cisgiordania, con il pieno sostegno dell’ amministrazione Trump.

L’Europa osserva ma rimane in silenzio

A fronte di questa escalation, la risposta dell’Unione Europea è stata a dir poco timida. Se da un lato Bruxelles continua a predicare il rispetto del diritto internazionale, dall’altro evita qualsiasi azione concreta per fermare la politica israeliana di espansione forzata.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

L’attenzione dell’Europa sembra più focalizzata sulle guerre commerciali con gli Stati Uniti e sulle proprie questioni interne, lasciando che la questione palestinese venga spinta ai margini della politica internazionale.

Nel frattempo, Israele continua a ricevere massicci aiuti militari da Washington. Solo recentemente, gli Stati Uniti hanno approvato la vendita di oltre un miliardo di dollari in armamenti, inclusi 4.700 bombe da 1.000 libbre e bulldozer blindati, strumenti chiave per la demolizione dei territori palestinesi.

Se la comunità internazionale non interverrà per fermare questa deriva, ciò che oggi sta accadendo a Gaza potrebbe presto estendersi a tutta la Cisgiordania, portando alla scomparsa definitiva della Palestina come entità politica e nazionale.

Sostieni Kulturjam

Kulturjam.it è un quotidiano indipendente senza finanziamenti, completamente gratuito.

I nostri articoli sono gratuiti e lo saranno sempre. Nessun abbonamento.
Se vuoi sostenerci e aiutarci a crescere, nessuna donazione, ma puoi acquistare i nostri gadget.

Sostieni Kulturjam, sostieni l’informazione libera e indipendente.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

VAI AL NOSTRO BOOKSTORE

E PER I NOSTRI GADGET CLICCA SUL LINK – Kulturjam Shop

 

Leggi anche

E ti consigliamo





Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *