Il senso di Alternative für Deutschland per TikTok. Tra rabbia sociale e discorsi d’odio

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Tra coloro che si sono occupati del successo di Alternative für Deutschland su TikTok e delle sue conseguenze politiche c’è il giornalista Nils Metzger. “La mia impressione è che per lungo tempo in Germania TikTok sia stato ignorato da politici e giornalisti” spiega Metzger ad Altreconomia. “È stato lasciato uno spazio vuoto dove i politici di AfD e gli attivisti che circondano il partito sono stati capaci di produrre contenuti di massa e distribuirli in maniera molto efficace”.

Il 23 febbraio in Germania si terranno le elezioni federali che determineranno la composizione del nuovo Parlamento e la scelta del prossimo cancelliere. I sondaggi prevedono un netto spostamento a destra: le elezioni dovrebbero essere vinte dall’Unione cristiano-democratica (Cdu), il partito conservatore presieduto da Friedrich Merz, mentre la formazione di estrema destra AfD, guidata da Alice Weidel, potrebbe superare il 20% dei consensi, piazzandosi al secondo posto.

AfD è un partito fortemente nazionalista, identitario e con tendenze xenofobe, che comprende al suo interno anche correnti di fatto filonaziste. La formazione è rappresentata ormai da anni all’interno delle istituzioni tedesche, ma nel 2024 sembra aver cambiato dimensione. Si è affermata come prima forza politica nelle regioni della ex Germania Est, ha aumentato i propri consensi ovunque. Ed ha moltiplicato il proprio supporto tra i giovani: in occasione del voto europeo dello scorso giugno ha ottenuto infatti il 17% dei consensi tra gli under 25, risultando così la formazione più votata da quella fascia di età.

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In seguito alle elezioni, diversi media e analisti politici hanno sottolineato quanto l’attività di AfD su TikTok sia stata determinante per spingere il partito a espandersi, soprattutto tra i nuovi elettori.

“TikTok gioca un ruolo crescente nella formazione di un’opinione politica tra i ragazzi e gli adolescenti” ha fatto notare il Centro educativo Anne Frank in un rapporto pubblicato nel giugno 2024, intitolato “L’universo TikTok della destra (estrema)“. E su questa piattaforma AfD ha esercitato per anni un dominio incontrastato, evidenzia l’organizzazione, portando alcuni dati a sostegno delle proprie affermazioni. In occasione del voto europeo, ben sei dei dieci politici più seguiti su TikTok militavano nella formazione di estrema destra, e tra il 2022 e il 2023 i contenuti condivisi dal profilo del partito avevano ottenuto in media 430mila visualizzazioni, quasi dieci volte i numeri registrati dagli altri partiti.

Il successo comunicativo dell’estrema destra va attribuito alla presenza di una strategia politica e alla scelta di investire in maniera massiccia sui social, sottolinea Metzger. “Dopo le ultime elezioni federali, alcuni dei membri più radicali di AfD hanno deciso di usare una parte del loro salario per lavorare sulla comunicazione e per supportare vari attivisti di destra nell’informazione e nei social media, così da far crescere le loro community”. Le attività e i finanziamenti sono rimasti in gran parte nascosti: si tratta di informazioni che vengono considerate private ed è quindi impossibile risalire a chi sia stato effettivamente pagato dal partito e dai parlamentari. Ma l’esistenza di una strategia da parte di AfD è stata confermata in più occasioni dagli stessi deputati, nel corso di podcast e all’interno di dichiarazioni alla stampa.

Se l’estrema destra investe maggiormente nei contenuti da pubblicare sui social network rispetto agli altri partiti questo è dovuto anche al fatto di avere priorità estremamente diverse. Su questo punto insiste Nina Weise, responsabile della comunicazione social del deputato conservatore Johannes Steiniger. “Mentre noi abbiamo destinato molte risorse alla ricerca e allo sviluppo di politiche, loro hanno investito direttamente sui social e questo gli ha permesso di crescere enormemente”, dice Weise ad Altreconomia.

Nina Weise, responsabile della comunicazione social del deputato conservatore Johannes Steiniger

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Nina Weise, responsabile della comunicazione social del deputato conservatore Johannes Steiniger © Nina Weise

In ogni caso sarebbe riduttivo sostenere che il successo dell’estrema destra su TikTok sia soltanto il frutto di una migliore programmazione politica. Sempre secondo il Centro educativo Anne Frank a essere determinante è semmai il fatto che questo social sia perfetto per chi vuole proporre contenuti populisti.

Una posizione parzialmente condivisa da Metzger e Weise. “In generale, i social non sono fatti per dibattiti complessi: questo ha a che fare con gli algoritmi e con la bassa soglia di attenzione degli utenti. E su TikTok questo meccanismo è ancora più estremo perché ci sono solo contenuti video, con pochi testi da leggere” osserva Weise. “Inoltre, il funzionamento degli algoritmi è perfetto non solo per la destra, ma per chiunque punti a suscitare forti emozioni e a proporre soluzioni semplici per problemi complessi”.

A questo si aggiunge il fatto che negli ultimi anni l’estrema destra in Germania sia stata capace di sfruttare al meglio il funzionamento di TikTok, così da raggiungere un pubblico molto vasto. Al contrario di altre piattaforme come YouTube, TikTok si basa molto di più sui contenuti che non sui canali. AfD l’ha compreso sin da subito e ha saputo creare una rete di influencer di estrema destra e profili fittizi, che rilanciano gli stessi video e aiutano la loro diffusione, attraverso un trucco detto mirroring.

La strategia usata dal partito è cruciale anche per evitare la censura. “Se un singolo canale viene bloccato da TikTok perché diffonde informazioni false o discorsi d’odio, questo limita la diffusione di un contenuto in maniera soltanto parziale” osserva Metzger, spiegando che lo stesso contenuto bloccato continua a essere presente su tutti gli altri profili. Addirittura, la minaccia di una censura porta l’estrema destra a raggiungere un pubblico ancora più ampio, racconta il giornalista. “In molti dei loro discorsi, i deputati e gli influencer di destra sostengono che i propri messaggi politici potrebbero essere soppressi dallo Stato o dalla piattaforma e si appellano ai loro network perché ripostino i contenuti prima che vengano bloccati”.

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Il giornalista Nils Metzger © ZDF

Per quanto TikTok abbia fino ad ora favorito l’estrema destra, questo non deve portare a demonizzare la piattaforma in sé o a sottovalutare le potenzialità di un social che, secondo Weise, può essere utilizzato anche in maniera costruttiva. “Chi propone contenuti populisti è senza dubbio avvantaggiato su TikTok, ma questo non significa che i partiti tradizionali non possano avere successo su questa piattaforma. Di sicuro dobbiamo affrontare la sfida di pubblicare messaggi e contenuti che siano più complessi e questo richiede molto più lavoro”, sostiene l’esperta di comunicazione politica.

Il cambiamento è già in atto. In seguito alle elezioni europee, tutti i partiti hanno dato maggiore importanza alla loro presenza su TikTok e su altri social, consapevoli dei risultati che questa può portare. Tuttavia, il divario con AfD era particolarmente ampio e colmarlo in pochi mesi non è semplice. “Anche in occasione di questa campagna elettorale la formazione di destra continuerà a essere quella più di successo su TikTok, per quanto non sarà più dominante”, prevede Metzger.

In ogni caso, se l’estrema destra otterrà un ampio successo in Germania questo sarà dovuto solo in minima parte alle sue strategie comunicative. E l’attenzione verso quanto accade su TikTok e sulle altre piattaforme non dovrebbe portare a banalizzare la crescita dell’estrema destra e a pensare che la soluzione sia semplicemente comunicare meglio. “In Europa, e in Germania in particolare, tendiamo ad attribuire un’importanza eccessiva ai social media -conclude Weise-. Diciamo sempre che AfD è forte sui social media ed è grazie a questo che prende molti voti: non è vero, le persone in Germania sono scontente della situazione politica e l’estrema destra è capace di parlare di questo sui social, di ripetere i dubbi e le paure delle persone. Alla fine, quello che conta è la capacità di fare politica”.

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