Emilia-Romagna, boom gioco d’azzardo: spesi 9,5 miliardi di euro nel 2023 (+6,9%). Perdite per 1,53 miliardi

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(Sesto Potere) – Bologna – 4 febbraio 2025 – Presentata a Bologna, nel corso dell’iniziativa “Con l’azzardo non si gioca. Problemi e numeri in Emilia Romagna”, la seconda indagine regionale sul gioco d’azzardo, un dossier dal titolo: “Pane e azzardo 2: numeri e problemi in Emilia Romagna” a cura di Cgil, Federconsumatori, Campagna Mettiamoci in gioco, in collaborazione con la Fondazione Isscon.

La raccolta dell’azzardo legale, nella nostra Regione, è costantemente in crescita, ed è prossima a superare i 10 miliardi di euro. Se quanto giocato nel 2023 corrisponde a 9,5 miliardi, la perdita economica dei cittadini e delle cittadine emiliano romagnole è stata stimata in 1,53 miliardi. Una crescita, in un anno, del 6,9%. Pensate, il bilancio complessivo della Sanità della nostra Regione, 9,6 miliardi nel 2023, è
vicinissimo a quanto giocato in quello stesso anno nel territorio regionale, mentre le perdite sono assimilabili alla stima dei danni portati dall’alluvione in Romagna nel 2023 al comparto agricolo.

Il gioco d’azzardo influisce in modo sproporzionato sulle persone già soggette a diseguaglianze, e nella nostra Regione contribuisce alla
crescita dell’area della povertà e dell’esclusione sociale. Le sole perdite in azzardo, alle slot, al Gratta&Vinci, alle lotterie, all’online corrispondono al reddito netto da lavoro di quasi 100.000 lavoratrici e lavoratori della nostra Regione.

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I rapporti nazionali curati dalla Fondazione Isscon (Libro nero dell’azzardo, Non così piccoli) hanno esaminato in profondità la crescita vertiginosa dell’azzardo online e gli evidenti problemi di legalità connessi. Pur restando molto distanti dai numeri terribili di Campania, Calabria e Sicilia, tra il 2019 ed il 2023 in Emilia-Romagna la raccolta nell’online è triplicata. Nella nostra Regione prevale ancora, per poco, il gioco fisico sull’online, ma i volumi dei due canali sono vicini, ed il sorpasso si verificherà a breve. I conti online attivi in Emilia-Romagna sono quasi 890mila e quelli aperti durante l’anno ammontano a 270mila unità. La quota mensile giocata nei conti attivi è di 420 € (5mila € all’anno) con una perdita media annua di 260€ per conto.

Il rapporto segnala una condizione generale, che tocca tutti i 330 Comuni della nostra Regione; allo stesso tempo evidenzia le crisi acute da azzardo, vale a dire le provincie ed i Comuni dove i numeri nel loro complesso, o soltanto per l’online, hanno dimensioni enormi. A volte talmente enormi da diventare casi nazionali, come nel caso di Zola Predosa e Calderara di Reno, nella Città Metropolitana di Bologna. Ma ecco le crisi maggiori: Bologna. Nelle mappe presentate nel dossier, relative all’online, utilizziamo il colore nero per evidenziare le crisi più forti. C’è un cuore nero, al centro della Regione, ed è formato dai Comuni bolognesi di Zola, Calderara e, più distante, Valsamoggia. In particolare, Zola non solo è primo in Regione in questa sgradevole classifica, con 7.837 euro pro capite nella fascia 18-74 anni, ma è terza a livello nazionale trai Comuni superiori a 10.000 abitanti, in una classifica dove domina il centro sud.

La Città Metropolitana di Bologna è tutta dentro una crisi d’azzardo, in fase di peggioramento, con fenomeni che debbono al più presto essere esaminati in profondità. Ma anche la Provincia di Modena e Reggio Emilia, vanno considerate tutte dentro una crisi acuta, portata dalla crescita continua dell’azzardo.

In provincia di Forlì Cesena sono due le realtà che superano nell’online le medie nazionali: Bagno di Romagna, che coi suoi 2.240 euro procapite raddoppia i numeri dell’anno precedente. Quindi Forlimpopoli, che con 2.787 euro pro-capite è il quinto Comune per giocato in Regione (era quarto nel 2022). Anche Bertinoro ha visto una crescita anomala, oltre il 50%. Castrocaro Terme è la Las Vegas della provincia, con una raccolta complessiva superiore ai 4.000 euro pro-capite. Al di sotto dei livelli di guardia, in entrambi i canali di gioco, la condizione delle due città capoluogo. Ciò nonostante, deve preoccupare il dato di Cesena, che ha fatto registrare la crescita monetaria maggiore di tutti i Comuni della Regione, con 23,1 milioni in più spesi nell’online. Si segnalano infine i 6 milioni di raccolta in meno nella piccola Roncofreddo.

La raccolta dell’azzardo complessivo (fisico e da remoto) in Emilia Romagna nel 2023 è stimabile in 9,5 miliardi di euro, con una crescita del 6,9% rispetto all’annualità precedente. L’ammontare di giocato complessivo già nel 2022 aveva superato i livelli registrati nell’ultimo anno pre-pandemia (annualità 2019, raccolta: 7,82 miliardi di euro).

Le perdite complessive, nel 2023, sono quantificabili in 1,53 miliardi di euro. In uno scenario generale in cui il gambling online è destinato a diventare il canale principale di raccolta in tutti i territori, l’Emilia Romagna, come altre realtà del nord Italia, conferma la prevalenza del giocato fisico su quello a distanza. Per il 2023 si stima che la raccolta della rete fisica abbia raggiunto i 5 miliardi di euro (corrispondente al 52,9% del volume totale dell’azzardo). La consistenza di tale volume risulta ancora al di sotto del quantitativo giocato nel 2019, quando la raccolta fisica regionale superava i 6 miliardi di euro.
Nel 2023, l’azzardo online ha raccolto in Emilia Romagna 4,48 miliardi di euro, due volte e mezzo il valore registrato nel 2019.

Durante l’annualità 2023, in Emilia Romagna, sono stati giocati online 4,48 miliardi di euro, con un incremento del 12% (+480,31 mln di euro) rispetto al 2022. Il volume dell’azzardo da remoto risulta più che raddoppiato rispetto al 2019 (quando la raccolta ammontava a 1,79 miliardi di euro). La giocata media procapite (popolazione in età 18-74 anni) ammonta a 1.400,79 euro (la corrispondente media nazionale 2023 è pari a 1.925.83 euro). Il volume raccolto in Emilia Romagna tramite il canale da remoto rappresenta il 5,5% del totale delle giocate online registrate a livello nazionale nell’annualità 2023.

Un’indagine che accende i riflettori sull’allarme sociale causato dall’azzardo. Una preoccupazione data dai numeri – in continuo ed esponenziale aumento anche nella nostra regione – delle stime del gioco e delle pesanti ricadute in termini sanitari, economici e sociali della dipendenza dal gioco, sempre più diffusa e trasversale.

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Ma non è solo l’azzardo patologico a preoccupare: è noto infatti il frequente intreccio con la criminalità organizzata, che spesso utilizza il gioco per riciclare denaro frutto di attività illecite.

Da qui l’impegno delle organizzazioni promotrici nel promuovere dibattito e azioni che possano alimentare consapevolezza, e si traducono nella richiesta forte di un impegno politico a tutela della salute e della coesione sociale.

“Impegno ancor più determinante – sottolinea Marinella Melandri della segreteria regionale Cgil Emilia-Romagna- in un contesto nazionale di opacità, in cui le norme ostacolano la conoscenza del fenomeno, anziché favorirla, e sono in discussione provvedimenti che determinerebbero un forte arretramento nel contrasto al gioco di azzardo patologico”.



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