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Nino Sangerardi
” Si è svolto un sopralluogo di una delegazione della Regione Basilicata nei cantieri della linea ferroviaria Ferrandina-Matera La Martella. Bene. Occorre pertanto ripassare la storia di quest’ opera definita storica. Nel 1861 in Italia erano in funzione 2523 km di binari ferroviari, in Germania 11.000, in Francia 9000,in Inghilterra molti di più. La narrazione dell’ampliamento delle Ferrovie Italiane è stata molto complicata e ricca di traversie, contenziosi, fallimento delle imprese e scandali. Le ricadute in Basilicata sono state pesanti ed hanno condizionato molto lo sviluppo della mobilità e delle attività produttive, sociali ed economiche fino a nostri giorni”.
Parole di Pietro Simonetti, presidente del Centro Studi e Ricerche Economiche e Sociali.
In merito alla vicenda del percorso Ferrandina-Matera, Simonetti sostiene :
“Occorre ricordare che nonostante le vicende che si sono consumate nel corso del tempo nessuna assomiglia per i costi,alla tempistica, sprechi ed i contenziosi per la realizzazione della Ferrandina-Matera di venti km a binario unico, raggiunto con l’ultimo appalto di 520 milioni di euro che va sommato al primo, pari a 320 milioni mai ultimato per fallimento imprese e progetti sbagliati.
Le Ferrovie Calabro Lucane di 740 km, volute da Giuseppe Zanardelli, presidente del Consiglio dei Ministri che visitò la Basilicata a settembre 1902, iniziate nel 1915 vengono completate nel 1934,nonostante la prima guerra mondiale.
La Battipaglia-Metaponto, 199 km, iniziata nel 1863 viene completata nel 1880. Per la successiva elettrificazione otto anni, anche per agevolare le aziende dei servizi sostitutivi su gomma.La Potenza– Foggia viene iniziata nel 1868 e ultimata nel 1897″.
Nel Novecento che succede?
Pietro Simonetti rileva quanto segue : ” Cambiano le progettazioni, le tecnologie, l’organizzazione del lavoro ma i tempi si allungano:entra in gioco la fabbrica degli appalti.Il presidente del Consiglio dei Ministri, on.Giulio Andreotti, durante un incontro a Roma con una delegazione lucana che rivendicava la costruzione della Ferrovia Ferrandina-Matera sconsigliò l’attuazione della tratta per una serie di motivi tecnici e non solo. I Parlamentari, in particolare, insistettero e il progetto finì per essere approvato dagli Organi competenti”.
Dopo quella riunione
Il Presidente del Cseres risponde che ” Sono passati oltre quaranta anni e tanti dall’inizio dei lavori con varie traversie: errori progettuali, fallimenti e tanto altro con una spesa di pubblico denaro notevole senza che le varie autorità di controllo abbiamo accertato responsabilità ed eventuali danni erariali.
Il nuovo intervento, appaltato ad una impresa del Nord Italia, prevede bonifiche, rettifiche, allungamento di gallerie e nuovi viadotti, integrazioni e quanto necessario per completare la strada ferrata, si dice entro giugno 2026.Come sono stati spesi i precedenti 320 milioni? Perchè nuovi viadotti, prolunghe e rettifiche? Il sito è sempre gli stesso.Si tratta di una spesa record, per questo tipo di infrastrutture ad un binario , di tutti i lavori pubblici programmati in Italia e non solo.Tenuto conto che un chilometro della linea ad alta velocità e capacità, a due binari della Napoli-Bari si avvicina ai 40 milioni al km anche per realizzare molte gallerie e 14 stazioni.La previsione di spesa del completamento è ovviamente al netto di altre sorprese geologiche e via ricordando.
Per concludere?
Simonetti auspica ” Attenzione anche da parte del controllori istituzionali e delle parti sociali sui contenuti progettuali, i sub appalti e la tempistica.
A perenne ricordo degli scempi e rapine effettuate nella realizzazione delle tratte ferroviarie, anche per le attività produttive rimangono due monumenti:i binari morti realizzati dall’Asi a Tito e Baragiano in provincia di Potenza, oltre alla metropolitana Fal di Potenza con stazioni inutilizzate ed il mancato recupero della Potenza-Laurenzana costati 140 miliardi di vecchie lire.Ora intervenga la Corte dei Conti, una verifica in corso d’opera, dopo quanto accaduto, sarebbe utile per le casse dello Stato, la Pubblica Amministrazione e l’utenza”.
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