Dove mangiare sulle Dolomiti di Moena: i migliori rifugi



Moena, la “fata delle Dolomiti”, è un accogliente paese della Val di Fassa adagiato nel bel mezzo di una valle aperta e assolata, attorniata da una pittoresca corona di vette dolomitiche. La tradizione culinaria basata sui prodotti locali (tra cui il famoso formaggio Puzzone di Moena Dop) è una delle sue carte vincenti nell’attrarre turisti da tutto il mondo. E la cucina trentina, tipica o proposta in chiave moderna, è l’assoluta protagonista sia nei locali del centro sia nei rifugi in quota. Ecco una selezione dei migliori posti dove mangiare e bere bene tra le montagne più vicine al paese.

Baita Paradiso

La saletta tutto legno (compresa la statua del gatto!) di Baita Paradiso @Dolomiti Review

L’insegna non mente perché questa baita è davvero posta in una posizione paradisiaca. Siamo a 2.200 metri di altitudine, nel comprensorio sciistico del San Pellegrino, circondati da un panorama meraviglioso da qualunque parte si guardi. Nell’ampio terrazzo esposto al sole o nelle graziose sale all’interno, a far gli onori di casa è il patron Gino Defrancesco insieme ai figli Marco e Nicola e allo chef Karim Nones. Oltre al self service – dove si gustano delle ottime pizze – il rifugio “nasconde” il ristorante gourmet “La Stua dei Ciamberlain” a cui si accede (su prenotazione) da una porta scorrevole in legno decorata a mano che si confonde con la parete, creando l’effetto di un passaggio segreto. Una volta entrati nella saletta dagli eleganti arredi in stile alpino – dove c’è posto solo per cinque tavolini – si gustano piatti preparati con cura e ben presentati, come i primi fatti in casa (ottime la pappardelle al ragù di selvaggina) o le carni (dall’allevamento di uno zio in Val di Fiemme) tra cui il consigliatissimo filetto di manzo al cirmolo. Valida la carta dei vini focalizzata sul Trentino Alto Adige, ma non priva di grandi rossi di altre regioni.

Baita Paradiso – loc. Paradiso (Passo San Pellegrino) – 349 3574435 – baitaparadiso.com

InAlto Alfio Ghezzi Dolomites

Le grandi vetrate lasciano ammirare il panorama anche dai tavoli al rifugio InAlto @Dolomiti Review

Rimaniamo nella ski area San Pellegrino per entrare nel ristorante in quota di Alfio Ghezzi, pluripremiato cuoco trentino che qui si avvale della collaborazione del bravo resident chef Fabio Busnaghi. Si sale comodamente dal passo con la funivia per arrivare in cima a Col Margherita, da dove si gode di una spettacolare visuale a 360 gradi sulle Dolomiti del Trentino e del Bellunese (siamo giusto sul confine). Il locale è integrato nella stazione a monte dell’impianto di risalita e si presenta con un design essenziale in stile moderno, caratterizzato dalle ampie vetrate che lasciano ammirare il panorama. Viene proposta una cucina che con eleganza e gusto valorizza il territorio puntando sulla filiera corta e sul rispetto della stagionalità. Tra i piatti non perdere in questo periodo vanno ricordati la battuta di cervo al coltello con uova di trota alla liquirizia e salsa agra, i deliziosi bottoni all’erba aglina con patate e ragù fine di coniglio e la coppa di maiale alla birra, purè alla senape e cavoletti. Il servizio è curato con puntiglio e col sorriso da Marco Donazzolo che orchestra anche la bella cantina dedicata ai grandi vini di montagna, con qualche deviazione in Francia, soprattutto per gli Champagne.

InAlto Alfio Ghezzi Dolomites – loc. Col Margherita (Falcade) – 344 0491503 – inaltocolmargherita.it

Rifugio Fuciade

Il Rifugio Fuciade attorniato da piccole casette e sullo sfondo le Pale di San Martino, a cavallo tra Trentino e Veneto @Pierluigi Orler

Chi oltre alla cucina d’autore ama le immersioni nella natura, negli spazi aperti e nella quiete che la montagna sa regalare troverà in questo rifugio della Val di Fassa la sua meta ideale: il locale è inserito in uno splendido scenario naturale dove i pascoli ammantati dal candore della neve si distendono a perdita d’occhio ai piedi delle maestose vette dolomitiche. Lo chef Martino Rossi, proseguendo sul sentiero tracciato dal padre Sergio, firma una cucina che sa essere moderna nelle presentazioni senza mai smarrire il gusto e i sapori che fanno parte della propria identità territoriale. Lo dimostrano le sue recenti creazioni, come la guancia di manzo con puntarelle, patate e rafano, il lombo di cervo al fieno servito insieme a purea di zucca, nocciole e scalogno e la spuma al miele con gelato al tartufo, crumble al mais e limone fermentato. Eccellente la cantina ricca per scelta e profondità di annate, tanto per i vini quanto per i distillati. Ci si può accomodare nelle eleganti e accoglienti salette o ai tavoli del terrazzo con vista sulle Dolomiti. Si arriva fin qui dal passo San Pellegrino con una facile camminata (il percorso è di 3,5 chilometri) oppure con la motoslitta o con il gatto delle nevi. E si può anche optare per la slitta trainata da cavalli di razza Norkier, la stessa utilizzata dagli antichi romani nelle battaglie.

Rifugio Fuciade – loc. Fuciada (Passo San Pellegrino), Soraga – 0462 574281 – fuciade.it

Agritur Malga San Pellegrino

L’agriturismo Malga San Pellegrino in veste invernale @Dolomiti Review

Una cucina trentina verace fatta con amore, senza fronzoli ma con tanto gusto e dalle porzioni generose. È la proposta della famiglia Defrancesco nel suo agriturismo sul passo San Pellegrino, a ridosso delle piste da sci. In un ambiente rustico sia dentro che fuori, vengono servite le pietanze tipiche di queste vallate, come gli gnocchi di patate con la ricotta affumicata, le tagliatelle al sugo di lepre o capriolo e il “piatto malga” con polenta, salsiccia, funghi, formaggio fuso e selvaggina. Tutti i latticini sono prodotti in casa, a cominciare dal Puzzone di Moena proposto nei taglieri insieme ad altri formaggi e ai salumi o da solo con il miele. Senza dimenticare la deliziosa panna che viene abbinata ai dolci – quali lo strudel alle mele o la Linzer – rendendoli golosissimi. Da bere qualche vino regionale, birre e distillati come l’intensa grappa al fieno. Il servizio è informale e molto cortese. Una curiosità: accanto all’edificio (dall’aspetto di una graziosa baita) che ospita il ristorante c’è la stalla per gli animali, soprattutto bovine da latte, che in estate pascolano qui attorno.

Agritur Malga San Pellegrino – loc. Passo San Pellegrino – 333 2739614

American Bar dello Chalet Valbona

Il terrazzo dello chalet Valbona, totalmente rinnovato per l’inverno 2024/25

Un bell’aperitivo in un contesto rilassante ed elegante, con vista sulle piste da e sci e sulle montagne? Per questa opzione va tenuto presente lo Chalet Valbona, nella ski area Alpe Lusia, che per l’inverno si è presentato con il suo american bar totalmente rinnovato nella parte più attraente e gettonata: il terrazzo panoramico. Il locale è posto al primo piano dello chalet e il dehors è baciato dal sole dall’alba al tramonto. Ai tavolini interni o sui comodi divanetti si può approfittare di una drink list che prevede una bella scelta di grandi classici e anche una sezione dedicata ai cocktail senza alcol. Tra i distillati si notano alcune chicche come il Capovilla amarene di montagna (e altre etichette della rinomata distilleria di Vittorio Capovilla) o il Gilbach gin, nato da un’idea degli chef Alessandro Gilmozzi e Andreas Bachmann e realizzato con prodotti naturali raccolti nei boschi della vicina Val di Fiemme, quali ginepro, sambuco e prugnola selvatica. Da mangiare delle gustose focacce o dei buoni hamburger di black angus con cipolla croccante e rucola. Si sale quassù direttamente con la cabinovia che parte da Ronchi, a cinque minuti dal centro di Moena.

Chalet Valbona – loc. Valbona – 0462 565219 – alpelusia.it

 



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