Il nodo della protesta riguarda la proposta di legge regionale che prevede la possibilità anche di cambio di destinazione d’uso per i cinema che hanno chiuso.
Dopo l’appello di attori, produttori e registi per “salvare” le sale cinematografiche abbandonate e in vendita, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, si è detto pronto ad incontrare gli artisti. Il nodo della protesta riguarda la proposta di legge regionale che prevede la possibilità anche di cambio di destinazione d’uso per i cinema che hanno chiuso. “Sono pronto a incontrare gli artisti, io non mi sono mai sottratto al confronto”, ha detto Rocca, intervistato dal quotidiano “La Repubblica”, replicando all’attore Carlo Verdone che aveva invocato un suo intervento per bloccare la proposta di legge. Per i protagonisti dell’industria cinematografica il rischio è di trasformare spazi storici della cultura in negozi, sale giochi o supermercati. Ma la consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Urbanistica, Laura Corrotti, rispondendo agli attacchi dell’opposizione, è categorica: “Non arretriamo di un centimetro sull’intenzione di trasformare in stabili da restituire alla comunità quelli che ad oggi sono semplicemente edifici abbandonati, fonte di insicurezza per i nostri cittadini e spesso luoghi di degrado inaccettabile all’interno anche di condomini che non sanno più come gestire tali situazioni ma che invece la sinistra continua a chiamare erroneamente centri culturali”, afferma Corrotti.
Tutto è iniziato con l’appello riportato da “La Repubblica” e dal “Corriere della Sera”, firmato da Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Paola Cortellesi, Pietro Valsecchi, Riccardo Tozzi, Marco Bellocchio, Daniele Lucchetti, Riccardo Milani, Paolo Genovese, Valerio Mastandrea, Anna Ferzetti, Pierfrancesco Favino e da Francesco De Gregori. No allo “sciacallaggio immobiliare” e “all’acquisizione indiscriminata delle sale cinematografiche da parte di gruppi internazionali il cui unico obiettivo è la riconversione di questi spazi in strutture commerciali, cancellando di fatto il loro valore storico e culturale”, si legge nell’appello lanciato dagli artisti che, inoltre, si dicono pronti “a intervenire per riacquistare e riqualificare le sale cinematografiche”. Il presidente Rocca, dal canto suo, apre alla possibilità di migliorare il testo del provvedimento. “Il dialogo è sempre stato il faro della mia amministrazione. Quella di cui si parla è una norma non il vangelo. Quindi ben venga ogni suggerimento e miglioramento. Io sono pronto a fare anche un tavolo per poter migliorare il testo”, le parole di Rocca riportate da “Repubblica”. Il governatore, però, ha chiarito che l’obiettivo rimane sempre quello “di non avere luoghi abbandonati e degradati nelle nostre città”. Nessuno “ha fatto più di noi per il mondo del cinema in termini di stanziamento di risorse”, ha tenuto a ribadire Rocca.
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che sempre dalle pagine di “Repubblica”, accoglie l’appello degli artisti e si dice pronto a incontrare in Campidoglio i firmatari. “Condividiamo le loro preoccupazioni e l’obiettivo dell’appello. Siamo contrari alla trasformazione delle sale in supermercati”, afferma Gualtieri, sottolineando la necessità di “tutelare i cinema perché presidi culturali e luoghi di aggregazione. Faremo la nostra parte”, conclude Gualtieri. Intanto le opposizioni in Regione Lazio incalzano, annunciando una raccolta firme nei quartieri, chiedendo che la proposta di legge venga esaminata anche in commissione Cultura in particolare sugli articoli che prevedono “la rimozione di ogni vincolo e il totale cambio di destinazione d’uso per i cinema che hanno chiuso, coinvolgendo in tale confronto anche i protagonisti e gli stakeholder del settore”. La proposta di testo unico sull’urbanistica avanzata dalla giunta Rocca “sta sollevando preoccupazioni sul rischio di impoverire ancor di più questo patrimonio”, affermano dal Pd, Iv e Avs.
Dura la replica della consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Urbanistica, Laura Corrotti. “Tanti i commenti di esponenti di centrosinistra solo dopo le dichiarazioni di Verdone in merito alla proposta di legge sulla semplificazione urbanistica, nessun contributo da loro però in tutti questi mesi – attacca Corrotti -. Ricordo infatti che l’iter in commissione è iniziato ormai da più di sei mesi e per avere un maggior confronto possibile ho voluto accogliere tutte le richieste da parte di maggioranza e opposizione per poter svolgere così una audizione con circa cinquanta invitati tra esponenti della giunta Gualtieri, sindacati, organizzazioni e professionisti del settore, oltre ai membri della commissione: una delle audizioni più ampie in questa legislatura ma da nessun esponente del centrosinistra è giunto un contributo sull’articolo oggetto di discussione in queste ore”, sottolinea Corrotti.
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