Vertenza ex Tis e Rmi in Regione, intervento Cub Basilicata

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Al termine dell’incontro che si è svolto questo pomeriggio nella sede della Regione Basilicata con l’assessore Cupparo sulla vertenza lavoratori ex Tis e Rmi riportiamo di seguito la relazione del sindacato Cub. Di seguito la nota integrale.

Riteniamo come CUB che siano stati fatti dei passi avanti circa la vertenza dei lavoratori Tis e Rmi. L’impegno a far entrare volontariamente i lavoratori ex Tis e Rmi nella forestazione va nella direzione auspicata da tanti lavoratori ed è cosa buona. Anche l’aumento proposto e accettato, nonché l’innalzamento della soglia dell’ISEE, requisito necessario per la permanenza nella platea, chiesta anche dai lavoratori è una cosa positiva. Detto questo, in merito alle precedenti riunioni e verbali, chiediamo vengano registrate e inserite nel verbale odierno la premessa e le seguenti dichiarazioni: in risposta all’ipotesi avanzata nel verbale del 5 settembre 2024 dall’assessorato, che propone un percorso  assunzionale in aziende private contribuendo con una spesa di circa 20.000 euro a persona con obbligo di contratto a tempo “indeterminato”; facciamo presente che con le norme attuali e con tutti gli stratagemmi i lavoratori vengono licenziati dagli imprenditori quando e come vogliono, poiché l’attuale contratto definito “a tempo indeterminato” non è più garanzia di stabilità lavorativa. Questo pianeta e anche la Basilicata che ne fa parte è pieno di avventurieri pronti a prendere contributi pubblici, assumere per qualche tempo i lavoratori, per poi licenziarli e scappare via da qualche altra parte per rifare la stessa cosa, magari cambiando anche nome societario. Per quanto ci riguarda siamo contrari ad elargire contributi ad imprese che poi puntualmente non mantengono gli impegni assunti, come la storia, anche attuale, dimostra. Chiediamo perciò che questa proposta venga abbandonata. Siamo contrari alla proposta servita su un piatto d’argento a questo assessorato da parte di una delle due rappresentanti dell’Usb Basilicata, nella riunione del 19 settembre 2024, la quale ha auspicato la possibilità di dare ai soggetti percettori di sussidio della platea ex Tis e Rmi l’opportunità di ricevere una somma in denaro affinché possano abbandonare l’attuale percorso lavorativo e andare via, come è stato fatto in passato per altri, per finire, casomai, e questa è una nostra affermazione, da qualche altra parte e agganciarsi a qualche altro sussidio. La proposta è stata ufficializzata dieci giorni dopo da tutta la Usb Basilicata (con nota datata 30 settembre 2024), ripresa anche da alcuni giornali con la quale la Usb Basilicata chiede alla Regione Basilicata il ” Riconoscimento di un contributo economico per i lavoratori che decidono di fuoriuscire volontariamente dalla platea”. Le norme attuali prevedono che in base a determinate condizioni individuali, si possa andare in pensione quando è possibile e di questo bisogna tenerne conto. Rigettiamo qualsiasi tentativo di liberarsi dei lavoratori più anziani presenti nella platea in cambio di quattro soldi, con il caro vita sempre più in aumento magari facendoli scivolare ancora più in basso nei prossimi anni. Non ricordiamo a memoria nostra un caso in cui su una vertenza in corso, con la concreta possibilità di una soluzione positiva, ci sia stato un sindacato che, sostituendosi al “datore di lavoro” o “alla controparte”, abbia proposto uno scivolo economico per i lavoratori, in questo caso alleggerendo di fatto il compito della Regione a perseguire con i tempi congrui necessari una soluzione di stabilità per tutti (come peraltro proposto e ipotizzato nel verbale del 5 settembre 2024) e in conformità a quanto previsto nell’articolo 3, commi da 3-bis a 3-quinquies del Decreto Legge n. 44/2023, convertito in legge 74/2023 riguardante per adesso la sola Regione Calabria. A riguardo non ci sfugge (come riportato nel verbale del 5 settembre 2024) che “la Regione si impegna a proporre una proposta di norma che, in analogia alla norma della Regione Calabria, possa applicarsi alla platea ex Tis e Rmi di Basilicata”.17:16
Questa battaglia va avanti da molti mesi con l’obbiettivo di risolvere una volta per tutte l’annosa situazione dei lavoratori Tis e Rmi, per questo fondamentale motivo riteniamo gravissimo che la rappresentanza USB avanzi proposte che vanno in direzioni contrapposte e diverse da quelle iniziali che miravano alla conquista della stabilizzazione di tutti i lavoratori. Siamo d’accordo a sostenere tutte le iniziative necessarie affinché si deliberino norme regionali e nazionali tese a dare il legittimo riconoscimento e stabilizzazione ai lavoratori ex Tis e Rmi (sia che aderiscono alla forestazione, sia che non aderiscono), con un contratto di lavoro e in termini di salario e di diritti. Gli aiuti economici vanno dati ai Comuni colpiti dal fenomeno dello spopolamento, così che i sindaci in concerto con chi governa la regione Basilicata possano puntare anch’essi alla stabilizzazione dei lavoratori presenti nella platea degli ex Tis e Rmi, che hanno maturato professionalità e competenze, che svolgono lavori non più di affiancamento ma di effettivo lavoro svolto dagli impiegati pubblici andati in pensione o assegnati in altre postazioni di lavoro. I lavoratori ex Tis e Rmi hanno fatto presente che le misure adottate fin dall’inizio della pubblicazione del bando, tese a migliorare le condizioni di vita, garantire condizioni di vita dignitose per sé e la propria famiglia, dopo tanti anni non hanno raggiunto lo scopo auspicato. Molti lavoratori, dopo tanti anni di lavoro, non hanno visto in verità un reale progresso delle loro condizioni, molti di loro ora, maggiormente quelli di una certa età hanno anche problemi di salute, vorrebbero aderire al progetto della forestazione, ma loro malgrado non possono e chiedono che si prenda in seria considerazione la possibilità di essere sostituiti con un proprio componente familiare convivente che vive le medesime condizioni di povertà.



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