Abbiamo già scritto dell’incontro di informativa al MIM, in cui è stata illustrata una nuova nota sulle cessazioni dal servizio, in recepimento delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025.
La nota è stata appena pubblicata e riguarda diversi aspetti delle cessazioni dal servizio dal 1° settembre 2025.
Opzione donna e pensione anticipata flessibile
La legge del 30 dicembre 2024, n. 207, ha introdotto modifiche all’”Opzione donna”, regolata dal decreto-legge del 28 gennaio 2019, n. 4. Secondo le nuove disposizioni, possono accedere alla pensione anticipata le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2024, abbiano accumulato almeno 35 anni di contributi e abbiano un’età minima di 61 anni. Tale età può essere ridotta fino a due anni in base al numero di figli. Inoltre, per accedere al beneficio, le lavoratrici devono trovarsi in una delle seguenti condizioni: assistenza a un familiare con grave disabilità o riduzione della capacità lavorativa con invalidità civile pari o superiore al 74%.
La stessa legge ha anche prorogato fino al 2025 il trattamento di “pensione anticipata flessibile”. Questa misura consente il pensionamento a chi, nel 2025, compia almeno 62 anni e abbia almeno 41 anni di contributi. Tuttavia, per coloro che maturano tali requisiti nel 2025, la pensione anticipata verrà calcolata con il metodo contributivo e sarà limitata a un importo massimo pari a quattro volte il trattamento minimo fino al raggiungimento dell’età pensionabile di 67 anni. Chi non intende usufruire di questa misura potrà comunque beneficiare di incentivi per restare in servizio.
Le richieste di cessazione dal servizio devono essere presentate entro il 28 febbraio 2025 tramite la piattaforma Polis. Sono disponibili diverse opzioni di cessazione per il personale docente, ATA e dirigenti scolastici. Il personale delle province autonome di Trento e Bolzano è escluso da queste misure.
APE sociale
La legge di Bilancio 2025 ha prorogato l’APE sociale fino al 31 dicembre 2025. Questa misura consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro a chi ha almeno 63 anni e 5 mesi e rientra in determinate categorie di lavoratori dipendenti. Sono inclusi coloro che svolgono mansioni gravose, come i professori di scuola primaria e pre-primaria, secondo la classificazione ISTAT.
Le lavoratrici che hanno fatto richiesta per “Opzione donna” e intendono accedere anche all’APE sociale dovranno presentare domanda entro il 31 marzo 2025. Dopo la conferma dell’INPS sull’esito positivo della richiesta di APE sociale, le lavoratrici potranno ritirare la precedente domanda per “Opzione donna” comunicandolo tempestivamente all’INPS.
Abrogazione del limite di 65 anni per le cessazioni d’ufficio
La normativa che imponeva la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro al compimento dei 65 anni per chi aveva almeno 41/42 anni e 10 mesi di contributi è stata abrogata. Pertanto:
- Chi compie 65 anni entro il 31 agosto 2025 con un’anzianità contributiva di 41/42 anni e 10 mesi, ma non ha presentato domanda di cessazione entro il 21 ottobre 2024, può ora farlo.
- Coloro che hanno già presentato domanda di cessazione entro il 21 ottobre 2024 possono revocarla se desiderano continuare a lavorare e beneficiare dell’accreditamento in busta paga dei contributi previdenziali.
Le richieste devono essere presentate, al di fuori della piattaforma “Polis”, tramite l’istituzione scolastica di titolarità all’Ufficio Scolastico Territoriale di competenza.
La nota non riporta una data di scadenza, anche se dall’informativa era emerso il medesimo termine del 28 febbraio.
I provvedimenti di pensionamento d’ufficio emessi precedentemente dai Dirigenti Scolastici per il personale che avrebbe raggiunto il limite di età secondo le vecchie norme vengono annullati.
Cessazioni dei Dirigenti scolastici
Per i dirigenti scolastici, il termine ultimo per la presentazione delle domande di dimissioni resta fissato al 28 febbraio 2025.
Domande di pensionamento all’INPS
Le richieste di pensionamento dovranno successivamente essere inoltrate all’INPS seguendo le procedure indicate nella nota ministeriale del 25 settembre 2024.
Vista la complessità della normativa, sono in corso approfondimenti con l’INPS per chiarire alcuni aspetti. Ulteriori indicazioni operative saranno fornite in seguito.
LA NOTA
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