Il mercato delle costruzioni affronta una flessione del 7% nel 2025, tra la fine dei Bonus Edilizi e le incertezze post-PNRR. Le criticità sottolineate dall’Osservatorio Congiunturale di ANCE sull’accesso alla casa, normative e riqualificazione urbana.
Iniziano ad emergere le prime criticità sui provvedimenti inseriti in Legge di Bilancio e legati ai Bonus Edilizi. Come si legge nell’Osservatorio Congiunturale di ANCE sul Mercato delle Costruzioni 2025 quest’anno assisteremo ad una flessione del 7%, in parte legata alla fine delle detrazioni fiscali per l’edilizia.
Se da un lato la Filiera ha dimostrato di essere un motore per lo sviluppo contribuendo significativamente alla crescita economica italiana, oggi si registrano i primi segnali di rallentamento nonostante i livelli produttivi restino alti.
Cosa accadrà al comparto dopo il PNRR
Preoccupa in prospettiva quello che accadrà dopo il PNRR come ha sottolineato la Presidente ANCE, Federica Brancaccio durante la conferenza stampa di presentazione dell’Osservatorio. “C’è tanto da fare per questo Paese, c’è l’emergenza della casa, c’è da intervenire sul nostro fragile territorio, bisogna mettere in campo tutte le azioni necessarie per contrastare i cambiamenti climatici. Sono questi i principali asset sui quali noi chiediamo di cominciare a lavorare per il futuro”.
Dal canto loro, le imprese sono pronte a fare la loro parte, come ha sottolineato il vicepresidente dell’Ance, Piero Petrucco, ricordando come “il ruolo che le costruzioni hanno avuto sulla crescita del Paese è stato guardato positivamente anche a livello europeo”.
Il 2024 ha segnato la prima vera frenata degli investimenti nel mercato delle costruzioni. Purtroppo la crescita delle opere pubbliche non ha compensato il calo dell’edilizia privata e per il 2025 è atteso un ulteriore rallentamento.
I dati indicano:
- -5,3% nel 2024 rispetto all’anno precedente nonostante il +21% delle opere pubbliche.
- -7% atteso nel 2025 malgrado il +16% delle opere pubbliche per effetto del Pnrr.
Il biennio 2025-2026 vedrà la forte spinta del Piano Europeo che per il suo completamento richiede la realizzazione di circa 54 miliardi di euro di investimenti in opere pubbliche.
E’ probabile che l’“effetto trascinamento” del PNRR si farà sentire fino al 2027, “a partire dal 2028, invece, si apre un periodo di grande incertezza”, aggiunge Federica Brancaccio. “Le stime indicano che il PNRR, negli anni di massima realizzazione, peserà circa il 30% dell’intero comparto delle opere pubbliche e che, al termine del Piano, se non verranno adottate misure adeguate, il mercato rischia di tornare ai livelli del 2011, nel pieno della crisi delle costruzioni”.
Forte calo del mercato delle riqualificazioni dell’esistente
Vale la pena di sottolineare il forte calo registrato dalle stime ANCE dal mercato delle costruzioni 2025 inerente il recupero abitativo. Si attende una riduzione del -22% in termini reali rispetto al 2023, un’attenuazione dovuta anche al venire meno del Superbonus e delle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura. Si è passati infatti, da una media di circa 5 miliardi al mese nel primo trimestre 2024 – livello ancora paragonabile a quelli del 2023 – a soli 180 milioni al mese nel periodo compreso tra aprile e novembre.
Le criticità da affrontare nell’immediato futuro
Dalle considerazioni di ANCE emergono chiaramente alcune criticità che sarà necessario superare per dare continuità al mercato delle costruzioni 2025.
Prima fra tutte la difficoltà nel semplice acquisto della casa, si aggiungono poi le difficoltà nella revisione organica delle normative edilizie e urbanistiche ed alla rigenerazione urbana del tessuto abitativo.
“Se vogliamo un Paese socialmente coeso, sano, inclusivo, dobbiamo affrontare e risolvere il problema dell’accesso alla casa” ha spiegato Federica Brancaccio illustrando il documento di proposte, elaborato da Ance e Confindustria, per individuare soluzioni abitative per i lavoratori e per le famiglie, così da soddisfare il bisogno strutturale di alloggi a un costo sostenibile per le diverse categorie di redditi. I pilastri su cui si basano le proposte sono 3:
- semplificazioni urbanistiche e amministrative,
- misure fiscali,
- sviluppo di strumenti finanziari e di garanzia che rendano possibile la partecipazione all’investimento dei privati.
Il PNRR ha introdotto un nuovo modo di valutare i programmi di investimento e la loro efficacia, non strettamente legati esclusivamente alla capacità di spesa di un’amministrazione. Un cambio culturale epocale per la Pubblica Amministrazione. “Adesso – ha concluso Federica Brancaccio – dobbiamo estendere questo approccio anche ai programmi di investimento che l’Europa ha deciso di perseguire e che ritiene vitali per la tenuta della nostra Unione: la riqualificazione immobiliare, l’ambiente, l’accesso alla casa”.
Scarica il Rapporto completo sull’Osservatorio Congiunturale ANCE.
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