Andrea Prospero trovato morto in una stanza nel centro storico

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Andrea Prospero trovato morto in un monolocale nel centro storico, in via del Prospetto

Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda della scomparsa di Andrea Prospero, il 19enne abruzzese di cui non si avevano più notizie da venerdì 24 gennaio. Il suo corpo è stato ritrovato mercoledì pomeriggio all’interno di un’abitazione nel centro storico di Perugia.

Presso la Sala Operativa della Questura è giunta una segnalazione riguardante la possibile presenza dello studente segnalato come scomparso e oggetto di ricerche da parte delle Forze di polizia già da alcuni giorni. Giunti sul posto, gli operatori della Polizia di Stato con la collaborazione dei Vigili del Fuoco accedevano in un appartamento situato presso la locale via del Prospetto, dove veniva rinvenuto il cadavere del giovane universitario. Con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, sono tutt’ora in corso gli accertamenti del caso da parte degli Agenti della Squadra Mobile con il supporto della Polizia Scientifica, al fine di verificare le circostanze e le cause che hanno portato alla morte della persona deceduta.

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Il ritrovamento

Secondo le prime informazioni, il ragazzo si trovava all’interno di un monolocale, al piano terra della palazzina in via del Prospetto 1 (traversa di via della Viola). Il cadavere era adagiato sul letto, in stato di decomposizione e in una posizione innaturale, segno che la morte potrebbe risalire a diversi giorni fa. Accanto a lui sono stati trovati blister di farmaci, un dettaglio che potrebbe rivelarsi cruciale per le indagini. Il ragazzo aveva con sé lo zainetto. Sul posto è arrivato il procuratore Raffaele Cantone, il sostituto Giuseppe Petrazzini, la scientifica e i mezzi di soccorso

L’ultima traccia

L’ultima immagine di Andrea risale alla mattina di venerdì 24 gennaio, quando le telecamere di videosorveglianza dell’ostello di via Bontempi, dove alloggiava da ottobre, lo hanno ripreso mentre usciva intorno alle 11. Poco dopo, alle 11:45, la sorella gemella Anna gli aveva inviato un messaggio per darsi appuntamento per pranzo alla mensa universitaria di via Pascoli. Andrea aveva visualizzato il messaggio senza rispondere e, circa un’ora dopo, il suo telefono risultava già irraggiungibile.

Preoccupata dalla sua assenza, la sorella aveva tentato di contattarlo più volte, ma senza successo. La sera stessa, dopo che Andrea non si era fatto vivo, era scattato l’allarme e sono iniziate le ricerche.

Le indagini

Al momento, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi movimenti del giovane e comprendere le circostanze della sua morte. La Procura di Perugia ha aperto un fascicolo per stabilire le esatte cause del decesso. L’ipotesi principale è che Andrea possa aver assunto un’ingente quantità di farmaci, ma solo l’autopsia potrà confermare se si sia trattato di un gesto volontario o di un evento accidentale, ma sarebbe escluso l’omicidio perché non ci sono segni di violenza.

La tragica scoperta ha gettato nello sconforto la famiglia, gli amici e l’intera comunità universitaria perugina, che nei giorni scorsi aveva partecipato attivamente alle ricerche, sperando in un epilogo diverso.

Il ragazzo aveva prenotato un affitto breve dall’immobiliare che ha in gestione la proprietà. A quanto pare l’agenzia ha notato la corrispondenza del nome e ha allertato il proprietario che a sua volta ha dato l’allarme. Il locale viene affittato a studenti da sempre.

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All’interno del monolocale il telefono non prende perché i muri sono troppo spessi. Se, quindi, si è sentito male non poteva chiedere aiuto con il telefonino.


La presidente della Regione Stefania Proietti, a nome personale e dell’amministrazione regionale, esprime incommensurabile dolore per la morte di Andrea Prospero, il giovane studente di 19 anni, abruzzese, scomparso a Perugia lo scorso venerdì mattina. “Questo tragico epilogo – ha detto la presidente – ci lascia sgomenti e infinitamente addolorati. Subito dopo la sua scomparsa abbiamo attivato, su istanza del prefetto di Perugia Armando Gradone, tutta la protezione civile regionale, insieme alle altre forze dell’ordine e di polizia, nelle indagini in tutta la città.  Sei giorni di ricerche senza sosta con tutti i mezzi, compresi droni e unità cinofile, seguendo ogni traccia da quando le telecamere dell’ostello di via Bontempi lo hanno ripreso per l’ultima volta.

Di fronte a un gesto così estremo non ci resta che stringerci accanto alla famiglia, alla sorella e al fratello, ai genitori, e a tutta la comunità studentesca perugina. Nei giorni scorsi avevo sentito la sorella Anna manifestando la totale assoluta vicinanza dell’amministrazione regionale e di tutta la comunità umbra. Oggi sprofondiamo tutti nel dolore perché Andrea era un nostro figlio, un nostro fratello, e non possiamo immaginare quanto abbia sofferto. Possiamo solo agire, da subito con più vigore e forza, per stare vicini ai nostri ragazzi di cui troppo spesso non riusciamo a percepire la profonda sofferenza e solitudine. A nome mio della giunta e di tutta l’amministrazione regionale, in particolar modo del corpo e dei volontari della protezione civile, ci stringiamo con tutto il nostro affetto e cordoglio alla famiglia di Andrea”.

Anche l’assessore regionale alle politiche giovanili Fabio Barcaioli esprime profondo cordoglio per la tragica scomparsa: “In questo terribile momento, siamo vicini al dolore della famiglia e degli amici. Questa tragedia richiama con urgenza la necessità di rafforzare le politiche di ascolto e sostegno per i giovani, affinché nessuno si senta mai solo di fronte alle proprie fragilità. Che il ricordo di Andrea possa essere custodito con amore da tutti”.

La sindaca del Comune di Perugia, Vittoria Ferdinandi, interviene sul caso dello studente universitario ritrovato morto in un’abitazione in centro storico. “Esprimo cordoglio a nome di tutta l’amministrazione comunale per la morte di Andrea, lo studente universitario per cui erano in atto le ricerche. Non appena appreso della sua scomparsa nei giorni scorsi, insieme a tutta la città abbiamo sperato fortemente che la vicenda si risolvesse in modo positivo e che una famiglia in pena potesse riabbracciare uno dei suoi figli. Al padre, alla madre, alla sorella e a tutti i parenti e amici di Andrea, giunga la vicinanza della comunità locale che lo aveva accolto e la mia personale. Desidero porgere le più sentite condoglianze del Comune di Perugia alla famiglia, con cui sono stata in stretto contatto in questo giorni difficili. Oggi siamo rimasti davvero sgomenti per la notizia che non avremmo mai voluto ricevere. In attesa che le indagini facciano piena luce su questo dramma, ringrazio chi si è prodigato nel rintracciare Andrea”.



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