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male il Lazio – AlessioPorcu.it

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Il lancio di DeepSeek in Cina provoca il crollo dei titoli tecnologici italiani, mentre un report di Openpolis evidenzia il divario digitale nelle scuole. Conta la disponibilità di aule informatiche. Quante ce ne sono nel Lazio ed in Ciociaria. Le performances di Pontecorvo e Cassino sono lusinghiere ed orbitano intorno al 50% ma il dato regionale è basso e quello pontino pessimo

Tutto nelle stesse ore. Le borse “impazziscono” e crollano i principali titoli tecnologici per il lancio di DeepSeek, l’intelligenza artificiale a basso costo messa a punto in Cina. Nello stesso momento la fondazione Openpolis pubblica un interessante studio inerente la digitalizzazione nelle scuole italiane. Ovverosia, la disponibilità di dotazioni informatiche e di aule dedicate negli istituti scolastici. Un modo per comprendere il divario: nel mondo si impara ad usare l’intelligenza artificiale e noi siamo ancora senza i computer in molte scuole.

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Se siamo un Paese di analfabeti informatici, se crediamo a qualsiasi sciocchezza scritta sul web è anche perché non abbiamo le competenze digitali necessarie.

I cinque indicatori

Aallo stato attuale la situazione in Italia non è delle migliori. Su questo fronte alcuni importanti elementi di valutazione vengono offerti da Eurostat. Attraverso il quadro delle competenze digitali per i cittadini, infatti, vengono valutate le competenze digitali degli europei sulla base di 5 diverse aree. Vanno dalla creazione e condivisione di contenuti fino ai temi legati alla sicurezza, come protezione di device e dati personali, tutela della salute e del benessere online.

Sulla base di questi 5 indicatori il livello di competenze digitali dei cittadini italiani risulta essere mediamente basso. E’ di appena il 45,8% infatti la percentuale di cittadini italiani che nel 2023 avevano competenze digitali almeno di base.

Meno della metà della popolazione. Si tratta di un dato inferiore di circa 10 punti percentuali rispetto alla media europea (55,6%). Solo 4 paesi fanno registrare un dato più basso dell’Italia. Si tratta di Lettonia (45,3%), Polonia (44,3%), Bulgaria (35,5%) e Romania (27,7%).

I dati del Ministero dell’Istruzione

Attraverso i dati messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione è possibile ricostruire anche la presenza di spazi di formazione informatica all’interno degli istituti scolastici italiani. I dati più recenti disponibili risalgono al 2022-2023.

In media la presenza di almeno un’aula di informatica è dichiarata dagli enti proprietari (quindi le Province ed i Comuni) per il 35,7% degli edifici scolastici. L’ informazione tuttavia presenta delle lacune, dal momento che nel 35,4% dei casi il dato non è proprio disponibile. Mentre è del 28,9% la percentuale di edifici scolastici per cui è dichiarata l’assenza di aule di informatica nell’anno scolastico 2022/23.

Scomponendo i dati a livello regionale emergono delle significative differenze. La percentuale più alta di edifici scolastici statali con aula di informatica si registra in Liguria con il 56,5%. Seguono il Piemonte (52,6%) e la Valle d’Aosta (52,1%). Anche nelle Regioni con le percentuali più alte quindi il numero di istituti che risultano sprovvisti di aule di informatica o per cui il dato non è disponibile rappresenta una quota consistente.

Il Lazio tra le regioni “out”

Le percentuali più basse si registrano invece in regioni del centro-sud: Abruzzo (24%), Campania (22%), Calabria (21,8%) e Lazio (18,1%). A livello territoriale emergono divari ancora più marcati.

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Prendendo in considerazione i Comuni capoluogo, si rileva che in 12 casi la presenza di aule informatiche è pari o superiore al 70%. Il dato più alto in assoluto è quello di Pavia, dove il 91,7% degli edifici scolastici è dotato di aule informatiche. Seguono Modena (87,7%), Alessandria (76,7%) e Treviso (75,9%).

Viceversa, le percentuali più basse si registrano a Latina (5,4%), Catanzaro (4%) e Cosenza (3,3%). Particolarmente basso anche il dato di Roma e Napoli che si fermano rispettivamente al 10,3% e al 15,7%.

LA SITUAZIONE NEI CAPOLUOGHI DEL LAZIO
Comune Edifici Scolastici Statali Aule Informatica % Aule Informatica
ROMA 1067 110 10,31%
FROSINONE 39 8 20,51%
LATINA 111 6 5,41%
VITERBO 41 30 73,17%
RIETI 46 15 32,61%

Il capoluogo messo meglio è Viterbo dove 3 scuole su 4 hanno la loro aula di informatica nella quale è possibile imparare ad usare il computer. A grande distanza c’è Rieti dove una scuola su tre è provvista degli spazi per l’informatica. Percentuale che scende ad 1 su 5 quando si esamina la situazione in Ciociaria dove su 39 scuole solo 8 hanno le dotazioni necessarie: da rilevare che durante l’inverno in almeno tre scuole le aule di informatica sono state saccheggiate appena allestite; addirittura a Ceprano i computer sono stati rubati poche ore dopo il loro arrivo a scuola, mentre erano ancora imballati. Va certamente peggio a Roma con il 10% e malissimo a Latina con appena il 5.41%.

Come siamo messi a Frosinone

Pontecorvo e Cassino sono i Comuni che hanno la percentuale migliore di aule informatiche: nel primo caso ben 7 scuole statali su 12 sono provviste delle Aule mentre a Cassino sono 14 su 31 ad avere l’attrezzatura e gli spazi per imparare ad usare i computer. Poco distanziata Anagni dove 6 scuole su 15 hanno il necessario. Seguono Veroli e Ceccano.

E NEI PRINCIPALI COMUNI CIOCIARI

Comune Scuole Statali Aule Informatiche %
CASSINO 31 14 45,16
SORA 26 6 23,08
FERENTINO 19 5 26,32
CECCANO 10 3 30,00
ALATRI 26 7 26,92
ANAGNI 15 6 40,00
ISOLA DEL LIRI 11 2 18,18
VEROLI 20 6 30,00
PONTECORVO 12 7 58,33



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