Si è svolta al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la riunione sul Dl Salva Casa. Durante questa, sono state presentate le linee guida. Il provvedimento mira a semplificare le procedure per la regolarizzazione degli immobili, introducendo il silenzio-assenso per le pratiche edilizie entro 45 giorni, sportelli unici comunali e nuove regole per sanare difformità anche su immobili vincolati.
“Da oggi, milioni di italiani potranno tornare pienamente proprietari dei loro immobili, comprarli o venderli, con ricadute positive sull’economia: più immobili sul mercato, affitti e prezzi meno cari”, ha dichiarato Salvini.
Semplificazione della verifica dei titoli pregressi
Una delle novità più importanti introdotte dal Decreto Salva Casa riguarda la semplificazione della verifica dei titoli edilizi degli immobili. In passato, per presentare una pratica edilizia, i cittadini erano obbligati a ricostruire l’intera storia costruttiva dell’immobile, dal momento della sua costruzione fino all’ultimo intervento realizzato.
Con il nuovo decreto, il processo è stato notevolmente snellito. Ora sarà sufficiente dimostrare la regolarità dell’immobile a partire dall’ultimo intervento eseguito, purché il Comune abbia già verificato i titoli precedenti.
Sanatoria per finalità multiple
Il Decreto Salva Casa introduce anche una semplificazione per chi deve effettuare interventi edilizi: la possibilità di avviare procedimenti “a finalità multipla”. Questo significa che i cittadini potranno presentare una sola istanza al Comune per richiedere contemporaneamente più interventi, come il cambio di destinazione d’uso di un immobile e le opere edilizie necessarie per adeguarlo alla nuova funzione.
Per esempio, se un cittadino vuole trasformare un magazzino in abitazione, potrà richiedere in un’unica domanda sia il cambio d’uso, sia i lavori di ristrutturazione necessari per renderlo abitabile. Il Comune esaminerà entrambe le richieste all’interno dello stesso procedimento, rilasciando un unico titolo abilitativo al termine della valutazione.
Cosa cambia per le piccole difformità?
Un cambiamento in arrivo è anche quello per chi deve regolarizzare piccoli interventi edilizi su immobili sottoposti a vincoli paesaggistici. Prima dell’entrata in vigore del decreto, ottenere una sanatoria per difformità, anche di minima entità, era praticamente impossibile se queste comportavano aumenti di volumi o superfici.
Con il DL Salva Casa, la situazione cambia radicalmente. Ora è possibile sanare anche aumenti di volumi o superfici su immobili vincolati, a condizione che venga attivato un apposito sub-procedimento per l’accertamento di compatibilità paesaggistica. Questo procedimento, gestito dallo sportello unico edilizia del Comune, prevede la raccolta di pareri da parte della Regione (o dell’ente delegato) e della Soprintendenza, il tutto entro tempi certi stabiliti dalla legge. Inoltre, viene introdotta la clausola del silenzio-assenso, che garantisce un automatismo in caso di mancata risposta entro i termini previsti.
Quali sono le nuove sanzioni?
Sono state introdotte anche nuove regole per le sanzioni legate alla regolarizzazione delle difformità edilizie. Queste variano in base alla tipologia di conformità e all’aumento del valore venale dell’immobile, calcolato dall’Agenzia delle Entrate.
Se l’intervento risponde alla cosiddetta “doppia conformità attenuata”, l’importo della sanzione sarà compreso tra 1.032 e 10.328 euro e dovrà essere pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile. Nel caso di una conformità “tradizionale”, invece, la sanzione sarà inferiore, compresa tra 516 e 5.164 euro, sempre calcolata in relazione all’aumento del valore venale.
Le nuove regole prevedono inoltre che, qualora il Comune ritenga che l’intervento non abbia comportato un aumento del valore dell’immobile, potrà applicare direttamente la sanzione minima stabilita per legge, senza coinvolgere l’Agenzia delle Entrate.
Cosa cambia per i sottotetti?
Infine, ci sono novità per il recupero dei sottotetti a fini abitativi, con l’obiettivo di aumentare l’offerta di abitazioni e ridurre il consumo di nuovo suolo. Grazie a una deroga sulle distanze minime, è ora possibile effettuare interventi di recupero anche in contesti urbanizzati dove non sarebbe possibile rispettare i requisiti di distanza tra edifici o confini.
Per beneficiare di questa semplificazione, il cittadino deve mantenere inalterate le distanze esistenti, senza modificare la forma o la superficie del sottotetto e senza sopraelevazioni, salvo esplicita autorizzazione prevista dalle leggi regionali.
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