«LA MARTELLA, IMPIANTO DI BIOMENTANO È UN PERICOLO PER LA SALUTE PUBBLICA»

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La segretaria cittadina di Matera nel cuore Giovanna Casamassima: «È una zona archeologica inadeguata alla realizzazione della struttura»

«In qualità di segretaria cittadina di Matera nel Cuore, sento il dovere di esprimere il mio fermo dissenso e quello del nostro movimento sulla decisione della Regione Basilicata di autorizzare la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano nell’area industriale di La Martella, nel Comune di Matera». Ad affermarlo è la segretaria cittadina di Matera nel cuore Giovanna Casamassima. «Pur nel contesto delle politiche di sviluppo sostenibile e economia circolare, la localizzazione di un simile impianto in questa specifica area risulta essere una scelta inadeguata, dannosa per la salute pubblica e per la tutela del nostro patrimonio culturale. La Martella non è una zona industriale qualsiasi – dice Casamassima – Questa località ha una storia e una rilevanza archeologica che non possono essere ignorate. Fondata negli anni ’50 come quartiere operaio, La Martella è situata in un’area di grande valore storico e culturale, che conserva testimonianze delle origini antiche della città di Matera. La sua vicinanza a numerosi siti archeologici e la presenza di terreni sensibili dal punto di vista ambientale richiedono un’attenta valutazione prima di qualsiasi intervento industriale. Insistere nella scelta di questa localizzazione significherebbe compromettere irrimediabilmente un patrimonio che ha contribuito a far conoscere Matera come una delle città più affascinanti e visitate al mondo». «A rendere ulteriormente inopportuna questa decisione è la situazione ambientale già critica dell’area. La Martella è stata, infatti, oggetto di problematiche derivanti dalla gestione della discarica comunale, un sito che ha avuto effetti dannosi sulla qualità dell’aria, delle acque e del suolo- afferma – L’introduzione di un impianto industriale di biometano in un contesto già stressato dal punto di vista ambientale rischia di amplificare ulteriormente l’impatto sull’ecosistema locale, nonché di esporre la comunità residente a potenziali rischi per la salute. L’impianto, seppur progettato con tecnologie moderne, rappresenta comunque una fonte di inquinamento potenziale, non solo sotto il profilo delle emissioni atmosferiche, ma anche per quanto riguarda il rischio di contaminazione delle falde acquifere e l’impatto sul paesaggio circostante». «Un altro punto fondamentale che non può essere trascurato è la mancanza di un adeguato processo di partecipazione pubblica – dice – Non possiamo continuare a prendere decisioni politiche che riguardano la vita delle persone senza coinvolgerle attivamente. La cittadinanza di Matera, in particolare quella residente a La Martella, ha già espresso, attraverso il Consiglio Comunale e i comitati di quartiere, una netta contrarietà alla localizzazione dell’impianto. La Regione ha ignorato queste voci, decidendo unilateralmente senza un confronto autentico con la popolazione. Non è questa la via per una governance inclusiva e trasparente, che deve rispondere prima di tutto agli interessi collettivi e al benessere dei cittadini». «Alla luce di quanto esposto, mi permetto di rivolgere un appello alla Regione Basilicata, affinché riveda questa decisione e prenda in considerazione alternative che non compromettano l’integrità del nostro territorio – afferma – Matera, con il suo straordinario patrimonio storico e culturale, merita scelte più responsabili. La realizzazione di un impianto di biometano è un obiettivo positivo per l’economia circola- re e la sostenibilità ambientale, ma deve essere progettato con lungimiranza, in aree che non danneggino la salute dei cittadini e non intacchino la bellezza naturale e storica che caratterizza la nostra città. La politica deve rispondere ai bisogni delle persone, alla loro sicurezza, al loro benessere e alla tutela del territorio. Non possiamo permettere che la nostra città venga danneggiata per decisioni che non sono frutto di un processo partecipato e che ignorano le reali esigenze di chi vi abita». «Concludo – dice la Casamassima – con un invito a tutti i cittadini materani e alle forze politiche locali: uniamoci per chiedere alla Regione di rivedere questa decisione e di ricercare soluzioni alternative per la produzione di biometano che rispettino il nostro ambiente e il nostro futuro. La transizione ecologica non può essere realizzata a scapito del nostro patrimonio e della nostra salute.



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