IL COMMENTO Piscina comunale 2025, in tour con la Pallanuoto – Il Golfo 24

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DI BENEDETTO MANNA

Occorre richiamare alla memoria del cittadino ischitano le strutture che qualificano la comunità isolana per il loro forte senso di inclusione sociale, tenuto conto delle valenze, sportive, culturali e benessere ricreativoda esse rappresentate. Esse sono alla base per la creazione di un contesto urbano più vivibile in tutti i mesi dell’anno. Premessa fondamentale per poi concepire un’offerta turistica che vada oltre i mesi prevalentemente estivi e in parte primaverili. Se non c’è una cittadinanza che si muove e vive normalmente nel suo ambiente in tutte le stagioni, con senso di appartenenza, non si comprende, a parte i facili proclami ventilati sotto i migliori auspici, come possono essere vincenti i tentativi di spinta economica, sociale attraverso il rilancio del settore turistico,che è la fonte di reddito isolana principale.Ci vuole una maggiore considerazione di tutti i punti di forza che una comunità organizzata, riconosciuta, può rappresentare, per poi procedere a una pianificazione strategica del settore con tutto il suo indotto, non approssimativa, che sia effettivamente coinvolgente e condivisa, per varare concreti e illuminati propositi di crescita. La collettività va presa nella sua interezza, senza esclusioni di parti, ove ognuno con pari dignità può rappresentare delle realtà e dei valori, che siano, come suddetto, sportivi, culturali, sociali. Non basta mettere in campo solo una piattaforma con fini di marketing per l’incremento dell’attività turistica, che risulta asettica e staccata dalle vere necessità. Ci vuole tutt’altra impostazione, partendo proprio da come si vive “a casa propria”, per dare sviluppo a ogni risorsa umana, sociale, tramite la quale avviare il rilancio politico culturale del proprio territorio, rappresentato appunto nella sua interezza. Vediamo dunque come riconfigurarsi, incominciando a conoscere le condizioni per il pieno funzionamento della Piscina Comunale che sarà sottoposta a lavori di ristrutturazione e ammodernamento per diverso tempo, per la quale si è in attesa di sapere quando la collettività potrà tornarne in pieno possesso con utilizzo ininterrotto. Lo stop agli ingressi della Piscina risale al 24 marzo 2023, dovuto all’esigenza di un profondo intervento di ristrutturazione per carenze strutturali non più tamponabili.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Situazione determinata da anni precedenti di gestioni poco attente ad assicurare il controllo e la continuità di esercizio fino ad arrivare ad un collasso strutturale. A parte chiusure intermittenti precedenti per una manutenzione non adeguata, ciò che ha imposto la chiusura definitiva dell’intero stabile è stato l’accertamento tecnico di una mega perdita nella vasca. Successivamente, a maggio del 2024, nel corso di un altro sopralluogo, si è constatato il possibile cedimento, a causa di un diffuso quadro fessurativo, del blocco strutturale adibito a spogliatoio bambini e dei sottostanti locali. Pertanto la piscina va rifatta ex novo, il problema resta ora quando sarà rifatta. Al momento siamo in presenza di due progetti esecutivi approvati in Giunta con relativo quadro tecnico economico, uno denominato “Interventi di adeguamento alle vigenti norme di sicurezza ed ai requisiti minimi previsti dalle norme della Federazione sportiva di appartenenza della piscina comunale Filippo Ferrandino ospitante attività agonistiche (bando Sport missione comune 2024 – provvista BEI)”, l’altro opere complementari in ordine al predetto adeguamento (approvato in Giunta il 28/11/2024). Entrami gli interventi rispettivamente di € 1.620.535,22 e di € 1.380.212,25 sono finanziati mediante un mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo. L’erogazione al Comune del mutuo per le opere complementari viene previsto in un’unica soluzione al 31/12/2024 sotto la condizione che il “completamento del Progetto dovrà avvenire entro e non oltre cinque anni, decorrenti dalla data di primo svincolo (erogazione)”. A questo punto si sa solo che i lavori possono terminare (se tutto va bene) entro il 2029, anche se per questione di buon senso essi comunque vannoavviati con inequivocabile urgenza con l’immediata identificazione della ditta. Fin qui solo l’iter per predisporre i progetti e le coperture economico-finanziare per procedere con la definitiva “riparazione” della piscina comunale e la successiva tanto attesa riapertura. Orbene rimane in piedi la questione di come provvedere ad assicurare comunque l’esercizio del nuotoa tutti coloro che lo praticano a livello agonistico e non. Non è affatto un problema marginale, anche se pare a tutt’oggi non rientrare fra le attenzioni dovute per il recupero dell’impianto sportivo e delle sue attività. Eppure si sa che dopo due anni di interruzione, ne seguiranno degli altri in modo, per il momento, indefinito. Non è certo una bella cosa da dirsi per nessuno, cittadini e amministratori compresi, ma tanto è.

È necessario quindi programmare l’immediato futuro, consapevoli che lo sport, il nuoto sono realtà che hanno dato tanto alla comunità isolana. Tutto ciò nel rispetto di chi ha dato lustro, con oro e argento, a Ischia con il nuoto in diverse competizioni e trofei (Campioni Campani, La Traversata di Nettuno, Punta Caruso, …), ma soprattutto delle nuove generazioni, i bambini, che vedrebbero preclusa la possibilità di beneficiare di tutti vantaggi attesi con il nuoto in giovane età. Insieme a loro si trovano penalizzati gli agonisti, gli amatori, i disabili e le persone con difficoltà motorie, che possono trovare giovamento solo muovendosi in acqua. Senza contare le opportunità e finanziamenti persi per le attività di brevetto e i progetti con le scuole. Occorre muoversi non fosse altro che per spirito di adesione istituzionale al dettato costituzionale ove all’art.33 si cita che “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Esso è avvalorato dall’art.2 diritti inviolabili “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili (il diritto alla vita e alla salute, la libertà di pensiero, di parola e di stampa, …) dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Il problema vero che si pone, al di là di tutte le contingenze del momento, è quindi quello di preservare e mantenere viva la tradizione sportiva a tutti i livelli, da tramandare a chi viene dopo. Così ha fatto l’Ischia Marine Club, che per gli appassionati di nuoto e pallanuoto ha dovuto trovare per forza di cosa un’altra piscina in terraferma per permettere gli allenamenti e non far rinunciare all’attività sportiva. Così le giovani leve dell’Ischia Marine si sono recate a Pozzuoli in una piscina nelle vicinanze del lago di Lucrino. La società sportiva ha dato prova che, nonostante la burocrazia e la scarsa presenza delle istituzioni locali nel sorreggere il settore sportivo ischitano, è possibile continuare a dare la possibilità ai nostri giovani di coltivare la loro passione. Altrettanto così dovrebbe dare prova un’amministrazione comunale con la sua agenda politicaove sia presente la preoccupazione per le sorti dei ragazzi e del suo popolo, ai fini di garantire il diritto costituzionale (come su riportato) di godere del tempo libero e praticare attività sportiva. Per esempio è auspicabile che l’Amministrazione di Ischia si adoperi per trovare qualche struttura ricettiva(Hotel Continental ?!?) che metta a disposizione una piscina, quantomeno nel periodo di bassa stagione, per consentire ai giovani di svolgere pratica sportiva e/o agonistica, perché è ovvio che un arco di tempo così lungo di chiusura rischia davvero di pesare tanto sugli appassionati del nuoto.

Per raggiungere l’obiettivo occorre farsi promotori di un bando per privatidell’isola interessati a rendere disponibile, in un periodo dell’anno, una piscina della propria struttura per lo svolgimento delle attività di nuoto, considerato che ciò che non manca sull’isola sono proprio le piscine (a parte quelle termali) idonee alcune anche per la pratica sportiva. Nella peggiore delle ipotesi, in mancanza anche di un interesse anche economico a dare accesso alle proprie strutture, i fondi previsti andrebbero dirottati per stabilire convenzioni con piscine sulla terraferma (es. Scandone, Collana) e con compagnie di navigazione per assicurare il collegamento gratuitamente ai tesserati sportivi. Tali iniziative andrebberomesse in cantiere già da questo nuovo anno appena iniziato per dare un segno concreto di sentire come priorità le problematiche della propria comunità.In ultima analisi, per non perdersi d’animo, ai giovani sportivi non rimane altroal momento che poter seguire e/o dedicarsi alla Pallanuoto. Come si dice far di necessità virtù, nella migliore tradizione italica per l’arte di arrangiarsi (sic!).

* INGEGNERE





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