raddoppiano gli ingressi nelle antiche dimore

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Risplende il Miglio D’oro, il percorso che da Napoli giunge fino a Torre del Greco costellato dalle ville vesuviane, fatte costruire dai nobili borbonici tra il XVIII e il XIX secolo. Sfarzose dimore con ampi giardini armonizzati da sculture pregiate, commissionate dagli aristocratici dell’epoca ad architetti, come Fuga e Vanvitelli, sulla falsariga della reggia che Carlo di Borbone aveva fatto costruire a Portici nel 1738.

La Fondazione Ente Ville Vesuviane oggi festeggia un bilancio positivo con una crescita notevole di visitatori, addirittura raddoppiati rispetto al 2023. Nel 2022, tra Villa Campolieto, Casina dei Mosaici del Parco Inferiore di Villa Favorita e Villa delle Ginestre sono state 12.598 le presenze; nel 2023 erano state 15.500; oltre 31mila nel 2024. Un boom frutto di un lavoro congiunto messo in campo dal consiglio di gestione, presieduto da Gennaro Miranda, insediatosi a febbraio 2023. Uno sforzo che parte da lontano, che negli anni ha consentito alla Fondazione di recuperare e valorizzare alcune ville, tra cui proprio Villa Campolieto, sede dell’Ente, Villa Ruggiero, il parco sul mare di Villa Favorita e Villa delle Ginestre a Torre del Greco, dove soggiornò il poeta Giacomo Leopardi.

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IL PATRIMONIO

Il boom di visitatori, attribuito anche allo sviluppo del turismo culturale, riguarda soprattutto i siti sotto l’ala della Fondazione. Ma, in realtà, in totale le Ville Vesuviane, secondo l’ultimo censimento della Fondazione, sono 122, delle ancora troppe versano in condizioni di degrado perché – sebbene vincolate dalla Soprintendenza – appartengono a privati, spesso disseminati in giro per il mondo, che non vogliono saperne di avviare interventi di restauro nonostante le ripetute sollecitazione fatte anche dai Comuni.

Fulcro di importanti scambi culturali sono, soprattutto, le dimore gestite direttamente dalla Fondazione: Villa Campolieto è interessata da ulteriori lavori di riqualificazione; fondi del Pnrr per circa 40 milioni di euro riguardano un progetto di ristrutturazione della parte a monte di Villa Favorita (in disuso da oltre 30 anni) e di riqualificazione di Villa Ruggiero e Villa Delle Ginestre. Poi ci sono quelle di proprietà dei Comuni (Villa Letizia e Bisignano a Barra, Villa Vannucchi e Villa Bruno a San Giorgio, Villa Macrina a Torre del Greco) o acquisite da grandi società come Palazzo Vallelonga a Torre del Greco, di proprietà della Banca di Credito Popolare.

I PROGRAMMI

Secondo il presidente della Fondazione Ente Ville, Gennaro Miranda, un grande slancio alle Ville di propria gestione è stato determinato dalle iniziative culturali di ampio respiro. Il Festival delle Ville Vesuviane 2024, per esempio, ha registrato il doppio dei visitatori rispetto all’anno precedente, seppur con un budget ridotto. «Incontri d’autore» ha portato a Villa Campolieto, tra gli altri, Marcello Veneziani e Antonio Padellaro. «L’obiettivo è condividere con altri attori del territorio – spiega Miranda – la valorizzazione di questi luoghi di cultura. Abbiamo coinvolto i maggiori esperti del settore con particolare riferimento ai temi del restauro architettonico finalizzato all’efficientamento energetico». Miranda cita, tra gli altri, Paolo Giulierini, ex direttore del Mann; Aldo Aveta, coordinatore scientifico del progetto; Michele Scognamiglio, dirigente della Regione; Filippo De Rossi, ingegnere e docente alla Federico II; l’architetto Anna Capuano, il light designer Filippo Cannata.

E già si lavora per il 2025. «Nel 2025 completeremo – dice Miranda – l’intervento a Villa Campolieto, in sinergia con la Soprintendenza, di cui ringrazio il soprintendente Mariano Nuzzo, che permetterà l’apertura di aree non accessibili al pubblico e la Galleria borbonica. Entro due settimane saranno consegnati i lavori per Ville delle Ginestre e Villa Ruggiero. Fondamentale è il respiro internazionale che stiamo dando al nostro operato. Abbiamo avviato un progetto con sei università del Nord Europa (Inholland University capofila), che ripeteremo quest’anno. Abbiamo ospitato l’artista Luis Leo e in questi giorni inaugureremo una mostra caraibica». Domani alle 11, infatti, vernissage della mostra «Danza de Color», realizzata con l’Ambasciata, il Consolato e il ministero del Turismo della Repubblica domenicana.

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Dal 9 all’11 febbraio la Fondazione sarà alla Bit di Milano. Inoltre, è prevista una collaborazione con il Parco archeologico per una mostra esclusiva dedicata ad Ercolano. Non solo cultura, ma anche progetti di inclusione. L’Agenzia regionale Campania Turismo ha conferito alla Fondazione il riconoscimento per la realizzazione di eventi di enogastronomia solidale che coinvolgereranno l’Iis Tilgher, il don Orione, l’Antoniano e tutte le realtà associative per disabili del territorio.





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