“Una giornata importante e proficua”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sintetizza la missione istituzionale svolta venerdì 24 gennaio a Vienna (Austria). Insieme al governatore, presente il sottosegretario con delega alle Relazioni internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo. Primo appuntamento, in tarda mattinata, al ‘Vienna International Centre’ per confronto con Gerd Müller, direttore generale dell’UNIDO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale con sede a Vienna.
La delegazione lombarda
Ad accogliere a Vienna la delegazione lombarda guidata dal presidente Fontana per parlare dei temi del Piano Mattei e del nucleare l’ambasciatrice Debora Lepre, rappresentante permanente dell’Italia presso le Organizzazioni Internazionali nella capitale austriaca.
UNIDO ha il mandato di promuovere lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile, in attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e conta 173 Stati Membri riferendo il suo operato all’Assemblea Generale e al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.
Collaborazione con UNIDO
“La collaborazione con UNIDO – ha sottolineato il presidente Fontana – può certamente rafforzare il modello di cooperazione della Regione Lombardia soprattutto per gli interventi a favore dello sviluppo economico e industriale del continente africano, vista la forte presenza di UNIDO nei Paesi in via di sviluppo. Abbiamo condiviso come la Lombardia possa essere protagonista su temi quali la formazione professionale e universitaria e l’ottimizzazione delle risorse regionali o nazionali investite nella cooperazione con i Paesi partner”.
Focus programmatico
Il focus programmatico delle attività UNIDO è strutturato in 4 priorità strategiche: creare una prosperità condivisa; promuovere la competitività economica; salvaguardare l’ambiente; rafforzare la conoscenza e le istituzioni.
Azione UNIDO segue logica Piano Mattei del Governo italiano
“La logica di intervento di UNIDO – ha detto il sottosegretario Cattaneo – corrisponde alla strategia che il Governo italiano ha avviato con l’applicazione del Piano Mattei e Lombardia intende fare da apripista tra i soggetti istituzionali per gli interventi del Piano offrendo un contributo concreto attraverso il coinvolgimento delle eccellenze lombarde profit e no profit sulla base di progetti molto coerenti con la logica degli interventi di cooperazione internazionale allo sviluppo”.
Progetti in Kenya, Algeria e altri Paesi
“In tal senso – ha spiegato ancora Fontana – stiamo sviluppando progetti in Kenya, in Algeria e, potenzialmente, anche in altri Paesi africani con focus sull’agroindustria, sulla formazione professionale e lo sviluppo delle competenze e sul supporto a progetti di cooperazione in ambito industriale, artigianale e turistico”.
Confronto con direttore generale AIEA
La missione è proseguita con una visita all’Ambasciatore d’Italia, Giovanni Pugliese, e con un incontro con Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, organizzazione che conta 178 Stati membri e rappresenta il punto di riferimento essenziale a livello globale per la cooperazione in campo nucleare. L’AIEA opera su tre grandi pilastri: scienza e tecnologia, sviluppo di standard di sicurezza nucleare e verifica e salvaguardie.
Fontana: a Vienna Lombardia attenta e collaborativa su Piano Mattei e nucleare
“Un appuntamento – ha commentato il presidente Fontana – molto utile che giunge in un momento particolarmente significativo. Infatti, proprio in questi giorni il disegno di legge delega sul nucleare, del Governo è al centro del dibattito”. “Per quanto ci riguarda, come ribadito più volte – ha chiosato Cattaneo – Regione Lombardia si è detta favorevole a utilizzare anche questa possibilità energetica”. “Una posizione, la nostra, che ho condiviso con il direttore Grossi – ha concluso Fontana – spiegandogli che la Lombardia, in ogni sua competenza, valuta con attenzione ogni opportunità. Quindi ben vengano i biocarburanti, l’idrogeno, l’elettrico e il nucleare. Su queste tematiche non bisogna avere posizioni preconcette, ma valutare tutte le potenzialità e le opportunità che ci vengono offerte dalla scienza. L’evoluzione tecnologica non può essere ignorata e deve farci comprendere quali risorse energetiche, più che altre, debbano essere utilizzate per raggiungere gli obiettivi prefissati”.
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