Il Festival dei Due Mondi di Spoleto si prepara a tornare nel 2025 con la 68ª edizione dal 27 giugno al 13 luglio forte di un trend di crescita costante. Durante l’assemblea dei soci della Fondazione, presieduta dal sindaco Andrea Sisti, è stato approvato il bilancio preventivo per il 2025. E il budget stanziato per la prossima edizione conferma l’ambiziosa visione artistica e gestionale che ha caratterizzato gli ultimi anni. Anni che hanno visto una gestione impeccabile da parte della direttrice artistica Monique Veaute e della direttrice amministrativa Paola Macchi, alle quali va il caloroso ringraziamento della Fondazione.
Il valore della produzione per il 2025 “è stimato in lieve crescita (+1,7%) rispetto al dato del 2024. Grazie anche all’incremento dei ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti che dovrebbero superare i 700.000 euro”, si legge nella nota ufficiale del festival. Questo dato conferma il consolidamento economico della manifestazione, frutto di un pubblico sempre più ampio e di una programmazione capace di attrarre interesse internazionale. Sul fronte dei costi, invece, sono stati stanziati 2,35 milioni di euro per la realizzazione degli spettacoli: un budget che segna il più alto investimento degli ultimi anni. Questo risultato non è solo una prova del successo economico, ma anche un segnale chiaro della volontà di offrire contenuti di qualità superiore.
Le novità in programma per il Festival dei Due Mondi 2025
La programmazione del Festival Due Mondi 2025, in calendario dal 27 giugno al 13 luglio, si preannuncia come un mix di innovazione e omaggio alla tradizione culturale. Monique Veaute ha annunciato la partecipazione del celebre compositore e cantautore Rufus Wainwright, che inaugurerà l’evento con la sua opera Hadrian. Altro nome di spicco è l’artista sudafricano William Kentridge, protagonista di uno spettacolo di teatro musicale unico nel suo genere.
Tra le novità più rilevanti, il raddoppio della programmazione dei concerti “di mezzogiorno”, che nel 2025 includeranno anche la fascia serale. Questo ampliamento vedrà coinvolte eccellenze come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Budapest Festival Orchestra, musicisti del Teatro alla Scala e prestigiose voci della lirica internazionale. Un altro momento clou sarà la celebrazione dei 150 anni dalla nascita di Maurice Ravel con una nuova creazione coreografica che promette di essere visionaria.
Il festival non dimentica le sue radici storiche e il suo legame con la città. Il sindaco Andrea Sisti ha sottolineato l’importanza della “ritrovata credibilità e centralità” della manifestazione, ribadendo l’impegno per una gestione trasparente e rigorosa. Ha inoltre anticipato un progetto che potrebbe arricchire ulteriormente il patrimonio culturale di Spoleto: la creazione di un museo dedicato alla storia del festival. Questo rappresenterebbe un ulteriore passo nel percorso di valorizzazione che si è intrapreso negli ultimi anni, ha dichiarato il sindaco.
Inclusione al centro della nuova edizione del Festival: i progetti
Oltre ai risultati artistici il Festival dei Due Mondi si distingue per il suo impegno verso l’inclusione e l’educazione culturale. Tra i progetti sostenuti dalla Fondazione spiccano il Teatro in carcere, i percorsi didattici per gli studenti delle scuole di Spoleto e gli spettacoli di beneficenza. Paola Macchi, direttrice amministrativa, ha evidenziato come queste iniziative rappresentino un valore aggiunto alla programmazione, coinvolgendo attivamente la comunità locale.
L’edizione 2025 del Festival Due Mondi non si limita quindi a confermare la propria eccellenza artistica, ma punta a essere un modello di come la cultura possa integrarsi con la società e l’economia. L’arrivo di artisti internazionali e l’espansione dell’offerta musicale e teatrale rafforzano il ruolo del festival come punto di riferimento per il panorama culturale italiano.
Con una programmazione che guarda al futuro senza dimenticare il passato, il Festival Due Mondi 2025 promette di essere un evento indimenticabile, capace di attrarre pubblico e critica da ogni parte del mondo. Una testimonianza concreta di come arte, innovazione e gestione strategica possano creare un connubio vincente.
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