Il settore turistico italiano continua a mostrare il suo appeal globale, in particolare nel campo del turismo religioso e enogastronomico. L’Italia si distingue per la presenza di oltre tremila strutture ricettive dedicate al turismo sacro e una capacità di accoglienza di circa 200 mila posti letto. I dati recenti indicano che nel 2023 il numero di ospiti ha toccato i 6 milioni, con presenze che hanno superato i 25 milioni. Questa crescita è corroborata dalle aspettative per il Giubileo del 2025, atteso per attrarre un flusso considerevole di visitatori. Allo stesso tempo, il turismo enogastronomico si afferma come una componente vitale dell’economia italiana, contribuendo con oltre 40 miliardi di euro e mostrando significative possibilità di espansione, come affermato da Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.
Il legame tra spiritualità e gastronomia
L’interazione tra turismo religioso e gastronomia ha origini storiche profonde in Italia. Il pellegrinaggio porta i visitatori a esplorare luoghi di culto e a partecipare a tradizioni secolari, mentre l’enogastronomia consente di vivere il territorio attraverso i suoi prodotti tipici e manifestazioni come feste religiose e sagre locali. Roma si afferma come fulcro di attrazione, specialmente in prossimità del Giubileo, ma il suo impatto si estende anche ai numerosi borghi circostanti che offrono esperienze religiose e culturali. La realtà è che il turista religioso cerca autenticità, desidera connettersi con il territorio e partecipare a esperienze che arricchiscono il percorso culturale e personale. In questo contesto, i luoghi di fede si mescolano con esperienze enogastronomiche straordinarie, dando vita a itinerari unici tra monasteri, conventi e celebrazioni religiose.
Esplorando monasteri e conventi del gusto
I monasteri e conventi italiani rappresentano custodi di tradizioni antiche, dove fede e cultura si intrecciano per creare opportunità di scoperta del patrimonio enogastronomico. Non mancano esempi significativi in tutto il Paese. L’Abbazia di Praglia, situata nei Colli Euganei, è nota per la produzione di vini dal metodo classico e offre ai visitatori un itinerario di degustazione ricco di storia con un forte legame alle pratiche monastiche. Anche l’Abbazia di Novacella, in Alto Adige, è famosa per i suoi vini tipici, come il Kerner e il Grüner Veltliner. Essa rappresenta un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso gli spazi storici, permettendo di assaporare l’essenza del territorio. Non si può dimenticare l’Eremo di Camaldoli nell’Appennino Toscano, celebre per i suoi liquori e dolci artigianali. A Palermo, l’Ex Monastero di Santa Caterina custodisce la tradizione della pasticceria conventuale, un perfetto esempio di come la spiritualità possa sposarsi con l’arte culinaria.
Cammini religiosi e enogastronomi: un turismo attivo
I cammini della fede rappresentano un’opportunità ancora poco valorizzata, giocando un ruolo fondamentale nel trend del turismo esperienziale. Se il Cammino di Santiago è il più noto a livello internazionale, l’Italia offre una varietà di itinerari significativi, con la Via Francigena che spicca per la sua storicità. Questo percorso collega luoghi di culto e aree che esprimono la loro identità attraverso il cibo e il vino, come le valli del riso tra Piemonte e Lombardia, l’Emilia Romagna con i suoi formaggi e salumi, e i grandi vini toscani. C’è poi il Cammino di Sant’Antonio che parte da Padova e arriva al Santuario della Verna, celebrando le tradizioni culinarie locali lungo il tragitto. La Via di Francesco, in Umbria, mette in luce il pregio dell’Olio extravergine di oliva Dop e del Tartufo nero di Norcia, rendendo l’esperienza di viaggio indimenticabile.
L’unione del sacro e del profano tra borghi e città
Le città e i borghi religiosi del Bel Paese sono in grado di raccontare storie che uniscono fede e gastronomia. Luoghi come Assisi, con la Basilica di San Francesco, accolgono visitatori e pellegrini, invitandoli a degustare l’Olio Dop Colli Assisi-Spoleto e il Vino Rosso di Montefalco. Nelle Marche, Loreto attira credenti e turisti, celebrando la propria tradizione culinaria con il Rosso Conero e piatti tipici come i Vincisgrassi. Monte Sant’Angelo, in Puglia, si distingue per la fusione tra spiritualità e sapori autentici, come il pane locale, riconosciuto presidio Slow Food. Questi luoghi non solo rappresentano mete di pellegrinaggio spirituale, ma offrono anche esperienze gastronomiche indimenticabili, contribuendo a una visione complessiva del turismo italiano che valorizza il connubio tra sacro e profano.
Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2025 da Armando Proietti
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