Pino Naim sarà il futuro governatore del Distretto Lions 108ya

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di ARISTIDE BAVA – Il nuovo Governatore dell’Associazione Lions del Distretto 108 ya, per l’anno sociale 2025/2026, sarà il dott. Pino Naim, calabrese, noto professionista in campo medico, laureato in medicina e chirurgia e specializzato in Chirurgia dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva, nonché in Chirurgia Generale.

Naim, socio del Lions Club Villa San Giovanni, Fata Morgana, è stato sempre un uomo di punta dell’importante associazione internazionale ed è fortemente impegnato anche nel sociale. In vista del suo insediamento a Governatore in quello che è certamente il più grande distretto del nostro Paese, alla luce dei rinnovamenti che stanno avvenendo all’interno di questa associazione, abbiamo ritenuto di sentire le sue considerazioni sullo stato di salute delle associazioni di volontariato e sull’immediato futuro del Lions International.

– Quanto importante è oggi l’associazionismo e qual è, a suo avviso, il ruolo dei Lions?

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«Da tempo, dobbiamo ammetterlo, l’associazionismo è in crisi e non fa certo eccezione il Lionismo che appare in evidente e preoccupante declino con progressivo decadimento dei grandi valori e conseguente perdita della propria identità. Noi però dobbiamo continuare a credere nella nostra Associazione  e guardare al futuro  sempre con maggiore fiducia, costanza e determinazione. Io sono convinto che le nostre riflessioni si devono focalizzare attentamente su tre parole, che mi piace definire “magiche” e che sono: libertà, responsabilità e comportamento. Dando per scontato il valore della Libertà e partendo dal nostro senso di responsabilità e dal nostro comportamento, credo che ci potremo poi  impegnare a dare gli stimoli giusti a quei tanti soci dei nostri club che non hanno più l’entusiasmo di un tempo. E qui dovremmo agire sul piano motivazionale ed emotivo stimolandoli sulle meravigliose sensazioni che il servizio può regalarci, sulla gratificazione ed il senso di appagamento che possono venire dalla realizzazione dei nostri progetti benefici, sulla gioia che può riempire il nostro cuore quando vediamo nello sguardo della gente la loro gratitudine per avere dato loro un aiuto».

– Ma Lei come intende affrontare la vita del Distretto da nuovo Governatore?

«Se il nuovo lionismo si poggia sulle basi che ho appena enunciato   io sono certo che la nostra associazione tornerà nuovamente a crescere. È chiaro, però, che dovrà essere anche una crescita etica e di qualità anche perché, sono convinto che se il Lionismo crescerà in qualità conseguentemente ci sarà anche uno slancio in senso numerico. Anche, sia chiaro, è fondamentale mirare a nuovi  inserimento di soci ma anche e soprattutto al mantenimento di quelli attuali. È  comunque indispensabile cercare di puntare anche su soci di buon livello sociale e culturale che possano esprimere e trasmettere agli altri valori etici. Sono convinto che maggiore è la qualità dei soci, minore è il rischio di perderli».

– Ma come si può stimolare un maggiore interesse da parte dei soci e incrementare voglia e passione del “We serve” che rimane la parola d’ordine dell’Associazione?  

«Parliamo dal  mantenimento dei soci, che è la cosa secondo me più difficile ed impegnativa. Voglia e passione vengono da soli se riusciamo a coinvolgerli, motivarli, rimotivarli, emozionarli e se ci impegniamo a creare tra di loro sintonia, empatia, coesione ed unità. In questa ottica diventano determinanti tre ingredienti fondamentali come lo spirito di servizio, il senso dell’appartenenza e l’orgoglio dell’essere Lions. Non è un compito facile ma è anche una grande sfida e le sfide danno adrenalina ed entusiasmo e dobbiamo vincerle come da tempo ci sprona a fare il past Presidente Internazionale Brian Sheehan. Ogni socio deve avere un ruolo importante ma la responsabilità è di una squadra e, nel lavoro di squadra, fondamentale è la fiducia reciproca. Se tutti insieme lavoriamo con spirito di squadra per l’obiettivo comune allora finirà l’individualismo e finiranno i mali della nostra Associazione che, tanto pere essere chiari spesso sono invidia, gelosia, conflittualità, ipocrisia e comportamenti scorretti. Sono convinto che in questa direzione saranno molto importanti l’etica, la libertà di opinione, soprattutto la meritocrazia e mi consenta di aggiungere la pace e la speranza che oggi sono fondamentali più che mai».

– Oggi l’associazione Lions appare più vicina ai problemi delle comunità locali, una strategia che si è rivelata vincente e che ha dato una immagine diversa al lionismo. Ritiene di continuare, da Governatore, su questa strada?

«Il cambiamento del lionismo negli ultimi anni c’è stato; ed è stato un cambiamento in positivo. Il mondo si sta modificando in fretta ed anche a noi viene chiesto di cambiare. Dobbiamo modificare il nostro lionismo; non serve guardare indietro ma, invece, dobbiamo riscoprire la gioia del futuro e la speranza, pensando a nuovi modi di vivere il territorio, cosa che abbiamo fatto e che certamente continueremo a fare, e quindi concepire il lavoro, produrre e governare la società. Io sono anche convinto che l’efficienza, da sola, non basta e, servono anche più valori assoluti, come la famiglia, la solidarietà, la fratellanza, cose che possono fare grande l’associazionismo. Io punterò su un nuovo Lionismo in cui venga esaltata la centralità del socio e quindi di ogni club, un Lionismo in cui tutti i soci, indipendentemente dall’incarico, abbiano la possibilità di essere protagonisti del progetto e possano metterci entusiasmo, cuore ed amore in modo che possano essere sfruttate al meglio le proprie peculiarità e professionalità al servizio dell’Associazione e della collettività. Sono, altresì, convinto che il Lionismo diventa veramente concreto quando affronta e risolve le criticità del proprio territorio in totale sinergia con gli altri club, con gli Enti istituzionali locali e con le altre Associazioni che ormai sono diventate un punto di riferimento sicuro ed affidabile della nostra società.

– Qual è il “sogno” che vorrebbe vedere realizzato? 

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«Quello di vivere e far vivere ai nostri soci un Lionismo semplice, quello che si basa sulle parole che mi piace definire “magiche”: dedizione, entusiasmo, armonia, senso di appartenenza, umiltà, condivisione, sinergia, cuore, amore, orgoglio, emozione e, perché no, gentilezza che spesso è sostituita dalla scortesia. Non credo sia necessario sognare la luna. Vorrei anche una maggiore collaborazione tra Lions e Leo, un elemento  fondamentale. Le due anime sono divise certamente da dati anagrafici, ma con gli stessi obiettivi per un impegno comune. Una sfida tra le sfide che dobbiamo e possiamo vincere purché si lavori in sintonia ed in sinergia, da squadra, perché il lavoro di squadra è il motore che ci consente di andare avanti ed il modo per realizzare grandi cose: certo, da soli possiamo fare la differenza ma, insieme, possiamo cambiare il mondo! Se devo sognare voglio sognare un Distretto unito capace di guardare al futuro, un Distretto unito come una grande  famiglia, capace di condividere ogni passo di  un percorso positivo per aiutare le comunità. Perché non crederci? Può anche rimanere semplicemente un sogno ma è un sogno che bisogna inseguire». (ab) 

 



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