A 125 anni dalla nascita di George Hoyningen-Huene, Palazzo Reale di Milano ospita una mostra che celebra la carriera di uno dei fotografi più influenti del Novecento. L’esposizione – promossa dal Comune di Milano, prodotta da Palazzo Reale e CMS.Cultura in collaborazione con l’Archivio George Hoyningen-Huene di Stoccolma – dal titolo “George Hoyningen-Huene. Glamour e Avanguardia”, offre una panoramica su un’artista che ha ridefinito la fotografia di moda. Fino al 18 maggio 2025, oltre cento fotografie di Huene raccontano la sua capacità di catturare la bellezza attraverso la luce, creando immagini iconiche che hanno trasceso le pagine delle riviste per entrare nella storia della fotografia.
Il viaggio nell’universo di Huene inizia con la sezione George Hoyningen-Huene: Visioni di un’epoca, che ci riporta indietro nel tempo, a San Pietroburgo, dove il fotografo nacque nel 1900. Cresciuto in una famiglia aristocratica, Huene fu testimone del fermento culturale dell’epoca, immerso nella cultura classica e nell’arte delle avanguardie. Da giovanissimo, fuggì dalla Rivoluzione Bolscevica, trovando rifugio a Parigi, dove si unì ai protagonisti di un’epoca straordinaria. Le sue fotografie, esposte in questa sezione, sono lo specchio di quel contesto creativo che lo segnò profondamente: dalle gallerie d’arte di San Pietroburgo, dove fu testimone delle opere di Malevic e delle avanguardie russe, ai teatri parigini, dove incontrò artisti come Picasso, Man Ray, e Salvador Dalí.
La mostra si dipana in modo naturale nella seconda sezione, Tra jazz e Ballets Russes: Sogni di bellezza nella Ville Lumière, dove Huene, giovanissimo e pieno di energia, entra nel cuore pulsante di una città che vibrava al ritmo di jazz, modernità e avanguardia. Qui, il fotografo si inserisce nel panorama dell’arte e della moda, diventando una figura centrale nella scena parigina. La sua abilità nel giocare con la luce e il corpo umano emerge in tutta la sua potenza, come testimoniano i suoi scatti leggendari, come quello di Tuffatori.
La curatrice della mostra, Susanna Brown, sottolinea il valore di questa capacità unica di Huene, dicendo:
“George è stato, in realtà, uno degli ultimi uomini del Novecento a parlare di bellezza come se fosse una realtà palpabile, un fatto della vita che si offre alla percezione come qualsiasi fenomeno naturale.”
Il suo approccio raffinato al corpo umano e alla moda lo porta presto a collaborare con le più grandi riviste, come Vogue e Vanity Fair. La mostra esplora l’evoluzione del suo lavoro nell’ambito della moda, in cui Huene rivoluzionò il modo di rappresentare l’abbigliamento, conferendogli una forza estetica che va ben oltre il semplice atto di documentare. Ogni immagine, per lui, era una ricerca sulla bellezza, una forma di espressione artistica, una motivazione che accompagnò ogni scatto lungo tutta la sua carriera.
L’esposizione ci invita ad esplorare il lato più audace di Huene, dove la sua fotografia si fa più astratta e surreale. Un esempio è la celebre immagine Tuffatori, di cui abbiamo già parlato, dove due corpi ritratti di spalle sembrano tuffarsi in un mare incantato, ma in realtà, la scena è ambientata nel suo studio, dove il tetto in stile gotico diventa il “mare” attraverso un’illusione di chiaroscuro. Questo tipo di manipolazione della realtà è ciò che lo rende un precursore del Surrealismo, ed è proprio qui che Huene supera i confini della fotografia di moda, diventando un vero e proprio artista visivo.
Proseguendo nella mostra, la sezione Sculture di luce: Il nudo maschile tra classico e moderno ci presenta una serie di scatti che dimostrano l’incredibile capacità di Huene di trasformare il corpo umano in scultura. Lavorando con le linee, le ombre e la luce, Huene conferiva al corpo una dimensione quasi mitologica. In queste immagini, l’artista non solo catturava il movimento, ma esplorava anche la sensualità in modo delicato e poetico.
Non solo la moda, ma anche i suoi viaggi con fotografie scattate in Tunisia, Algeria, Egitto e Grecia. In queste immagini, Huene cattura la luce e i colori di paesaggi lontani, intrecciando la bellezza del mondo antico con il suo sguardo moderno. Ogni scatto sembra una finestra su un’avventura: le dune del deserto, i templi greci, i mercati affollati.
Il viaggio conduce poi in America, dove Huene porta la sua visione al pubblico di Harper’s Bazaar. Nella sezione dedicata alla moda americana, scopriamo come il fotografo abbia contribuito a ridefinire l’estetica della moda negli anni Quaranta. Le riviste d’archivio e le fotografie mostrano come abbia portato l’eleganza europea oltre l’oceano, rendendola accessibile e moderna.
La mostra si conclude con una sezione dedicata a Hollywood, intitolata Hollywood e l’incanto del cinema. Qui, Huene entra a far parte del mondo del cinema su invito del regista George Cukor, con cui sviluppa una lunga e affettuosa collaborazione. La sua influenza si estende non solo alla fotografia, ma anche alla progettazione degli spazi, come dimostra il giardino che Huene realizzò per la villa di Cukor, simbolo di un ambiente di incontro per le celebrità queer di Hollywood. La curatrice Susanna Brown osserva:
“Nessuno era più vicino a Cukor di Huene. Il regista nutriva grande ammirazione per Huene, che si trovava a suo agio in qualsiasi luogo del mondo.”
In questa sezione, l’incontro di Huene con alcune delle più grandi star del cinema, come Sophia Loren, rappresenta una delle fasi più toccanti della sua carriera. Il loro legame professionale e personale rimase forte fino alla morte del fotografo nel 1968, segnando una connessione duratura tra il mondo del cinema e la fotografia.
Questa mostra, “George Hoyningen-Huene. Glamour e Avanguardia”, ci regala un viaggio nella vita e nell’opera di un maestro della fotografia di moda, il cui lavoro ha segnato la transizione tra l’antico e il moderno, tra il glamour e l’avanguardia. Huene, con la sua passione per la bellezza e il suo talento, ha trasformato la fotografia in una forma d’arte che continua a influenzare e ispirare ancora oggi.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link