Questa è una storia di quelle che mi è piaciuto davvero tanto ascoltare.
Una storia che arriva da un piccolo borgo medievale immerso in un contesto naturale incantevole, che conta poco meno di 2.000 anime, ubicato nelle Marche, in provincia di Macerata, Esanatoglia.
Una di loro è una ragazza, che appartiene alla generazione Z e che, tra le tante attività, è una Social Media Manager, una figura professionale che è diventata essenziale nell’ambito della comunicazione digitale, anche, ma non solo, in ambito sportivo.
Questa settimana ho avuto il piacere di chiacchierare con Valeria Lippera, giovane professionista che sta coltivando da alcuni anni le sue principali passioni, che si sono trasformate nel suo odierno lavoro.
“Ciao Wenner, un piacere, per me, spiegare ai lettori di Ultra Slow-Mo, la mia settimanale attività. Attualmente ricopro l’incarico di Social Media Manager di un paio di società, ma, per arrivare a questo, non posso dimenticare da dove sono partita. Da sempre tifosa della Lube Volley di Macerata, fin dall’età dell’adolescenza seguivo la prima squadra con la mia macchina fotografica, tant’è che ho iniziato a pubblicare le foto in un blog. Un modo che mi ha consentito di essere accreditata per alcuni eventi sportivi. Con il passare del tempo, però, aumentava in me la curiosità per il modo di comunicare, per le grafiche e per i social, che in quegli anni iniziavano a ritagliarsi uno spazio sempre maggiore nell’ambito comunicativo. Dopo le superiori ho frequentato un corso di fotografia grafica a Padova, curando, in particolare, le fotografie degli eventi sportivi e non, partendo, ovviamente, da quelli meno noti, come, ad esempio, quelli di alcuni giovani cantanti che facevano i loro primi concerti nelle discoteche, come Lazza, che, all’epoca, era sì famoso, ma non come oggi…”.
“Dopo di che”, prosegue Valeria, “la società di calcio del mio paese, militante nella seconda categoria, ha deciso di investire nella figura del social media manager, frutto della mentalità aperta della compagine sociale e così ho iniziato ad occuparmi delle foto in occasione degli allenamenti e durante la partita, delle grafiche, dei video e di tanto altro ancora. Poi, sai com’è, Wenner, il paese è piccolo, la gente mormora, al punto da essere stata notata da altre realtà di paesi vicini: il Matelica Calcio, prima, la Recanatese, poi, che attualmente gioca il campionato di calcio di Serie D”.
Oggi, Valeria, è social media manager della Recanatese, ma anche, vista la sua passione per il volley, per la Pallavolo Macerata, che la scorsa stagione è stata promossa in Serie A2, oltre ad esserlo del Torneo king and queen di beach volley (con i migliori atleti del campionato italiano di beach volley) che si disputa ogni anno, in agosto a Civitanova Marche (quest’anno ad Alba Adriatica si è anche disputata a giugno una variante che ha visto coinvolti i giocatori di volley indoor).
Mi viene innanzitutto da chiedere cosa fa durante la settimana il social media manager e come cambia la sua attività nei giorni dell’evento?
“Il clou lo si raggiunge senz’altro il giorno dell’evento, durante il quale si fanno più contenuti. Ciò non toglie un costante impegno durante la settimana in cui i contenuti sono senz’altro più ripetitivi: partendo dalla creazione della grafica per il prossimo incontro, si pubblicano le foto e i video degli allenamenti con le interviste ai giocatori. Le basi, invece, si piantano prima dell’inizio della stagione, un periodo durante il quale si programmano i contenuti, si stila il piano editoriale e si individua ciò che si vuole trasmettere ai tifosi, oltre, ovviamente, agli obiettivi a cui si aspira”.
“Mano a mano che ci si avvicina al giorno della partita, cresce l’attesa dei tifosi, attesa che oggi giorno”, continua Valeria, “si riesce a documentare. Prendiamo, ad esempio, il mio ruolo all’interno della Pallavolo Macerata: ho la possibilità di accompagnare la squadra durante le trasferte per raccontare ai tifosi anche la fase di avvicinamento alla gara, fianco a fianco con i giocatori, durante il viaggio, in occasione della rifinitura mattutina, pubblicando il relativo video, poi il link per guardare la partita in diretta su volleyballworld, dopo di che c’è da raccontare il riscaldamento, lavorare alla grafica dello starting six, filmare qualche azione, pubblicare il risultato del set e la grafica con quello finale. Il tutto in post e storie che vengono pubblicate durante la gara, al termine della quale registro le interviste che verranno poi pubblicate il giorno dopo. In trasferta, in pratica, mi occupo di tutto, mentre nelle partite che si svolgono al Banca Macerata Forum, le foto sono realizzate dal fotografo ufficiale della squadra. E’ chiaro che occorre essere multitasking, con il telefonino in una mano e le mie Canon 5D Mark 4 e 70D nell’altra, per filmare con la migliore qualità possibile gli eventi salienti”.
Questo per la pallavolo, ma poiché molto spesso nel medesimo giorno gioca anche il calcio…
“Eh già, è il suo bello! Con il calcio sono aiutata dal fotografo ufficiale della squadra, che mi manda le foto e i video: io mi devo solo, si fa per dire, occupare della creazione delle grafiche e della pubblicazione dei vari post. Fortunatamente, l’orario di inizio delle partite di calcio è differente rispetto a quello dei match di pallavolo, sussistendo una parziale sovrapposizione fra il finale del secondo tempo e l’arrivo della squadra di pallavolo all’impianto di gioco. Tuttavia, con un po’ di pazienza e tanta organizzazione si riescono a conciliare i due impegni”.
Una figura, quella del social media manager, che sta prendendo piede anche negli sport (definiti minori) nelle serie (sempre definite) minori:
“All’inizio, la figura del social media manager era propria delle grandi squadre, poi, con il passare degli anni, grazie agli investimenti che vengono fatti da molte società dilettantistiche che credono in questa figura, è possibile vederla all’opera anche nelle serie minori. L’obiettivo è quello di portare i tifosi il più a contatto possibile con i propri beniamini e, se proprio devo dirla tutta, questo è più possibile nelle serie minori che ad alti livelli, dove la gestione dei diritti di immagine di alcuni giocatori preclude, in molti casi, ai social media manager di potere utilizzare liberamente le relative immagini e/o i video”.
E cosa piace di più a Valeria della sua attività e cosa, invece, di meno?
“Beh, Wenner, la parte più divertente è senz’altro il lavorare a contatto con la squadra, fare le trasferte, vivere a 360 gradi la società e la squadra, mentre quella più complicata conciliare un po’ il tutto facendo molto spesso lavori differenti. Bisogna sempre cercare di non creare contenuti uguali, riciclando, ad esempio, il lavoro fatto per un’altra società, perché ognuna ha i suoi obiettivi da trasmettere, che rappresentano il target del mio lavoro”.
E secondo Valeria come si può evolvere la professione del social media manager in un futuro più o meno prossimo?
“Probabilmente in una maggiore professionalizzazione dell’attività, che richiede sempre più competenze specifiche finalizzate al modo di fare comunicazione legata agli aspetti sportivi. Stanno nascendo tanti corsi di studio e master specializzati proprio in questo. L’auspicio è che il social media manager possa iniziare a occuparsi soltanto di ciò per cui è nata questa figura, che si dovrebbe affiancare al community manager, al fotografo, al videomaker, non di certo occuparsi, come oggi spesso accade, di svolgere anche tutte queste mansioni. Ad alti livelli è già così, ma sono sicuro che, a cascata, questa differenziazione, la si vedrà anche nelle serie minori, dove esistono già comunque realtà sportive, come quelle per cui lavoro, che cercano di puntare in alto, prova ne è che hanno scelto di investire sulla figura del social media manager”.
Infine, non mi resta che chiedere a Valeria cosa immagina per il suo futuro professionale.
“Il mio obiettivo è quello di puntare in alto, per fare un salto di qualità: la scorsa estate, ad esempio, ho avuto la possibilità di fare un tirocinio presso una redazione giornalistica, che mi ha permesso di vivere da dentro l’ambiente dell’AC Milan, assistendo alle conferenze stampa, agli allenamenti, al trofeo Berlusconi. Ho vissuto un sogno, ma, senza mezzi termini, punto senz’altro a quello, cercando sempre di mettermi in gioco, dando il mio piccolo contributo per cercare di far crescere le realtà con cui lavoro”.
Non mi resta che ringraziare Valeria per il tempo che mi ha dedicato.
Anche il suo nome è annotato sul mio personalissimo cartellino (cit.).
Seguitela sui suoi canali social (su Tik Tok e su Instagram) mi raccomando, che ne vale la pena.
Perché anche se siamo nel 2025 le belle storie non possono non avere un lieto fine…
Stay Tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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