Morto sul lavoro al porto di Pra’ il cordoglio della politica con l’ennesimo “mai più”

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Genova. Un minuto di silenzio in consiglio comunale a Genova per Giovanni Battista Macciò, l’uomo morto questa notte al porto di Pra’ dopo essere stato schiacciato da una ralla. Cordoglio anche da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.

Tanti i messaggi non solo di cordoglio, ma anche legati alla necessità di interventi sul tema sicurezza. Succede troppo spesso purtroppo: un elenco di intenti e richieste sino al prossimo incidente.

“A nome della giunta comunale esprimo cordoglio per la morte del 52enne nel terminal portuale di Pra’, questa mattina. Ci stringiamo ai familiari della vittima e preghiamo per i colleghi feriti, che possano al più presto fare ritorno a casa”. Lo dichiara il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi.

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“La tragedia di questa mattina − dice l’assessore al Porto Francesco Maresca − non può lasciarci indifferenti: molto ancora dobbiamo fare per garantire il massimo della sicurezza sul lavoro in particolare in ambito portuale perché tragedie come queste non si ripetano mai più. In previsione dello sviluppo delle nostre infrastrutture a mare è necessario che si faccia un approfondimento sulle misure che possano mettere in sicurezza un settore occupazionale ed economico di primaria importanza per la città e per la Nazione”.

“Il minuto di silenzio è un atto doveroso, condiviso con tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza che ci ricorda, ancora una volta, che sicurezza e il rispetto per la vita di chi lavora devono essere sempre al primo posto. Ci stringiamo, con profondo cordoglio, ai familiari della vittima ai quali vanno le più sincere condoglianze per questa terribile perdita” dichiara il presidente del Consiglio comunale Carmelo Cassibba.

Anche il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, insieme alla giunta, esprime cordoglio: “Con profondo dolore apprendiamo la notizia. A nome mio e di tutta la Giunta regionale, desidero esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia e ai colleghi della vittima e augurare una pronta guarigione al lavoratore ferito. Ogni vita persa sul lavoro è una ferita profonda per la nostra comunità e un monito affinché tutti, istituzioni e parti sociali, intensifichino gli sforzi per garantire condizioni di sicurezza sempre più efficaci. Proprio per questo siamo pronti a riunire già nelle prossime ore i sindacati regionali e di comparto e le associazioni datoriali. Regione Liguria si stringe ai famigliari e ai colleghi dell’operaio scomparso, condividendo il dolore di una tragedia che colpisce non solo il porto di Genova, ma l’intero tessuto sociale della Liguria”.

Il capogruppo del Partito Democratico in Regione Liguria Armando Sanna dice: “Non si può morire di lavoro. Non si può più rimandare il tema della sicurezza. L’incidente avvenuto in porto questa notte in cui è morto un lavoratore portuale e un altro è rimasto ferito impone di agire al più presto per rafforzare le misure di sicurezza. Da tempo chiediamo alla Regione maggiori controlli e non soluzioni tampone e parziali. Bisogna investire sulla formazione e la prevenzione. Non si possono continuare a contare i morti. Il nostro abbraccio ai familiari e ai colleghi in questo momento di dolore”.

La deputata e vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera Valentina Ghio afferma: “Non è più possibile assistere all’ennesima tragedia sul lavoro. L’incidente di questa notte nel porto di Genova, in cui è morto un lavoratore portuale della Culmv e un altro è rimasto gravemente ferito ci addolora profondamente. Non è più possibile assistere a questa strage. I porti continuano ad essere un luogo ad altissimo rischio e al governo chiediamo di agire perché non possiamo contare altre vittime. Da tempo chiediamo ulteriori misure per la sicurezza sul lavoro portuale, quanto fatto finora non è sufficiente, occorre fare molto di più, anche con misure specifiche per uno dei settori fra i più esposti al rischio. A oggi, però, non sono stati approvati i nostri emendamenti alla manovra che chiedono lo sblocco del fondo sull’anticipo pensionistico, fermo da oltre due anni, e il riconoscimento del lavoro portuale operativo come usurante, sul quale è depositata da tempo una proposta di legge. È il momento di passare dalle parole ai fatti e di dare ai lavoratori portuali tutele e sicurezze adeguate. In questo momento di profondo dolore mi stringo attorno ai familiari e ai colleghi dei lavoratori della Culmv a cui esprimo la mia vicinanza”.

Davide Natale, segretario Pd Liguria e Simone Ziglioli responsabile lavoro Pd Liguria, commentano: “Esprimiamo tutta la vicinanza alla famiglia e ai colleghi del lavoratore di 52 anni tragicamente deceduto questa notte nel porto di Genova Pra’ a causa di un incidente sul lavoro e a quella del suo collega rimasto gravemente ferito. Lo ripetiamo da tempo e non smetteremo di farlo fino a quando non ci sarà una chiara inversione di rotta rispetto ai morti sul lavoro. A oggi le azioni messe in campo, per fermare questa strage delle morti sui luoghi di lavoro, da parte del Governo e dalla Regione Liguria sono totalmente inefficaci. Bisogna investire sulla prevenzione, sulla formazione e sui controlli. Si devono rafforzare gli organici del Psal di competenza della Regione e quelli dell’ispettorato da parte del Governo. È inaccettabile che ancora oggi, nel 2024, si continui a morire sul lavoro”.

Il consigliere regionale del Partito democratico Simone D’Angelo afferma: “È l’ennesima tragedia a cui non vorremmo più assistere. Nei primi 10 mesi del 2024 sono stati 890 i morti sul lavoro di cui 16 in Liguria e le denunce di infortunio sono state oltre 400mila. Le istituzioni non possono permettersi di ritrovarsi a parlare di misure per la sicurezza dei lavoratori solo di fronte alle tragedie. Da tempo chiediamo interventi per una maggiore sicurezza sui posti di lavoro prevedendo formazione e incremento dei controlli. Il lavoro portale è fortemente a rischio e le misure presenti oggi sono insufficienti. La Regione Liguria intervenga rafforzando il personale Psal e chieda al governo di provvedere ad applicare quelle misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori portuali. Ai familiari e a tutti i lavoratori della Compagnia Unica la mia vicinanza”.

Il consigliere regionale capogruppo “Orlando presidente” e rappresentante di Linea Condivisa Gianni Pastorino dice: “Non è solo una tragedia, ma uno scandalo che si ripete con troppa frequenza, lasciando dietro di sé vite spezzate, famiglie distrutte e una comunità intera in lutto. È una realtà inaccettabile: quella di chi ogni giorno affronta rischi che non dovrebbero esistere, solo per svolgere il proprio mestiere. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per tutte e tutti, il segnale di un sistema di controlli carente e di una politica che non è riuscita a imporre standard adeguati di sicurezza. Sono anni che denunciamo l’insufficienza delle misure di sicurezza, i controlli sporadici e le condizioni in cui troppe lavoratrici e lavoratori sono costretti a operare. Gli ispettorati del lavoro e le istituzioni preposte continuano a essere sottodimensionati mentre le grandi aziende che traggono profitto dalle attività portuali non investono abbastanza per garantire l’incolumità dei propri dipendenti. Questa morte pesa sulle coscienze di chi poteva fare di più e non l’ha fatto. Pesa su chi continua a trattare la sicurezza come un costo e non come una priorità. Pesa su uno Stato che, nonostante le promesse, non riesce a far rispettare le regole con controlli sistematici e incisivi”.

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Pastorino rivendica insieme all’opposizione la richiesta, da tempo, di più personale per gli uffici Uopsal (Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) delle Asl. “Una richiesta fatta più e più volte negli anni alla quale ho sempre ricevuto risposte vaghe dall’assessore alla Sanità. Sottolineo inoltre come nel Piano socio-sanitario regionale 2023 – 2025 non ci sia nulla sulla sicurezza sul lavoro nella nostra regione. Sono vicino alle lavoratrici e ai lavoratori che oggi, con lo sciopero, stanno lanciando un grido di dolore e di rabbia. La loro protesta è giusta e necessaria: non possiamo più tacere di fronte a queste tragedie, che si potrebbero e si dovrebbero evitare. Non è solo una battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori del porto di Genova: è una battaglia per la dignità del lavoro, per il rispetto della vita umana, per un futuro in cui nessuno esca di casa al mattino senza sapere se tornerà a casa la sera”.

I parlamentari genovesi del M5s Roberto Traversi e Luca Pirondini intervengono: “La notizia dell’operaio morto al porto di Genova ci addolora e ci lascia sgomenti: ai familiari va il nostro più sentito cordoglio. Così come al suo collega ferito facciamo i migliori auguri di pronta guarigione. Questa vicenda però ci dà l’ennesima conferma che sulla sicurezza sul lavoro siamo troppo indietro, e che gli sforzi per scongiurare certi episodi non sono sufficienti. In questi due anni abbiamo fatto numerose proposte al governo, come ad esempio lo stanziamento di ulteriori risorse per le imprese del settore portuale che investono in sicurezza. Purtroppo, però sembrano sempre esserci altre priorità”.

Potere al Popolo chiede una legge sull’omicidio sui luoghi di lavoro: “È l’ennesimo operaio ucciso dai padroni, dalla ricerca del profitto ad ogni costo. Una strage continua che miete migliaia di morti ogni anno e su cui nessuno interviene. Precarietà, turni massacranti, risparmio sulle norme di prevenzione degli incidenti. Non sono questioni che non si riescono a risolvere ma che nessuno vuole risolvere perché il profitto è il faro dei padroni e dei politici. I lavoratori non contano niente per loro. Ribadiamo che serve l’introduzione del reato di omicidio sui luoghi di lavoro. Nei mesi scorsi su questo abbiamo tenuto una campagna con Usb per una legge apposita. Chiediamo inoltre che ai padroni si imponga di impiegare una parte dei loro utili per la sensibilizzazione sulla sicurezza. Non si può attendere oltre. Prima o poi a chi ci sfrutta e a chi manda a morire sul lavoro andrà presentato il conto e sarà salato”.

“Quando il governo capirà che bisogna agire con forza per mettere la parola fine alle morti sul lavoro, sarà comunque troppo tardi − dichiara il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano − Che padri di famiglia e figli non facciano rientro a casa la sera perché la sicurezza è l’ultima preoccupazione di chi dovrebbe vigilare, è indegno di una società civile. Così come è indegno che i lavoratori non possano liberamente segnalare la mancanza di controlli e l’applicazione delle norme: quando lo fanno, nella maggior parte dei casi subiscono pressioni, vessazioni, mobbing fino alla perdita del posto con pretesti vergognosi. È ora di dire basta e come M5S ricordiamo che politicamente la colpa dell’ennesima tragedia in Liguria ricade su un sistema precario: per questo abbiamo più volte chiesto che gli organi competenti vigilassero sul rispetto puntuale del decreto legislativo n. 81 del 2008. Per prevenire queste tragedie serve un impegno bipartisan: ricordo a questo proposito il Ddl del senatore M5S Luca Pirondini, con il quale si chiede di istituire una Procura nazionale del lavoro, ipotesi caldeggiata anche da illustri magistrati specializzati in materia di infortuni. Auspichiamo che su questi temi maggioranza e Governo aprano a un doveroso confronto”.

Giordano aggiunge: “Chi denuncia non deve avere paura di ritorsioni. Chi denuncia deve essere tutelato e per questo chiedo che si apra un tavolo urgente con le Organizzazioni sindacali, che ringrazio per il prezioso lavoro svolto quotidianamente su tutti i luoghi di lavoro: insieme dobbiamo capire, con chi è sempre in prima linea, quale sia la portata delle criticità. Va inoltre tutelato il diritto allo sciopero, continuamente attaccato dal ministro Salvini: precettare non risolve i problemi. Precettare lede il diritto di chiedere migliori condizioni di lavoro, maggiore sicurezza e salari dignitosi. Diciamo al ministro che i lavoratori vanno ascoltati e non precettati”.  Il capogruppo comunale del M5S Fabio Ceraudo chiosa: “Purtroppo, registriamo oggi la sedicesima vittima in Liguria nel 2024: una situazione inaccettabile e per questo chiediamo di dare corso alla riforma sull’omicidio sul posto di lavoro. È una strage silente fatta di poca attenzione e di sottovalutazione del rischio: servono più garanzie verso i lavoratori, con la formazione, il rispetto e la dignità del lavoro”.

Cristina Lodi, segretaria regionale di Azione Liguria, afferma: “Non si può andare a lavorare e morire. L’ennesima tragedia di cui sono in fase di accertamento le dinamiche che ha colpito mortalmente un lavoratore e gravemente un secondo lavoratore che stavano svolgendo l’attività a loro destinata , non può che farci stringere intorno alle famiglie abbracciando il loro dolore e preoccupazione . Esprimiamo tutta la vicinanza al dolore della Compagnia Unica e a tutti i lavoratori portuali. Ma di sicurezza non se ne può parlare solo di fronte alle tragedie. La politica deve fare di più e su questo ci continueremo ad impegnare”.

“La tragedia avvenuta questa notte nel porto di Genova ci ha colpiti profondamente, ricordandoci la fondamentale importanza che ha la sicurezza sul lavoro affinché simili episodi non si ripetano. A nome del gruppo Vince Liguria faccio le nostre più sentite condoglianze ai familiari e ai colleghi della vittima Giovanni Battista Macció e gli auguri di pronta guarigione all’operaio ferito”, dichiara il capogruppo di Vince Liguria – Noi Moderati in consiglio regionale Matteo Campora.

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E il capogruppo di Orgoglio Liguria in consiglio regionale Giovanni Boitano aggiunge: ““Ogni incidente sul lavoro ci richiama ad un forte senso di responsabilità. Dobbiamo continuare a lavorare per far sì che tragedie come quella di questa notte nel porto di Genova non avvengano più. Noi consiglieri di Orgoglio Liguria ci uniamo al cordoglio e al forte abbraccio collettivo che in queste ore si è stretto attorno ai familiari della vittima Giovanni Battista Macció; auguriamo una pronta guarigione al collega ferito che in questo momento si trova ricoverato in ospedale”.

Sull’incidente mortale anche le parole del consigliere regionale Pd, ed ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando: “Una terribile tragedia quella avvenuta nella notte nel porto di Genova dove ha perso la vita un operaio mentre un altro è rimasto gravemente ferito. Ai familiari e ai lavoratori del Culmv la mia sentita vicinanza e solidarietà. Non si tratta purtroppo di un caso isolato ma dell’ennesimo incidente sul lavoro che avviene in Liguria come purtroppo quotidianamente nel resto del Paese. In attesa che le autorità accertino la dinamica di quanto è accaduto, la politica e tutte le istituzioni non possono ancora attendere, serve una reazione seria e rapida sul fronte della prevenzione, della formazione e del rafforzamento delle strutture di controllo. E servono scelte immediate, come chiedono anche i sindacati, per porre fine ad una lunga stagione di commissariamento del porto, avvenuta dopo una stagione di scandali nella sua gestione, per una realtà tra le più importanti del Mediterraneo che non merita di essere ostaggio delle trattative tra i partiti di maggioranza al governo e in regione”.

“A nome del Consiglio regionale della Liguria, esprimo la mia vicinanza ai familiari e agli affetti più cari di Giovanni Battista Macciò, l’operaio che ha perso la vita la scorsa notte nel porto di Genova Prà” dichiara il presidente del consiglio regionale, Stefano Balleari. “La piaga delle ‘morti bianche’ − prosegue − non merita di essere strumentalizzata. Le speculazioni politiche mancano di rispetto alle vittime, alle loro famiglie e a tutti coloro che, quotidianamente, lavorano per aumentare i livelli di sicurezza. Vittime e feriti sul lavoro sono diminuite negli anni grazie alle azioni intraprese da governi, organizzazioni datoriali e sindacali. Oggi, c’è molta più sicurezza sui luoghi di lavoro rispetto al passato. Ma al di là di tutto, dietro ai freddi numeri e alle statistiche ci sono volti, storie, famiglie, persone in carne ed ossa. Tanto è stato fatto ma fino a quando ci saranno ‘morti bianche’, sarà sempre una sconfitta per tutti”.

Il gruppo comunale del Partito Democratico esprime profondo dolore e cordoglio per l’incidente: “Ci stringiamo con affetto e vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti i lavoratori della Compagnia Unica, colpiti da questa ennesima tragedia. Questo drammatico evento si aggiunge a una lunga e inaccettabile lista di morti sul lavoro: 16 nell’ultimo anno nella sola Liguria, 890 in tutto il paese. Chi governa può e deve fare di più per prevenire simili tragedie, attraverso azioni concrete come la promozione di una formazione continua e accessibile per tutti i lavoratori e il potenziamento dei controlli e delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’impegno del gruppo del Partito Democratico in Comune è quello di non lasciare che la sicurezza sul lavoro diventi tema di discussione solo di fronte a tragedie come questa, ma di farne colonna portante della nostra azione politica”.

“Dolore. Sgomento. Rabbia. Sono i sentimenti che proviamo ogni volta che apprendiamo di un nuovo incidente mortale sul lavoro. L’ennesimo – scrive il Partito Comunista Italiano genovese e ligure -. Lasciamo alle autorità competenti accertare cause e dinamiche. Noi vogliamo dedicare i nostri pensieri ad un operaio che esce di casa per andare a lavorare e che non farà più ritorno. Al contempo, cresce in noi anche la rabbia, perché ancora una volta dobbiamo constatare che i tanti discorsi sulla sicurezza e la prevenzione rimangono puntualmente lettera morta. Una volta passato il clamore mediatico intorno ad una tragedia, tutto torna come prima, e i lavoratori continuano a morire, in un assordante e complice silenzio delle istituzioni, della politica e degli organi di informazione.

“I freddi numeri dicono che nei primi dieci mesi del 2024 sono state ben 16 le vittime sul lavoro nella sola Liguria. A questi dati occorre aggiungere un lavoratore deceduto in un cantiere della A6 nel mese di novembre e l’operaio della CULMV di questa notte. Inaccettabile.

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Per il Partito Comunista Italiano, la sicurezza sul lavoro è da sempre una delle tematiche alla base della propria attività politica. Sosteniamo tutte le rivendicazioni per un lavoro sicuro, dignitoso e adeguatamente retribuito, contro ogni speculazione e prevaricazione padronale.

Per questo siamo a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori che intendono denunciare situazioni di potenziale pericolo o di disagio sul posto di lavoro. La Federazione ligure del Partito Comunista Italiano si stringe al dolore della famiglia dell’operaio deceduto questa notte, ed esprime totale solidarietà ai lavoratori della Compagnia Unica e a tutti i lavoratori portuali che hanno proclamato per oggi una giornata di sciopero in segno di lutto e di protesta”, conclude la nota.





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