La Dichiarazione dei Diritti Umani compie 75 anni

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Il 10 dicembre di 75 anni fa, la speranza di milioni di persone che avevano vissuto l’orrore della Seconda Guerra Mondiale, di non veder più accadere quelle tragedie, venne messa per iscritto con una promessa: era la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Che da allora viene celebrata e che, oggi più che mai, va difesa davanti ai conflitti, alle discriminazioni e alle ingiustizie che continuano a perpetrarsi nel mondo.

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Diritti umani, una battaglia sempre aperta

Nelle strade di Gaza, nelle prigioni dove i dissidenti vengono rinchiusi per le loro idee, nelle case dove le donne subiscono violenza, nei campi profughi dove i bambini sognano un futuro migliore, nei luoghi di lavoro dove la dignità viene calpestata: è lì che si deve guardare oggi. È lì che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non è ancora un documento compiuto, ma una battaglia quotidiana.

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Ma c’è chi dà voce a chi non ne ha

Eppure, in mezzo a questo buio, si vedono anche luci di speranza. Sono i difensori dei diritti umani che, in ogni angolo del pianeta, rischiano la vita per proteggere quella degli altri. Sono le organizzazioni che lottano per dare voce a chi non ne ha. Sono i giovani attivisti che, attraverso i social media, creano reti di solidarietà globale. Sono i giudici che difendono lo stato di diritto, gli insegnanti che educano alle differenze, i giornalisti che raccontano verità scomode.

I diritti umani non sono un regalo che qualcuno ci fa. Sono la bussola morale che dovrebbe guidare ogni decisione politica, ogni legge, ogni azione. (Getty Images)

La sfida per la collettività

Il tema del 2024, “Diritti per tutti, ovunque: il futuro dell’umanità”, sottolinea l’importanza di rafforzare i principi di uguaglianza, dignità e giustizia in un mondo sempre più complesso e interconnesso. E, quest’anno, la giornata si concentra proprio sull’importanza dell’azione collettiva per affrontare le sfide globali che comprendono anche le disuguaglianze economiche e il cambiamento climatico, oltre ai conflitti armati.

Basti pensare che, riferisce l’Agenzia Onu per i Rifugiati, sono oltre 122 milioni le persone nel mondo costrette alla fuga a causa di persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani o eventi che turbano gravemente l’ordine pubblico. E per molte di loro, soprattutto per i rifugiati e gli sfollati in Libano, Siria, Ucraina e Afghanistan, «quello in corso si preannuncia come uno dei peggiori inverni di sempre» aggiunge l’Unhcr, lanciando un appello urgente per fornire assistenza salvavita a milioni di persone.

Diritti umani, garanzia per la pace

«La Giornata Mondiale dei Diritti Umani ci ricorda che la dignità umana non è negoziabile. I diritti umani non sono un lusso, ma il fondamento di ogni società giusta e sostenibile. Dobbiamo lavorare insieme per garantire che nessuno sia lasciato indietro» ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres. Gli fa eco, Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza: «Oggi più che mai ci troviamo ad affrontare conflitti armati, crisi umanitarie, catastrofi climatiche, impunità, crescenti disuguaglianze e disparità di genere persistenti ed estremamente diffuse. Ma i diritti sono garanzie legali, morali e concrete che valgono universalmente per tutta l’umanità. Sono essenziali per la dignità umana, l’uguaglianza, la democrazia, la pace e lo sviluppo sostenibile».

Un’idea rivoluzionaria

Commemorando la Dichiarazione, non si celebra solo un documento storico, ma piuttosto un’idea fondamentale: che ogni essere umano, dal momento in cui nasce, possieda diritti inalienabili. Che nessuno possa essere discriminato per il colore della pelle, per il suo credo religioso, per l’orientamento sessuale, per la sua nazionalità. Che la giustizia non è un privilegio, ma un diritto fondamentale. I diritti umani non sono un regalo che qualcuno ci fa. Sono la nostra essenza, il nostro patrimonio comune, la bussola morale che dovrebbe guidare ogni decisione politica, ogni legge, ogni azione. Sono come l’aria: invisibili ma essenziali per la vita.

Una fiamma da tenere accesa

E, allora, in questo 10 dicembre 2024, mentre il mondo affronta sfide sempre più complesse, dal cambiamento climatico alle guerre, dalle disuguaglianze economiche alle minacce alla democrazia, la celebrazione della Dichiarazione Universale, assume ancora più importanza. E ricorda a tutti la responsabilità di non essere solo spettatori passivi dell’ingiustizia, di non voltare lo sguardo di fronte alla sofferenza e di non permettere che l’indifferenza diventi la risposta. Ogni piccolo gesto conta. Ogni voce alzata contro l’ingiustizia è importante. Ogni azione in difesa della dignità umana è un mattone nella costruzione di un mondo migliore. Perché i diritti umani, anche se sembra, non sono un’utopia. E la promessa fatta 75 anni fa è ancora viva. Ma è compito di tutti mantenerla accesa.

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iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA





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