L’Italia delle startup si gioca una finale mondiale conquistata con le batterie al sale per le auto

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di
Alessia Cruciani

Al via a Tokyo  la World Final del Red Bull Basement, il contest per startupper di tutto il mondo. Con BatterIT, due giovani italiani sperano di vincere l’ingresso in Silicon Valley dalla porta principale

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«Abbiamo sempre condiviso le idee più pazze che ci venivano: alcune volte non avevano senso altre sì. A ottobre siamo andati alle finali mondiali della Ferrari a Imola e tornando parlavamo di questo progetto legato alle batterie al sale. Una settimana dopo Miotto mi scrive per parlarmi del contest Red Bull Basement, proponendomi di proporre la nostra idea. E da lì la cosa si è un po’ evoluta…». Altroché se l’idea si è evoluta, oggi questi due amici di Conegliano Valdobbiadene, che si sono conosciuti in seconda media giocando a pallavolo sono a Tokyo per la finale mondiale del Red Bull Basement dopo aver vinto la selezione italiana: la loro idea, BatterIT è stata scelta tra oltre quattromila proposte

La Silicon Valley in premio

Entrambi 26 anni, Andrea Berti è un fisico al terzo anno di dottorato a Trieste in Nanotecnologie e lavora al sincrotrone Elettra. Andrea Miotto lavora nel marketing della Ferrari a Maranello dopo la laurea triennale in Economia a Padova, un Mba negli Usa poi e una laurea magistrale in Marketing Management alla Bocconi. Più gasati di un motore del Cavallino, questa coppia di startupper se la vedrà con i vincitori delle selezioni di 40 Paesi del mondo. Il 5 dicembre sarà proclamato il vincitore. A sceglierlo una giuria altamente qualificata che dovrà tenere conto di alcune linee guida: tutte le idee dovranno essere accomunate da un forte impegno verso la sostenibilità, la connessione culturale e l’innovazione sociale, sfruttando le nuove tecnologie – a partire dall’intelligenza artificiale – per migliorare diversi aspetti della vita quotidiana. Il miglior team del 2024 vincerà un’esperienza di tre settimane nella Silicon Valley, incluso un percorso di mentorship personalizzato da parte di Plug and Play Venture Capitalist e l’opportunità di entrare in contatto con i migliori leader del settore. Tra le collaborazioni del Red Bull Basement quest’anno spiccano anche quelle con Microsoft e Amd proprio per esplorare le nuove frontiere dell’AI.




















































Come funzione

«Sono sempre stato fissato con l’idea delle batterie al sale e mi domandavo perché non fosse già usata nelle auto, perché non integrarla in un motore ibrido». Così Berti spiega come è nata BatterIT, che ha l’obiettivo di ridurre la dipendenza dai materiali rari e rendere più sostenibile la mobilità elettrica. L’idea realizzata insieme a Miotto prevede un’innovativa propulsione ibrida che combina un motore a combustione con uno al sodio. Insomma, il sale al posto della batteria al litio, «perché, oltre a essere efficiente e totalmente riciclabile, è più economica, non inquinante e non infiammabile – sottolinea il fisico -. Quindi è più sicura delle batterie al litio, che quando si scaldano creano gas e iniziano a infiammarsi. Nelle nostre batterie il sale si scioglie e non c’è rischio di fuoco. Il vantaggio delle batterie al sale, quando si raffreddano, tutto si stabilizza lì. Quando lo riscaldo di nuovo avrò la stessa carica». 
Berti e Miotto sono ora in contatto con un’azienda di Como ZF Sonic, che già da anni produce batterie al sale. «Fa tutto in casa, ha numerosi brevetti e si produce i componenti – spiega Berti -. Ci ha dato alcuni imput per aiutare la nostra idea a funzionare davvero».

L’auspicio dei due è che qualcuno di grande nell’industria dell’auto creda davvero in BatterIT. «La nostra idea è vendere un prodotto che sia poi implementabile tramite licenza». 
Intanto, atterrati nella capitale giapponese, Andrea&Andrea hanno intuito subito che l’opportunità di incontrare persone in grado di capire il loro potenziale, fare networking e attività di mentoring, non si esaurirà con la finale. «Stiamo prendendo una tecnologia che già c’è, il motore ibrido, e al posto di una batteria al litio ne mettiamo una al sodio – conclude Berti -. Per farcela potrebbero volerci due settimane».

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3 dicembre 2024

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