MUSUMECI IN CALABRIA: LA SCENEGGIATA DEI DRONI CONTINUA…
Continua la tournèe teatrale del presidente Occhiuto e dei suoi droni. Oggi a tentare di piazzare qualche drone sul mercato è arrivato Musumeci, Sicilia, ministro del Sud. Non ha fatto in tempo a mettere piede sul suolo di Calabria ed ecco il solito ritornello: “Il fatto che in Calabria sia stato sperimentato come prevenzione e come deterrente l’uso di droni diventa un esempio che va imitato anche nel resto d’Italia, quindi il nostro apprezzamento, compreso quello del Capo Dipartimento nazionale, va a questa esperienza che diventa anche apripista”.
Ora non si capisce perché il ministro Musumeci che fu anche presidente della Regione Sicilia che in fatto d’incendi ci annichilisce, non abbia mai pensato durante il suo mandato a comprare un bel po’ di droni. Questa sceneggiata è iniziata l’anno scorso prima con l’arrivo della Metsola da Bruxelles, poi in piena estate è arrivato il capo della Protezione Civile dell’epoca Curcio e anche lui con ‘sta musica. Poi quest’anno è arrivato il nuovo capo della Protezione Civile Ciciliano, voluto da Giorgia, e anche lui a ripetere ‘sta sinfonia.
Quest’anno però Roberto Occhiuto cala la carta vincente. I dati degli incendi. La sceneggiata si basa sul fatto che rispetto al 2023 c’è stato un calo di incendi boschivi. I dati ufficiali sono offerti da Ispra. Nel 2024 la Calabria ha visto andare in fumo 8,188 ettari. Nel 2023 gli ettari andati in fumo furono 13,697. Quindi c’è stato un calo del 40%. Come negare la realtà. Per Roberto Occhiuto il merito è dei droni…
Quei droni che tutti ci invidiano e che nessuno compra. Noi non abbiamo nulla contro le innovazioni tecnologiche, soprattutto quelle implementate da piccole imprese italiane, certamente mille volte meglio spendere i soldi dei cittadini in mezzi tecnici che possono contribuire alla difesa del nostro patrimonio naturale che in feste, festicciole e beveraggi vari.
Le notizie sui costi della campagna “tolleranza zero” ci parlano di 2,5 milioni l’anno per il triennio 2024-2026. Nel Piano contro gli incendi boschivi 2024, approvato con delibera 174 dello scorso 15 aprile, al ruolo dei droni viene dedicata una paginetta con frasi riprese dalla propaganda occhiutiana e senza alcun dato reale. Per le restanti pagine si parla di ben altri interventi più corposi necessari per la prevenzione degli incendi.
Anche sui dati dei piromani denunciati abbiamo dati incompleti. Nella propaganda giornalistica quotidiana Occhiuto parla di 394 piromani scoperti mentre nel 2023 gli incendiari segnalati sono stati 245. Lui fa pensare che siano stati tutti scovati dai suoi droni, cosa non vera, basta leggere le cronache dei giornali. Nel Piano regionale della Regione Calabria contro gli incendi per il 2024 si riportano i dati regionali dei reati. Le pubblicazioni si fermano all’anno 2015, non si capisce perché il dato del 2023 sbandierato da Occhiuto non venga riportato nel Piano antincendi 2023 (aIb). I dati – si scrive – “sono desunti dalle pubblicazioni del Corpo Forestale dello Stato. Le pubblicazioni si fermano all’anno 2015…
In ogni caso fermiamoci ai dati riportati. Il documento ci dice che nel 2007 sono state denunciate 596 persone, nel 2008: 463 persone, nel 2011: 455 denunciati, nel 2012: 592 denunciati, nel 2013: 300 denunciati; nel 2015: 239 denunciati. Tutti dati maggiori ai dati sbandierati da Occhiuto per il 2023 e in gran parte per il 2024 e allora non c’erano i droni. Come la mettiamo allora con l’intervento miracolistico dei droni? Ce lo spiegasse Roberto Occhiuto.
Quello che contestiamo è ridurre la risoluzione di un problema serio e drammatico, come quello degli incendi boschivi, all’acquisto di 30 droni di ultima generazione. E’ una semplificazione ridicola che oggi si basa su un dato reale ma che non dice tutta la verità. Quello che non dice Roberto Occhiuto è che anche nel 2024 la Calabria rimane la seconda regione con maggior numero di ettari di terreno e di bosco bruciati. Al primo posto abbiamo la Sicilia con 15.076 ettari, al secondo posto la Calabria con 8.188. Sempre secondo i dati Ispra. In particolare, la Sicilia ha il 45% del totale, la Calabria il 20% e la Sardegna e la Puglia 10% ciascuna.
Prendiamo in esame questo primo dato sugli ettari complessivi andati in fumo nel 2024. Se in Calabria c’è stato un calo del 40%, in Sicilia il calo delle terre bruciate è di gran lunga maggiore. La Sicilia nel 2024 ha avuto una superficie interessata da grandi incendi pari a 15,076 ettari, mentre nel 2023 la superficie interessata è stata di 51,397 ettari. Quindi la Sicilia ha avuto una diminuzione di incendi pari al 70%.
Ci dica Roberto Occhiuto di chi è il merito di questo grande risultato. Del presidente Schifani? Della sua politica contro gli incendi? Nessuno si avventura su questa strada sapendo i ritardi della protezione civile siciliana. Allora sarà merito dei droni? Seguendo il suo ragionamento da prima elementare dovrebbe essere merito dei droni acquistati dalla Regione Sicllia. E qui casca l’asino perché la Regione Sicilia non ha acquistato nessun drone.
Occhiu’, come la mettiamo? In Sicilia la sperimentazione dei droni l’hanno avviata i comuni di Monreale e di Erice. Purtroppo Erice ad inizio settembre è stata flagellata da un un grande incendio. Dov’erano i droni? Ah, saperlo saperlo… Purtroppo la questione è molto più complessa da come la vorrebbe ridurre Roberto Occhiuto, ma lui è giustificato perché ragiona solo su binari elementari, bello e brutto, buono e cattivo…
Ma andiamo ad esaminare altri dati che ci dà l’Ispra e che sfuggono a Roberto Occhiuto. E qui abbiamo un secondo dato, perché se è vero che il dato generale registra un calo, se si vanno a leggere i dati specifici delle aree forestali interessati da incendi (i grandi boschi, le nostre foreste) abbiamo che nel 2024 sono stati bruciati 1.736 ettari di grandi foreste mentre nel 2023 eravamo a 1,896 ettari. Anche qui siamo al secondo posto dopo la Sicilia che risulta la regione con la maggior superficie percorsa da incendi sia come area totale, con 15.076 ettari, che come area a copertura esclusivamente forestale, con 2 178 ettari.
Non si capisce come fa Roberto Occhiuto a parlare di modello Calabria, visto che ogni anno va in fumo parte del nostro patrimonio forestale e dei nostri parchi e riserve. La superficie forestale interessata da incendi per le suddette regioni è dell’80% del totale forestale nazionale incendiato. In particolare, il 34% del totale nazionale ricade in Sicilia, il 30% in Calabria e il 12% in Sardegna. Quindi anche nel 2024 abbiamo avuto incendi che hanno riguardato il 30% delle nostre foreste. Quindi siamo li, e ci è andata bene perché ad agosto le notizie giornalistiche riportavano un nuovo grande incendio in Aspromonte, nel Parco nazionale, negli stessi posti interessati dagli incendi di qualche anno fa, e l’incendio non è stato né previsto dai droni, né combattuto dai mezzi di intervento: solo la pioggia del mattino dopo ci ha evitato una grande catastrofe nel cuore della nostra Calabria. Musumeci invece di venire in Calabria a sparare minchiate avrebbe fatto meglio ad andare in Sicilia dove la siccità sta diventando endemica e fa paura. Oppure visto che ha scoperto i droni perché non fa comprare alla Regione Sicilia un centinaio di droni per trasportare l’acqua casomai dalla nostra Calabria? Attendiamo (non tanto( fiduciosi…
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