mafia e politica? Tema del tutto ignorato nel dibattito pubblico

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


L’intervento del redattore di ANTIMAFIADuemila all’evento “L’Antimafia è Giovane” tenutosi a Pinerolo

La mafia, spesso ignorata o distorta dai media, è una questione non solo criminale, ma politica. La carenza di spazi di discussione adeguati su questi temi, alimentata da censura e disinformazione, è una problematica cronica. E’ questo l’incipit attorno al quale si è focalizzato l’intervento di Jamil El Sadi, redattore di ANTIMAFIADuemila, durante l’evento “L’Antimafia è Giovane”, tenutosi nella giornata di ieri a Pinerolo e organizzato dall’Associazione Schierarsi. L’incontro, che ha visto la conduzione e la moderazione di Carlotta Graziani Fabrizio Schiavo, ha ospitato le testimonianze di figure di rilievo come Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo BorsellinoMarco Travaglio, direttore de “Il Fatto Quotidiano” (in collegamento), Alessandro Di Battista, scrittore e attivista politico, e il giornalista Stefano Baudino. “Noi giornalisti e cronisti, insieme ai familiari delle vittime innocenti di mafia, salvo rarissime eccezioni, non troviamo spazio, soprattutto in giornate in cui l’attenzione è catturata dalle partite di Serie A o di Champions League. E questo, vale la pena ricordarlo, avviene in un Paese come il nostro, segnato dalla strategia del terrore e da delitti eccellenti”, ha precisato El Sadi ribadendo la necessità di un sistema di informazione indipendente, senza padroni e non asservito al sistema. “Tutto questo – ha proseguito – è ANTIMAFIADuemila: un giornale guidato da un direttore indomito come Giorgio Bongiovanni che crede profondamente in noi giovani”, che nasce con lo scopo di approfondire le notizie e gli avvenimenti che troppo spesso sono trattati in maniera superficiale. “Le persone che leggono i nostri contenuti lo fanno per diventare cittadini consapevoli. E questa è la cosa che ci contraddistingue. Del resto, ANTIMAFIADuemila è un giornale che va avanti grazie alle donazioni dei lettori. Noi – ha precisato – non abbiamo padroni. Non li abbiamo mai accettati, perché una volta che avremo padroni sarà finita, così come la nostra etica”. E che dire di coloro che dovrebbero incentivare, aiutare e rinvigorire, con le loro conoscenze e la loro esperienza, la ricerca della verità? “Qualcuno lo fa: basti pensare al giornalista e scrittore Saverio Lodato, editorialista e osservatore attento di tutte le vicende di mafia sin dai tempi del giudice Giovanni FalconeNel suo ultimo libro, ‘Cinquant’anni di Mafia’, Lodato ha spiegato che l’antimafia è un fenomeno giovane, invecchiato troppo presto. Ma questo noi non lo vogliamo, non vogliamo che invecchi. Tutt’altro: vogliamo portarlo sempre più avanti”.

Salvatore Borsellino

Prestito personale

Delibera veloce

 

E aggiunge: “Peccato che vi siano anche altri ‘maestri del giornalismo’ di vecchia data, come Michele Santoro, che, audito dalla commissione antimafia, ha parlato e straparlato anche sulle stragi del ’93, dicendo, in estrema sintesi, che la mafia ha provocato la morte di persone innocenti ‘o per imperizia o per caso’. Cioè, non erano attentati che dovevano finire sanguinosamente”. Parole pesanti, soprattutto se pensiamo che gli sproloqui di Santoro sono stati calorosamente accolti da una certa politica. La delegittimazione di coloro che cercano la verità e si adoperano per sensibilizzare le coscienze avviene anche al di fuori delle mura istituzionali: “Mi riferisco alla natura particolare di certa stampa – ha detto il giornalista – soprattutto di alcuni giornali locali che, come ha affermato Lodato durante la nostra conferenza dell’11 novembre, sarebbe interessante capire quanto vendono e perché vengono finanziati nonostante le perdite. Sono giornali ‘notturni’, che semplicemente bersagliano i magistrati, sparlano della trattativa Stato-Mafia e vengono utilizzati dai politicanti per colpire il magistrato di turno. E poi ci sono i giornali che promuovono una vera passione per la disinformazione con l’idea – ha sottolineato El Sadi, ricordando ciò che scrisse il docente di diritto penale Costantino Visconti (Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Palermo) – che l’antimafia che proponiamo oggi, in realtà, è una ‘fuffa’, perché, secondo loro, parliamo di tutto e del nulla, mentre, a livello giudiziario, non abbiamo concluso nulla”.

50annimafia lod1 rm pbassani

Saverio Lodato © Paolo Bassani

Quest’ultimo, ha ribadito il giovane redattore, “si è permesso di dire pubblicamente, tramite certi giornali notturni, che il sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo e Saverio Lodato non ‘dovrebbero essere nemmeno invitati nelle scuole e nelle università’. E fino a quando questo accadrà, l’antimafia di facciata continuerà a prosperare. Vedete, questo è il problema che abbiamo tra comunicazione e lotta alla mafia, e purtroppo è un aspetto ben radicato nella stampa mainstream.” – prosegue – “Professori come Fiandaca, un altro illustre docente di diritto ormai in pensione, hanno criticato il processo sulla trattativa Stato-Mafia, descrivendolo come incentrato sulla trattativa. In realtà, a livello giuridico, si tratta di un processo per minaccia al corpo politico dello Stato, che è una cosa ben diversa”. Difatti, il vero volto di questa cosiddetta “antimafia” si è appalesato in maniera plateale “quando ha manganellato 3.000 studenti il 23 maggio 2023 durante un corteo popolare che chiedeva verità, diritti e giustizia sociale. L’ordine di caricare gli studenti – ha detto El Sadi – arrivò (secondo il quotidiano Repubblica) da Maria Falcone e dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Accuse pesanti quelle mosse dal quotidiano ma che, ad oggi, non sono ancora state smentite”. Avviandosi verso la conclusione, Jamil El Sadi ha ribadito che “da decenni viviamo una crisi politico-istituzionale che travolge il Paese, frutto di una metastasi mai curata in un corpo un tempo sano. Questa crisi si riflette anche nelle aule del Parlamento, dove si alternano governi privi di una vera opposizione, figura essenziale per la salvaguardia della democrazia. Assistiamo all’avanzare della criminalità, che ormai penetra nei settori rilevanti della classe dirigente storicamente radicata. Come ha detto l’ex procuratore generale di Palermo, oggi senatore 5 Stelle, Roberto Scarpinato, questa criminalità si declina attraverso la collusione sistemica con le mafie e l’uso della violenza, inclusi omicidi e stragi, come strumento per alterare la lotta politica”.

Senza_titolo-1.jpg

Stefano Baudino

Borsellino: “Il decreto sicurezza è una minaccia per la nostra democrazia”

“Mi trovo qui per continuare a combattere, nonostante le difficoltà personali e fisiche”, ha spiegato, invece, Salvatore Borsellino. Il fondatore del Movimento Agende Rosse ha infatti ribadito che, da quando suo fratello, il giudice Paolo Borsellino, è stato ucciso in via d’Amelio insieme ai ragazzi della sua scorta, la situazione sembra essere peggiorata, anche in famiglia. “Purtroppo i figli di Paolo hanno preso una strada diversa dalla mia. Una strada, a mio avviso, sbagliata. Non posso definirla altrimenti”. Una strada che segue una direzione opposta a quella della loro stessa madre. “Aveva paura per i suoi figli e quindi certe cose non le ha dette fino a poco prima di morire – ha aggiunto Borsellino -. Agnese disse che Paolo le aveva confidato che il generale Subranni era ‘punciutu’. Subranni – ha ricordato – allora disse che Agnese aveva l’Alzheimer. Ma Agnese era lucidaPoi – ha proseguito – c’è il problema dovuto a quello che sta succedendo nel nostro Paese, dove ormai un’informazione libera non esiste più. Purtroppo si è realizzato esattamente quello che veniva teorizzato nel Piano di rinascita democratica di Licio Gelli, che proponeva, appunto, come uno dei passi da compiere, quello di infiltrarsi in tutte le amministrazioni dei giornali e cercare di pilotarle secondo quello che era il loro disegno”. Uno degli sviluppi più inquietanti di cui Salvatore Borsellino ha parlato durante l’evento organizzato dall’Associazione Schierarsi riguarda il Decreto Sicurezza, attualmente in discussione al Senato dopo essere già passato alla Camera. “Questo decreto, vi invito ad andarlo a leggere, perché c’è veramente da indignarsi. Praticamente vengono delineate tutte le condotte che, da anni, da quando è cominciata nel nostro Paese la strategia della tensione, da Piazza Fontana in poi, i servizi segreti hanno messo in atto per pilotare quella che è stata una vera e propria strategia. In pratica – ha spiegato il fondatore delle Agende Rosse – tutte quelle armi che stanno togliendo alla magistratura vengono date in mano ai servizi segreti. Potranno intercettare, potranno andare nelle carceri a trattare in maniera anonima con i criminali mafiosi. Questo decreto dice che i servizi segreti si potranno infiltrare nelle associazioni sovversive e anche mettersene a capo. Potranno detenere esplosivi; cioè, non avranno più bisogno di servirsi di pedine come hanno fatto fino ad oggi: di servirsi della mafia, di servirsi dei terroristi neri, perché tutto quello che faranno sarà giustificato dalle leggi”.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

 pubblico.jpg


Travaglio: “Scarpinato e De Raho lapidati con accuse campate in aria”

Dalla giustizia alla politica, Travaglio in collegamento da remoto, ha spiegato come il potere politico riesca ad agire senza scrupoli, anche grazie all’indifferenza generale. Motivo per il quale è necessario mantenere alta l’attenzione della società civile, dei media e dei cittadini, pronti a giudicare i politici alle urne. L’importanza di mantenere alta l’attenzione si intravede anche nei continui attacchi contro Roberto Scarpinato Federico Cafiero de Raho, due protagonisti nella lotta contro le mafie. “È impressionante vedere il linciaggio a cui sono sottoposti due magistrati che fino al giorno della pensione hanno combattuto: l’uno, Cosa Nostra, Roberto Scarpinato; e l’altro, la Camorra e poi le mafie in generale, dalla presidenza della Procura Nazionale e la direzione della Procura Nazionale antimafia, cioè Cafiero de Raho. Questi vengono lapidati quotidianamente con accuse totalmente campate in aria per dichiarare che loro sarebbero incompatibili con i lavori nella Commissione Antimafia, mentre – ha precisato Travaglio – sono probabilmente gli unici compatibili, gli unici che dovrebbero sedersi in quella Commissione; sono tutti gli altri che dovrebbero andarsene”. E ancora: “L’attacco a Scarpinato e a de Raho in Commissione fa parte di una strategia molto precisa: eliminare la memoria in modo da poter riscrivere la storia a proprio uso e consumo. Negano naturalmente la trattativa tra lo Stato e la mafia – ha proseguito il direttore del Fatto Quotidiano –. Anche se sappiamo benissimo che, in realtà, fu proprio la trattativa a incentivare e incoraggiare Cosa Nostra a proseguire la stagione delle stragi dopo quella di Capaci e dopo il delitto Lima. Negano tutto il negabile, ma il fatto in sé non lo possono negare. Non lo possono negare perché, in un processo per strage a Firenze, sulle stragi del ’93 e ’94 a Firenze, Milano e Roma, il generale Mario Mori e il capitano De Donno dissero di aver condotto una trattativa con Cosa Nostra, e la chiamarono trattativa. Quindi, le loro parole non possono essere cancellate, così come non possono essere cancellate le modalità con cui venivano recepite le richieste dello Stato da parte dei vertici di Cosa Nostra”.

di_battista.jpg

Alessandro Di Battista

Infine, anche Alessandro Di Battista ha espresso le sue considerazioni sulla situazione politica italiana, ma anche internazionale, criticando apertamente l’attuale contesto istituzionale e mediatico. Ha accusato il “terrorismo nazionalista israeliano” di compiere un genocidio contro i palestinesi e ha collegato le dinamiche mafiose e i conflitti geopolitici allo strapotere degli Stati Uniti in Italia, dichiarando che la verità storica deve essere sempre raccontata con coraggio. Di Battista ha anche parlato dell’associazione “Schierarsi”, evidenziando il potenziale di fare politica anche al di fuori delle istituzioni e criticando l’attaccamento di alcuni politici alle proprie cariche. Ha denunciato la palese disconnessione tra la classe politica e i cittadini, che, inevitabilmente, si manifesta nell’astensionismo e nella mancata attenzione ai problemi reali come la corruzione, la manutenzione delle infrastrutture e l’influenza dei poteri finanziari sulle decisioni politiche. Il giornalista Stefano Baudino ha espresso la sua soddisfazione nel vedere una sala piena e ha sottolineato l’importanza di avere figure come Salvatore Borsellino al fianco nella lotta contro la mafia e la corruzione. Baudino ha evidenziato la necessità di essere uniti nella “battaglia culturale, politica e sociale” che si sta portando avanti, criticando il sistema mediatico per il suo trattamento superficiale dei fatti di cronaca nera e della storia italiana. Ha inoltre lodato il senatore ed ex magistrato Roberto Scarpinato per il suo lavoro in Commissione Antimafia, affermando che le sue indagini sulle connessioni tra mafia, servizi deviati e potere massonico stanno incontrando resistenze da parte del governo.

Foto © ACFB

Per rivedere la diretta: facebook.com

Prestito personale

Delibera veloce

 

ARTICOLI CORRELATI

Quel filo nero tra mafia, estrema destra e servizi (Prima parte)
di Giorgio Bongiovanni

Salvatore Borsellino: ”Fratelli d’Italia smantella leggi volute da Falcone e da mio fratello”

L’atto d’accusa al Governo fascista amico degli stragisti mafiosi

Scarpinato: vogliono abbattere la Costituzione spostando il potere su polizia e servizi segreti

Scarpinato: ”Questo è uno dei momenti peggiori della storia della Repubblica”

Microcredito

per le aziende

 

Memoria e giustizia: Nino Di Matteo invita i giovani alla rivoluzione culturale antimafia

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *