Viviamo in un’epoca in cui la comunicazione è più accessibile che mai, ma anche più complessa. Tra social media, e-mail, e meeting virtuali, la quantità di messaggi che scambiamo quotidianamente è straordinaria, così come le sfide nel farci capire e nel comprendere gli altri. Sapersi muovere in questo panorama richiede non solo competenze tecniche, ma anche una profonda comprensione dei meccanismi psicologici e sociali che regolano il dialogo digitale. Bisogna conoscere il razionale sottostante e la teoria, insomma.
I migliori libri in questo settore non sono tanto manuali pratici, quanto delle guide anche teoriche per decifrare il mondo moderno. Approfondiscono temi che spaziano dall’importanza dell’ascolto attivo alla gestione delle emozioni online, passando per la costruzione di una presenza autentica e autorevole. Leggerli significa investire in un’abilità fondamentale, indispensabile per crescere sia personalmente che professionalmente.
Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.
Arte di ascoltare e mondi possibili. Come si esce dalle cornici di cui siamo parte
La comunicazione è una bella cosa. Il mondo digitale un ambiente fantastico. Il giornalismo uno strumento utilissimo per la società. Ma alla base c’è un’altra cosa: le sette regole dell’arte di ascoltare codificate da Marinella Sclavi.
Sono queste: 1. No conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca. 2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista. 3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva. 7. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sé.
Tutti noi, mettiamo in pratica esperienze di osservazione guidata dall’ascolto attivo. Lo scopo di questo libro è di renderci consapevoli di cosa facciamo quando ci riusciamo, in modo da permetterci di riflettere su queste dinamiche e darci la possibilità di metterle in atto sistematicamente e volontariamente ogniqualvolta lo riteniamo necessario.
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La fabbrica delle storie. Diritto, letteratura, vita
Jerome Bruner esplora come la narrazione plasmi la nostra comprensione della realtà, analizzando le intersezioni tra diritto, letteratura e vita quotidiana. Bruner esamina il ruolo del racconto nella costruzione dell’identità personale e collettiva, evidenziando come le storie influenzino le nostre percezioni e decisioni. Attraverso un’analisi interdisciplinare, l’autore mostra come il pensiero narrativo sia fondamentale nella strutturazione delle esperienze umane.
Il testo presenta tre contributi al campo della “psicologia culturale”, che studia il modo in cui la cultura e la psiche si costituiscono reciprocamente nel corso della storia individuale e collettiva. L’approccio di Bruner alla psicologia culturale si incentra soprattutto sui modi in cui la psicologia ‘popolare’ contribuisce alla costruzione quotidiana dei significati. Secondo l’autore ogni cultura crea la propria psicologia popolare, la quale viene costruita ed espressa attraverso narrazioni.
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La realtà della realtà. Confusione, disinformazione, comunicazione
Questo libro di di Paul Watzlawick è un saggio che esplora il concetto di realtà e la sua costruzione sociale. L’autore indaga come la comunicazione influenzi la percezione del mondo, sottolineando il ruolo delle narrazioni condivise nel plasmare ciò che consideriamo “vero”.
Attraverso esempi concreti, Watzlawick mostra come la realtà possa essere manipolata e distorta, creando confusione e disinformazione. Il testo analizza il rapporto tra linguaggio, credenze e interpretazioni, offrendo spunti per comprendere i meccanismi della comunicazione moderna. È un’opera essenziale per chi vuole riflettere sulla complessità della realtà nell’era della sovrainformazione.
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La realtà inventata
Altro libro imprescindibile sempre dello stesso autore, Paul Watzlawick, che è uno dei padri del costruttivismo e della scuola di Palo Alto. Il ragionamento non è metafisico, ma centrale per l’idea stessa di comunicazione. In che modo si conosce ciò che si crede di conoscere?
Si è abituati a pensare che la realtà può essere “scoperta”. Al contrario, il costruttivismo sostiene che ciò che viene chiamato realtà è un’interpretazione personale, un modo particolare di osservare e spiegare il mondo che viene costruito attraverso la comunicazione e l’esperienza. La realtà non verrebbe quindi scoperta, ma “inventata”.
In questo volume si discute dell’utilità e della necessità di sostituire la tradizionale concezione della conoscenza come rappresentazione di una realtà esterna al soggetto con una epistemologia che interpreta la relazione fra conoscenza e realtà nei termini della relazione di “adatto” nel nuovo senso delle scienze evolutive.
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Psicologia della comunicazione. Tra informazione persuasione, e cambiamento
La parte più cogente della comunicazione è il centro del libro di Alessandro Toni. Questo volume, infatti, una volta illustrate le diverse teorie che danno conto degli aspetti filogenetici e ontogenetici dell’acquisizione del linguaggio, e dopo aver passato in rassegna i principali modelli teorici sulle dinamiche della comunicazione, offre una panoramica sull’interrelazione fra processi psicologici e comunicativi, che costituisce l’oggetto privilegiato della psicologia della comunicazione, evidenziandone sia gli aspetti sociali che quelli individuali.
Particolare interesse viene rivolto da un lato ai meccanismi che regolano l’invio, la ricezione e lo scambio di informazioni, dall’altro alle funzioni della comunicazione non verbale. L’attenzione del lettore è poi richiamata sugli aspetti, più o meno consapevoli, che innescano i processi di cambiamento di atteggiamenti, opinioni, e comportamenti. Tali processi sono cruciali per la psicologia sociale in ambito teoretico, in ambito sperimentale, nonché nelle applicazioni pratiche.
Viene dato rilievo allo studio della persuasione con le sue strategie volte a modificare intenzionalmente il punto di vista altrui, per fini di vendita, di propaganda politica e di pubblicità; vengono, inoltre, analizzati gli strumenti comunicativi all’interno delle relazioni interpersonali complesse, caratteristiche delle professioni d’aiuto.
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Giornalismo, informazione e comunicazione
Apriamo la parte dedicata al giornalismo con questo libro di Roberto Baldassari. Società frenetiche, dinamiche, assassine del tempo, tecnologicamente avanzate, si presentano al consumatore mediale del XXI secolo. Nuove forme di produzione di informazione originano nuove forme di percezione, accesso e consumo dei testi e delle informazioni.
Incastrato in questo scenario in continua mutagenesi il giornalista cerca di riposizionarsi rincorrendo e anticipando il ritmo incessante dei New Media. Giornalista e utente compiono così azioni di produzione e consumo mediale interconnessi al sistema di informazione, al contesto sociale e ai nuovi strumenti tecnologici concorrendo a generare un inedito ciclo della notizia e di contenuti: il Newswebing User Model.
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Letteratura e giornalismo
Una piccola gemma che viene dal passato recente. Quasi un fuori sacco, se non fosse che tocca in maniera intelligente, grazie alla penna gentile di Clotilde Bertoni, uno dei punti centrali del ragionamento al cuore di questa lista dei migliori di Macity. Letteratura e giornalismo presentano diverse antinomie: la letteratura ambisce alla durata, il giornalismo è per sua natura effimero, legato com’è alla contingenza del momento; la prima è basata sulla menzogna, intesa come rielaborazione della realtà, creazione di mondi alternativi, il secondo punta a descrivere puntigliosamente il reale.
Eppure tra questi due mondi, all’apparenza antitetici, esistono contatti e contaminazioni. Il libro ne passa in rassegna alcuni: l’attività degli scrittori giornalisti e le forme sperimentali di cronaca o di narrativa che possono derivarne; le interferenze vere e proprie, create dalla contiguità materiale (il feuilleton, l’elzeviro) o dal ricorso a strategie e libertà letterarie (come nel caso del New Journalism); la tematizzazione letteraria del giornalismo, dalle balzachiane “Illusioni perdute” fino al romanzo contemporaneo.
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Etica per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
L’etica non va più tanto di moda, l’attenzione si ammoscia. Ma è un errore. E i pochi che l’hanno capito vanno avanti con determinazione, come Adriano Fabris. In che modo le tecnologie dell’informazione e della comunicazione stanno cambiando la nostra vita? Come possiamo interagire correttamente con i dispositivi che utilizziamo sempre di più? Come possiamo abitare in modo sano i mondi virtuali a cui tali dispositivi danno accesso?
Per rispondere a queste domande, il libro approfondisce anzitutto i concetti di fondo che ci permettono di capire le varie tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Discute poi, in prospettiva deontologica ed etica, i problemi legati all’uso dei dispositivi più diffusi: i computer, gli smartphone, i sistemi automatizzati di comunicazione.
Esplora infine gli ambienti virtuali a cui le tecnologie dell’informazione e della comunicazione danno accesso, con particolare riferimento a Internet. In sintesi, offre una bussola etica per navigare nel gran mare delle tecnologie comunicative, e per non annegarvi.
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Idee virali. Perché i pensieri si diffondono
Un’idea che va avanti sulle sue gambe: lo spiegano Emanuele Arielli e Paolo Bottazzini. Si parla di un video, un post, una foto, un meme, una frase, una canzone che diventano tormentoni, improvvisamente prendono a circolare, colonizzando, grazie a computer, smartphone, tv, giornali, la nostra attenzione e la nostra mente.
Perché certe idee circolano più di altre? Che cosa rende più o meno virale un’immagine o un prodotto culturale? Il libro aiuta a capire i meccanismi che presiedono alla riproduzione e alla trasmissione delle idee, assicurandone la propagazione e il successo o decretandone il fallimento.
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Psicologia dei media digitali
Bisogna fare qualcosa per capire come funzionano i media in questa fase di cambiamento, dicono Tiziana Mancini e Giuseppe Riva. Questo manuale affronta il tema dei media digitali utilizzando un livello di analisi individuale e un livello di analisi psicosociale.
Grazie alla collaborazione degli autori, provenienti dall’area della psicologia generale da un lato e della psicologia sociale dall’altro, il manuale rappresenta una panoramica completa degli effetti dell’uso dei nuovi media digitali sia nell’ambito dei processi cognitivi e affettivi sia nell’ambito di quelli relazionali e identitari.
Il volume, dopo una prima descrizione dei media digitali e della loro evoluzione, analizza l’impatto di questi sugli schemi cognitivi, sulla capacità di riconoscere e sperimentare le emozioni, sulle dimensioni di attenzione e multitasking e sugli aspetti del linguaggio e del pensiero astratto.
Successivamente, vengono presentati gli effetti dei nuovi media sui processi di costruzione delle identità multiple e sulla presentazione di sé, per poi considerare le implicazioni positive e negative dei media digitali sul benessere, sulle relazioni sociali, sul capitale sociale e sul senso di appartenenza ai gruppi e alle comunità.
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La credibilità. Quando e perché la comunicazione ha successo
Fondamentale studio, anche venti anni dopo, sulla credibilità. Che cos’è la credibilità? Come si fa a essere credibili? In questo saggio l’autore affronta in modo sistematico il problema della credibilità indagandone la natura, le radici, i caratteri e i segni. Guido Gili è preside della facoltà di Scienze umane e sociali dell’Università del Molise e docente di Sociologia dei processi culturali e della comunicazione.
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La danza della realtà
Primo fuori sacco come è un classico per ogni lista dei migliori di Macity. Questo è un romanzo di un grande, Alejandro Jodorowsky. Anzi, è un’autobiografia che va letta come il romanzo di una vita sorprendente, un’opera che scandisce il percorso di un uomo alla ricerca delle verità ultime e fornisce le chiavi del suo universo filosofico e sciamanico.
L’infanzia dolorosa che aprì la sua sensibilità all’esistenza delle cose, la militanza a Parigi nelle file del surrealismo, la stregoneria medioevale scoperta attraverso lo studio dei tarocchi, la magia degli sciamani messicani, il taoismo zen, la scorribanda tra le arti e i saperi in tutte le latitudini delle culture. Da queste vicende e da un’infinità di altre esperienze deriva la psicomagia, una pratica che restituisce all’arte e all’immaginazione la loro primitiva funzione curativa dell’animo umano.
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La scuola e l’arte di ascoltare
Torna Marinella Sclavi con la sua arte di ascoltare portata a scuola. Ascolto attivo, mediazione creativa, un tocco di umorismo: ecco gli ingredienti che oggigiorno permettono a ragazzi e insegnanti di comunicare fra loro in modo non superficiale e soporifero, di trasformare gli attriti e le difficoltà in occasioni di crescita e di conoscenza e di mettere in atto leadership che promuovono l’intelligenza collettiva.
Sono questi gli ingredienti presenti e necessari in ogni scuola ad alto tasso di apprendimento. Le due autrici, con generosità, sapienza e allegria, restituiscono a piene mani in questo libro un insieme di strumenti messo a punto nel corso di una lunga esperienza professionale nel mondo della scuola e in quello extrascolastico.
Una vera e propria arte, che va acquisita e praticata, poiché mediare le differenze e risolvere i conflitti e le tensioni che nascono tra i ragazzi e tra loro e gli educatori è una condizione essenziale e preliminare a qualsiasi discorso didattico, ed estremamente utile per la società e nella formazione delle future classi dirigenti.
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