L’Autodromo Nazionale di Monza è stato teatro di un importante passaggio di testimone tra Spagna e Italia. Dal 1° gennaio 2025 la Lombardia assume infatti la guida dell’Automotive Regions Alliance, l’alleanza tra 36 regioni europee per la transizione dell’industria automobilistica e dell’indotto tutelando imprese e posti di lavoro, con Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo Economico, come nuovo presidente dell’ARA.
Monza ha così ospitato la terza conferenza annuale dell’Alleanza con seguente firma della nuova dichiarazione. Gli obiettivi prefissati sono urgenti sia per garantire la neutralità tecnologica con lo scopo di raggiungere una mobilità stradale a zero emissioni, ma anche ribadire l’importanza dell’industria automotive per coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione Europea.
“L’Alleanza delle 36 Regioni ed il lavoro tra le Regioni stesse – spiega Guido Guidesi – saranno fondamentali per cercare di portare proposte concrete alla prossima Commissione Europea. Idee che permettano all’Automotive di restare anche in futuro un settore strategico. Ora il primo passo è quello di farsi ascoltare dalla nuova Commissione affinchè i dovuti correttivi possano salvare un settore estremamente importante per la nostra economia. La prima cosa che farò è chiedere un incontro al nuovo Commissario affinchè la voce dei territori, di coloro che vivono le difficoltà del settore e le conseguenze negative delle scelte fatta dalla UE in precedenza, possano essere riviste dalla nuova Commissione. C’è poco tempo, il settore chiede certezze”.
Al tavolo della conferenza hanno preso posto anche il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, affiancato da María Victoria Chivite Navascués, Presidente del governo di Navarra e presidente uscente dell’ARA, e Nicolas Schmit, commissario europeo uscente al Lavoro.
Automotive Regions Alliance, Attilio Fontana: “Per una transizione ecologica razionale senza limitare le scelte all’elettrico”
La ‘Dichiarazione di Monza’ è un tassello fondamentale per la salvaguardia di un settore industriale chiave per la competitività europea. La Lombardia vuole infatti difendere la propria filiera dell’automobile che conta 100 mila lavoratori, 30 mila imprese e un fatturato totale di 40 miliardi di euro. Lo fa mettendosi a guida di altre 27 regioni europee fra cui Germania, Spagna e Francia e altre 8 Regioni italiane: Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata, Veneto e Umbria.
“Come Lombardia rappresentiamo una filiera molto rilevante che farà sentire con autorevolezza la propria voce a livello continentale. – dichiara Attilio Fontana – Per una transizione ecologica razionale, occorre sviluppare tutte le opportunità che la scienza ci offre, senza limitare le scelte all’elettrico come sta facendo l’Unione Europea in maniera superficiale. Abbiamo un consistente numero di aziende, lavoratori e di piccole e medie imprese dell’indotto che operano con grande professionalità, alta tecnologia e innovazione: vogliamo tutelare questo patrimonio lombardo in tutte le sedi utili“.
In numeri i territori dell’Automotive Regions Alliance generano un Prodotto Interno Lordo pari a 5.000 miliardi di euro, ovvero il 34% del Pil europeo, e rappresentano 134 milioni di cittadini europei, pari al 31% della popolazione di tutti i Paesi dell’Unione europea. II Pil totale delle regioni dell’alleanza è superiore dell’8,7% rispetto alla media europea.
L’obiettivo chiave è la neutralità tecnologica
Il vertice monzese ha infatti messo nero su bianco l’obiettivo di conseguire gli obiettivi climatici “pur rimanendo competitivi”. Se infatti sono condivise le ambizioni europee in materia di clima, l’Alleanza sottolinea che occorre anche tenere a mente le chiusure di diversi stabilimenti automobilistici nella stessa EU e di conseguenza “adottare un piano di azione chiaro e provvedere a una rapida revisione delle norme vigenti”.
L’obiettivo chiave è infatti “assicurare la neutralità tecnologica attribuendo un ruolo agli elettrocarburanti grazie a una modifica mirata, nell’ambito del riesame in programma, del regolamento che fissa livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 per autovetture e furgoni”. L’intento che vuole essere raggiunto è accorciare i tempi per la riduzione delle emissioni dei veicoli già circolanti.
Vengono prese in considerazione anche le potenzialità dei carburanti rinnovabili e nel documento si ricorda anche il G7 Trasporti svoltosi quest’anno a Milano: occorre infatti “rispettare l’ampia varietà di situazioni di mobilità e integrare l’elettrico con le tecnologie alternative, climaticamente neutre dalla produzione”.
La ‘Dichiarazione di Monza’ prosegue e ricorda sia di “rafforzare la dimensione regionale e sociale e garantire i necessari finanziamenti aggiuntivi” sia “garantire la necessaria coerenza della legislazione europea”.
La Lombardia promuove anche l’esigenza di escludere le auto storiche dai vincoli sugli obiettivi climatici e di riaffermare la metodologia di valutazione del ciclo di vita (LCA) per determinare il reale impatto sull’ambiente di un automezzo.
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