La Procura di Potenza ha acquisito i documenti per indagare sulla regolarità delle operazioni messe in atto per fronteggiare la crisi idrica in Basilicata, usando l’acqua potabilizzata del fiume Basento. I carabinieri acquisiscono documenti
Il momento della chiarezza. Dopo numerose proteste, denunce e mobilitazioni, la Procura di Potenza ha acquisito i documenti per indagare sulla regolarità delle operazioni messe in atto per fronteggiare la crisi idrica in Basilicata. Si tratta di un’indagine conoscitiva, per ora senza ipotesi di reati e indagati.
Da diverse settimane, l’emergenza idrica dello schema Basento-Camastra sta interessando 29 Comuni lucani, tra cui il capoluogo di Potenza, con drastiche riduzioni quotidiane dell’erogazione idrica che coinvolgono circa 140mila lucani. In questi giorni, nel capoluogo, l’erogazione comincia poco prima delle ore 7 e termina intorno alle 17.
Il via libera all’uso potabile dell’acqua del Basento
Una fase di piena emergenza, che necessita di scelte delicate e investimenti significativi.
Infatti, la Regione ha annunciato una spesa complessiva di oltre 230 milioni di euro per attuare interventi sul sistema idrico lucano. In tal senso, da lunedì 25 novembre, per far fronte all’emergenza, è stato concesso l’uso potabile dell’acqua del fiume Basento a seguito dell’autorizzazione arrivata dall’Asl di Potenza, in base alle analisi eseguite dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpab).
I dubbi sull’acqua del Basento
Una decisione assunta dopo «i dovuti controlli a tutela dei lucani», come precisato dal presidente lucano Vito Bardi. Ma che comunque ha suscitato l’ira della comunità, date le implicazioni passate del fiume e del suo affluente, il torrente Tora, in vicende giudiziarie legate all’inquinamento, oltre al fatto che «lì arrivano gli scarichi di due aree industriali e di cinque depuratori».
Nei giorni scorsi, la Regione ha provato a rassicurare i cittadini evidenziando i controlli quotidiani sulla qualità dell’acqua, che prima di essere immessa nella rete transita per un impianto di potabilizzazione a Masseria Romaniello, una frazione di Potenza.
Le rassicurazioni di Bardi
Ma le parole del governatore Bardi – nominato commissario all’emergenza idrica direttamente dalla premier Meloni – non sono bastate e la protesta è arrivata anche fuori dal palazzo di via Verrastro durante una seduta straordinaria del Consiglio sul tema.
Proprio in quella occasione, la maggioranza di centrodestra ha bocciato la proposta di istituire una Commissione d’inchiesta avanzata dalla minoranza di centrosinistra.
Così, nelle scorse ore, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Potenza e dei Nas hanno eseguito una serie di acquisizioni di documenti nelle sedi di Acquedotto lucano, dell’Arpab, dell’Autorità di Bacino della Basilicata e di Acque del Sud.
La Procura: «Accertare la regolarità delle operazioni»
«L’attività – ha spiegato il procuratore facente funzioni, Maurizio Cardea – è finalizzata ad accertare la regolarità delle operazioni poste in essere per fronteggiare la crisi idrica che interessa i 29 comuni serviti dallo schema Basento-Camastra e garantire la sicurezza per la popolazione interessata».
In particolare, le indagini dei militari dell’Arma sono concentrate sulla decisione presa dall’unità di crisi di far convogliare nella diga del Camastra (ormai prosciugata) l’acqua del fiume Basento che, dopo la potabilizzazione, sgorga dai rubinetti dei 29 Comuni lucani.
Quindi i carabinieri unitamente a personale dell’Azienda sanitaria di Potenza, effettueranno la campionatura delle acque immesse nella rete idrica per il consumo umano al fine di procedere con la successiva analisi chimico-fisica presso un ente terzo.
Acquedotto lucano e Arpab: «Acqua sicura»
«Le ulteriori analisi confermeranno l’efficacia delle nostre procedure, e rassicureranno ulteriormente i lucani», ha commentato l’amministratore unico di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta.
Sulla stessa linea il direttore generale di Arpab, Donato Ramunno, il quale ribadisce che la trasparenza è alla base dell’operato dell’Agenzia. «I tecnici di Arpab sono eccellenti professionisti. Accogliamo in modo assolutamente favorevole le attività di controllo delle acque affidate ad un ente terzo, disposte dalla Procura, per dare ulteriori rassicurazioni», ha affermato Rammuno sui social.
Anche il sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, ha sottolineato come maggiori controlli siano imprescindibili in questa fase: «Ripongo assoluta fiducia nell’operato di quanti hanno lavorato per garantire la fornitura idrica e nella magistratura», ha detto il primo cittadino.
Intanto, l’Arpab ha diffuso i risultati delle analisi svolte il 25 novembre, su mandato dell’Asp, circa le acque in uscita dal potabilizzatore di Masseria Romaniello.«Il processamento dei dati – si legge in una nota – non ha fatto emergere criticità».
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